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Visualizzazione dei post da aprile, 2017

I FIGLI DI KAHLIL GIBRAN

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Ciò che non può mai venir meno nell’educazione ai figli è l’amore per la vita. Questo amore, questo attaccamento, è stato narrato anche da molti scrittori e poeti tra cui Kahlil Gibran, nel celebre brano I FIGLI. Il tutto nella complessità dell’essere genitori, la difficoltà di trovare un equilibrio tra l’affetto e l’esempio I FIGLI I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha di sé stessa. Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi. E sebbene stiano con voi, non vi appartengono. Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno i propri pensieri. Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime. Perché le loro anime abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni. Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi. Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri. Voi siete gli archi dai quali i vo

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PABLO NERUDA, MI PIACI QUANDO TACI

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Quando la presenza di qualcuno a noi cara è veramente indispensabile, va bene anche il suo silenzio, piuttosto che un inutile bla bla bla, perché ci da tutto anche con un semplice suo sorriso, o una semplice   parola. In questa poesia il silenzio è usato come termine di paragone. MI PIACE QUANDO TACI Mi piaci quando taci perché sei come assente, e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca. Sembra che gli occhi ti sian volati via e che un bacio ti abbia chiuso la bocca. Poiché tutte le cose son piene della mia anima emergi dalle cose, piene dell'anima mia. Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima, e rassomigli alla parola malinconia. Mi piaci quando taci e sei come distante. E stai come lamentandoti, farfalla turbante. E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge: lascia che io taccia col tuo silenzio. Lascia che ti parli pure col tuo silenzio chiaro come una lampada, semplice come un anello. Sei come la notte, silenziosa e costellata. Il tuo si

È GIUSTO FREQUENTARE SOLO CHI HA SUCCESSO?

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Jim Rohn il famoso imprenditore statunitense autore, conferenziere e speaker motivazionale, i cui principi hanno influenzato il settore della crescita ed il ruolo del lavoro degli altri, tramite i più noti formatori motivazionali, disse, tra le altre sue celebri frasi che, "ognuno di noi è la somma delle cinque persone che più si frequenta". Insomma lo stesso e primordiale concetto delle vecchie madri le quali invogliavano i propri figli ad andare con le persone che erano migliori di loro, mai con quelle peggiori. E’ un concetto molto semplice, che tutti hanno imparato nelle proprie famiglie . Se vuoi riuscire ad avere successo, devi frequentare persone di successo, perché se riuscirai a contornarti di persone eccezionali lo diventerai anche tu. È vero ed è provato: tutte le persone che frequenti ti influenzano e tu influenzi loro a tua volta! In effetti lo sappiamo tutti, tutti ne siamo in qualche modo consapevoli, proprio perché lo abbiamo imparato da piccoli in

LA STORIA DI DIANA LADY D, PRINCIPESSA MA MALINCONICA

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Quale donna non sogna di diventare una principessa? E quale donna non sogna di incontrare il suo principe da sposare in un matrimonio da favola?   E’ il sogno di tante, ma diventa la realtà solo per alcune.   Così come è toccato a Diana Spencer nata il 1 luglio 1961, diventata Lady D, la Principessa del popolo. Una ragazza giovane con un passato turbolento, l’abbandono di sua madre, i problemi di anoressia e bulimia e la ricerca dell’indipendenza dalla sua famiglia blasonata. Finalmente il 29 luglio 1981 arriva il giorno delle nozze, nella cattedrale di St. Paul dove si trovano contemporaneamente sovrani, capi di stato e tutta la società internazionale, osservata dagli occhi, per niente indiscreti e mediatici, di oltre ottocento milioni di spettatori. Dopo la cerimonia Diana è ufficialmente Sua Altezza Reale Principessa di Galles e futura Regina d'Inghilterra. Carlo e Diana la coppia considerata, all’epoca dal matrimonio, da fiaba. Ma in realtà la fiaba era finita anco

