Molto spesso si sente parlare di estetica o
ancora di più di chirurgia estetica
e per molti il pensiero comunque fa pensare a persone insicure, che vogliono appartenere
ad un modello estetico, quello omologato ed imperante in quel momento. Gli
adulti ci riflettono un po’, con maturità (si fa per dire), mentre il tasto è
più dolente e delicato tra i giovanissimi, che spesso, come regalo di compleanno, chiedono
di rifarsi qualcosa. Belli a tutti i costi ed è stato così fin
dall'antichità.
La chirurgia plastica ha origini molto lontane
e deriva da plastikos, vocabolo greco che significa modellare. I primi
interventi di chirurgia plastica risalgono ai papiri egizi. Il papiro di Edwin
Smith, datato 3.000 a.C. contiene la prima descrizione di chirurgia su di un
trauma facciale. Per i nasi le orecchie e labbra si deve
arrivare ai testi Indù del 400 a.C. Allora andava di moda tagliare il naso al
nemico, e anche il sistema giudiziario comminava l’amputazione di nasi,
orecchie e genitali. Un autore Indù, Sushrata, descrive per primo nella sua
enciclopedia Samhita, la ricostruzione dell’orecchio con pelle prelevata dalla
guancia e la ricostruzione del naso, detta ancora oggi con il “metodo indiano” o
“indù”. Con una incisione su tre lati si prelevava un lembo quadrato di cute
dalla guancia adiacente e lo ribaltava, fino all'attecchimento, sulla zona da
ricostruire. Più tardi, nel 4 secolo a.C. Alessandro Magno invase
l’India, e importò queste tecniche di ricostruzione nel bacino del
Mediterraneo. Nel 4 secolo d.C. Oribasio, medico di corte bizantino, nella sua
Synagogue Medicae dedicò ben due capitoli alla ricostruzione dei difetti della
faccia.
Nelle conversazioni sull’opportunità di ricorrere alla
chirurgia estetica si fa sempre riferimento ad una scarsa autostima, alle
molteplici insicurezze personali che si
vogliono oltrepassare, ricorrendo ad un preciso modello estetico imposto dalla
massa. Perché diciamocelo, ci desideriamo sempre più giovani e belli fino all’eternità. Tutti quelli che decidono di modificare una parte del
loro corpo hanno probabilmente vissuto molti anni con una quella parte che non sentivano propria, e soprattutto non la vedevano bella.
Alcuni sostengono che dopo essersi ingrandito il seno
o rifatto il naso o tirato su i glutei, hanno superato i loro conflitti interni, migliorando completamente il modo di interfacciarsi con gli altri e con la
propria vita. Sono senza dubbio rilevanti aspetti che riguardano gli aspetti
emotivi e psicologici e non vanno quindi sottovalutati, con tutti i loro pro e
contro. Possiamo sostenere che oggi tutti hanno diritto di
sentirsi più belli e perfetti e grazie alle moderne ed innovative tecniche di
chirurgia estetica è consentito scegliere tra un’ampia varietà di interventi.
Forse non è giusto colpevolizzare chi decide di mettere mano ad una propria
imperfezione, anche se, in alcuni casi, anche tra i vip, abbiamo assistito a veri e propri scempi. Ma, anche in quei casi, senza dubbio, l’autostima ne verrà certamente
migliorata e con essa tutta la qualità della vita.
Però per quanto si preveda un miglioramento della vita
da una parte, dall'altra non va sottovalutato che comunque si tratta pur sempre
di interventi chirurgici e che bisogna tenere presente che il risultato
potrebbe non essere quello sperato, e che il periodo post operatorio sarà
comunque pieno di dolori e convalescenza necessaria al recupero. Detto questo è importantissimo affidarsi solo a chirurghi
plastici competenti e specializzati e non va mai effettuata sui
giovanissimi. La legge vieta, ad esempio, di eseguire interventi al seno su donne che hanno meno di 18 anni. L’11 dicembre 2009, il
Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che prevede
l'istituzione del Registro delle protesi mammarie e vieta l'impianto ai minori
di 18 anni. Oltre quanto stabilito dalla legge, va detto che anche i medici consigliano di aspettare dopo i vent'anni.
L’abuso della chirurgia può essere un effetto
collaterale sia per la nutrita voglia di correzione dell’essere umano sia per
la grande fabbrica economica che vi è dietro.
Link:
http://www.repubblica.it/salute/forma-e-bellezza/2010/07/30/news/seno_vietate_le_protesi_sotto_i_18_anni-5950228/
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