LA TRASFORMAZIONE DELLA FAMIGLIA E L’ADATTAMENTO

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Lo psicologo William Merkel descrive la famiglia allargata come “l’insieme di legami più complesso, innaturale e difficile che l’umanità conosca”. Alla luce delle trasformazioni culturali e sociali, chissà quale può essere la giusta definizione di famiglia! Una volta era una ed una sola quella perfetta. Oggi oltre quella tradizionale di sente parlare di famiglie classiche, allargate, nucleari, adottive, omogenitoriale, estese, e chi più ne ha più ne metta. La dimensione della famiglia odierna è molto variabile con la sua flessibilità e metamorfosi. Ci sono molti meccanismi che entrano in gioco nella definizione dei legami affettivi all’interno delle famiglie. Per il momento quella fuori le righe più diffusa, è quella allargata. Una famiglia ricostruita con un partner diverso dopo una precedente rottura, ricostruita da un coniuge che si è innamorato nuovamente e con una conseguente mescolanza di prole di primi figli con altri, che in qualche modo dovranno imparare a conviv

STORIE DELLA BUONANOTTE PER BAMBINE RIBELLI

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Il libro racchiude molto di più che una o più . Scritto da donne, che hanno raccontato le storie di altre donne, decisamente straordinarie, fuori dalle righe. Elena Favilli e Francesca Cavallo hanno deciso insieme di intraprendere questo progetto nel quale raccontare le donne indipendenti, perni della storia, che con le loro azioni hanno compiuto cose eccezionali in grado di ispirare, far ricredere e sognare tutti quelli che pensano di essere fuori dal comune. A leggere già le prime pagine si rimane ammaliati da " Storie della buonanotte per bambine ribelli ", perché racchiude le storie di tante donne in lotta, che hanno sgomitato nella loro vita, scegliendo la strada più difficile pur di realizzare i propri sogni, che altri ritenevano irraggiungibili. Storie di donne inarrestabili, che hanno lottato contro i pregiudizi e gli stereotipi della vita come hanno fatto Rita Levi Montalcini , Jane Austen,   Michelle Obama, Maria Montessori,   Marie Curie. Figure d'ispir

LITIGARE FA ANCHE BENE

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L’amore non è bello se non è litigarello e la lite non durerebbe mai a lungo, se il torto fosse solo da una parte. Litigare fa bene alla coppia ma bisogna saperlo fare. Le statistiche dimostrano che nei primi anni di matrimonio, è l’uomo quello che cerca di risolvere i conflitti dialogando pazientemente, mentre la donna è sempre pronta ad urlare ed aggredire.  Poi con il tempo anche la donna si rende conto che un comportamento conflittuale non porta solitamente a nulla di buono ed accetta più volentieri il dialogo. I risultati delle ricerche hanno fatto emergere che le coppie che cercano di litigare in maniera costruttiva e non distruttiva, provando a tenere in considerazione anche il punto di vista del partner riesco a mantenere il loro rapporto più a lungo. Non vuol dire assecondare tutto. Un buon litigio a viso aperto, portato avanti senza atteggiamenti di sfida da parte di entrambe le parti, può esser la giusta ricetta per una relazione duratura. Litigare si, ma ma

STOCCOLMA, LA CITTÀ EUROPEA MULTIETNICA, ATTACCATA.

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Stoccolma è la città che domina le classifiche europee dell’integrazione etnica, religiosa, ideologica, politica, almeno così sembrerebbe nei dati statistici, che oggi possiamo definire probabilmente solo teorici. Circa sette anni fa l’ultimo attentato di un cittadino di origine irachena si fece esplodere in aria mentre era per strada. Oggi l o scenario è Drottninggatan la via più famosa di Stoccolma piena di negozi lucenti, marciapiedi puliti, le fioriere curate, dove tutti passeggiano in una Europa d’élite. Lì un simbolo di benessere, libertà di circolazione delle merce e delle persone , metà aspirata di tantissimi migranti. Qui dopo tantissimi anni di integrazione, i cittadini del mondo si sono mescolati e oggi si alternano ristoranti tipici locali, con altri di kebab al fianco, operai e impiegati indiani, tassisti curdi, cameriere somali, molti di loro sono cittadini svedesi per più di una generazione. Questo però non ci consola perché come abbiamo visto negli esempi prec

NEL SESSO FIN DOVE RACCONTARSI

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Quando si conosce qualcuno e si inizia una nuova relazione solitamente ci racconta un po’ di tutto. Non ci sono problemi a raccontare cose fatte in passato, quando l’altro non esisteva ancora. Agli inizi è tutto più facile, non c’è bisogno di mentire né di nascondere le cose. Ci si racconta, per farsi conoscere dall’altro, per condividere un periodo di vita in cui non si è stati insieme, e ci si dice tutto quello si ha voglia di raccontare. Se poi la relazione prende piede si perde un po’ di libertà nel raccontare il passato, soprattutto sulla sfera sentimentale e sessuale. Allora ci si chiede fin dove è giusto raccontarsi in tutto. L’emancipazione è veramente affermata, oramai accettiamo di tutto, non esistono più finte moralità, quelle sono del tutto sorpassate. Penso che la donna occupi già ogni di tipo di incarico. Però, se una donna ha avuto molti partner sessuali nella sua vita è ancora tacitamente bollata come poco seria. In effetti, va anche detto, che ora, lo si dice

ELISABETTA II REGINA DELL’INGHILTERRA

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La Regina Elisabetta ha battuto il record di regno  più longevo nella storia della monarchia Britannica . Elisabeth Alesandra Mary, “la Regina Elisabetta II” nasce a Londra il 21 aprile 1926 ed è la regine del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.  La figlia maggiore di re Giorgio VI e della regina Elisabetta.  È salita al trono del Regno Unito all'età di ventisei anni il 6 febbraio 1952, ovvero alla morte del padre re Giorgio VI.  Il suo regno è il più lungo di tutta la storia Britannica, avendo superato il 9 settembre 2015 il precedente record detenuto dalla sua trisavola Vittoria di oltre 63 anni. Elisabetta venne educata, sotto la super visione della madre, dalla sua governante Marion Crawford, chiamata affettuosamente "Crawfie". Studiò storia con C. H. K. Marten, prevosto del collegio di Eton, e le vennero insegnate alcune lingue moderne, come il francese. Piuttosto conservatrice nella foggia del vestire, la regina è famosa invece per i soprabiti dai

I MIGRANTI? A CASA NOSTRA

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Il problema della incessante immigrazione, quasi sempre clandestina e indesiderata, è un tema rovente del nostro territorio nazionale.   Tema centrale della politica italiana ed   europea e lo sarà ancora per molto tempo.   Migliaia di uomini, donne e bambini si lanciano, come kamikaze, in cerca di un futuro più roseo e quasi tutti scelgono condizionatamente l’Italia. Gli italiani sono oramai saturi e non ne sopportano più “la presenza”. Alcuni politici lo hanno capito, mentre altri fanno finta di non vedere. Il governo non è più in grado di gestire la situazione diventata complicata e ha cercato le soluzioni più assurde. Dopo aver riempito, all’inverosimile, tutti i centri di accoglienza e le eventuali strutte in abbandono, si sono riversati con proposte indecenti alle regioni ed ai comuni, dietro le tentazioni del dio denaro. Ora, si è arrivati, ad invitare i cittadini all’ospitalità nelle abitazioni private. Il fenomeno è già in atto. Dalla coppia che ospita un Ghanese, all

SFIDA ADOLESCENTI E IL SAPORE DELLA VITA

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Nelle persone più adulte, mi rendo conto, che l’abitudine ha preso il sopravvento sulla creatività, sull’eccitazione, sulle passioni, sul rischio, sul disordine, sull’imprevisto, sul confuso. Tutte emozioni che diventano difficili da cogliere perché, quella sconsideratezza adolescenziale, si è assopita. Tutto quello che era l’essenza dell’età adolescenziale si è gradatamente spento. La stagione della vita che tutti raccontano come turbolenta. Gli adolescenti sono immersi nel fugace nell’immediatezza, vivono di attimi, senza pensare al futuro, si vestono come capita, si incontrano dove capita, con qualsiasi mezzo, mangiano o bevono quello che trovano, perché a loro basta stare insieme, oggi con alcuni, domani con altri, perché non hanno un vero scopo da raggiungere, un obiettivo da concretizzare, ma solo un voler provare, sperimentare poter raccontare, a volte fino a limiti sconsigliabili.  Gli adulti vivono di ciclostili condizionati, di no confezionati, di rinunce sconsiderate,