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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

E’ VERO CHE IL VINO FA MALE ALLA SALUTE

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Da un po' di tempo sento dire che chi beve vino ha il cervello più piccolo. Anche un consumo moderato di alcol danneggia il cervello e aumenta il rischio di tumori. Si pensa addirittura di scrivere sulle etichette del vino, che fa male alla salute, sviluppa di alcuni tipi di cancro, tra cui quello al colon e al seno.  In molti hanno replicato. Il vino è una delle più grandi passioni degli italiani. Stando agli ultimi dati il vino cattura e appassiona circa 9 italiani su 10, prendendo sempre più piede anche nelle fasce giovani. In pratica la rivoluzione della conoscenza ha sfatato il vecchio mito secondo il quale bere vino in dose moderata è un toccasana per il cuore. Però pare che mentre il Parlamento europeo, sulla spinta dei produttori di alcolici, ha reintrodotto, tra le critiche della comunità oncologica, l’idea che un consumo moderato di alcol possa non essere nocivo, gli studi confermano che non esistono dosaggi sicuri nemmeno per il cuore. Secondo le mie ricerche, e le numer

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ANCHE QUESTA MATTINA MI SONO SVEGLIATO. HIKMET

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Nâzım Hikmet-Ran nacque a Salonicco il 20 novembre del 1901, da una famiglia aristocratica ed è morto il 3 giugno 1963. Era un credente musulmano che scrisse i suoi primi testi all'età di quattordici anni. La sua prima pubblicazione avvenne a diciassette anni su una rivista. E’ considerato uno dei più importanti poeti turchi del novecento. Hikmet è ricordato principalmente per il suo capolavoro, la raccolta Poesie d'amore, che testimonia il suo grande impegno sociale e il suo profondo sentimento poetico. Qui di seguito una delle sue poesie più importanti. ANCHE QUESTA MATTINA MI SONO SVEGLIATO Anche questa mattina mi sono svegliato e il muro la coperta i vetri la plastica il legno si sono buttati addosso a me alla rinfusa e la luce d'argento annerito della lampada mi si è buttato addosso anche un biglietto di tram e il giallo della parete e tre righe di scritto e la camera d'albergo e questo paese nemico e la metà del sogno caduta da questo lato s&

I SEGRETI DELLA DONNA PER FARE CARRIERA

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Tutti e tutte dicono che nel lavoro, le donne arrivano fino a un certo punto della loro carriera, poi lasciano passare avanti gli uomini, si fanno sfuggire la mano, ma è vero? E perché? Forse sono troppo rinunciatarie e perfezioniste, non tutte con le dovute ambizioni e determinazioni e quindi si crea quella disfattista tendenza a rinunciare, a mollare!  Tutto questo però, secondo alcuni esperti, si può correggere, c’è il sistema per porvi rimedio. In Italia le donne sono occupate al 49%, mentre la media europea di fatti è a circa il 60%, per quanto riguarda l’occupazione degli uomini non ho trovato dati ufficiali. Chissà perché! Secondo gli economisti le differenze tra maschi e femmine fanno perdere una ricchezza di circa 5,3 miliardi di dollari del Pil mondiale. Sembra che tutti vogliano che siano le donne ad essere più in carriera degli uomini e poi le donne sostengono, dall’altra parte, che siano loro quelle sacrificate o sottomesse. Io penso che sono le donne quelle  più

SI PUO’ PREVENIRE IL SUICIDIO

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L’istinto umano di sopravvivenza e di autoconservazione è forte ed innato in ognuno di noi, eppure in molti casi questo sembra annientarsi fino a cercare la morte volontaria. Ma che cosa spinge l’uomo a prendere in considerazione, contemplare la possibilità di far del male a se stessi e poi metterlo in atto? La notizia buona è che il suicidio si può prevenire, almeno fin dove è possibile.   La maggior parte delle persone a rischio suicidio vogliono assolutamente vivere, ma non riescono a trovare le possibili alternative alle loro sofferenze e ai loro problemi. Queste persone emettono chiari segnali inerenti la loro intenzione suicida, ma spesso gli altri che gli sono vicini non colgono il significato di tale messaggi e non sanno adeguatamente rispondere alla loro richieste d’aiuto. Erroneamente si pensa che parlare del suicidio induca nell'altro un proposito suicidario, invece accade esattamente il contrario perché parlandone l’individuo in crisi pensa al gesto e si sente sollev

DONNE AL QUADRATO. ANTONIA STORACE

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DONNE AL QUADRATO. ANTONIA STORACE   Antonia Storace, scrittrice ed  autrice del libro “DONNE AL QUADRATO”, il cui testo è stato diffuso in rete con l’attribuzione errata ad Alda Merini. Il testo è stato diffuso in rete con l’attribuzione errata ad Alda Merini, grazie al passa voce dei social ed alle varie condivisioni sbagliate, che si sono diffuse progressivamente a macchia d’olio. Seppur può far piacere ad un’autrice essere accostata alla celebre Alda Merini che è un’eccellenza della letteratura italiana, è giusto riconoscere la paternità di un lavoro a chi lo ha concepito. Una donna che scrive delle donne e le celebra tutti i giorni dell’anno attraverso la sua penna, che ha conquistato molto. L’autrice crede che “al quadrato” lo siano, potenzialmente, tutti, perché le ali sono state date in dotazione a chiunque, poi la scelta di volare come un’ aquila o di restare a terra, a beccare il mangime insieme ai polli, è del tutto personale e non sindacabile .  Ci sono donne...

L’INFEDELTÀ . I MOTIVI DEL TRADIMENTO

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Chissà perché il tradimento continua a dilagare, tra tutti i tipi di coppia, nuove o vecchie, nonostante oggi è attestata una certa libertà di potersi mandare a quel paese divorziando, separandosi o semplicemente lasciandosi. Chissà perché! Cambiano le relazioni, cambiano i tempi, cambia la società, cambia la libertà, cambiano le promiscuità, eppure l’infedeltà continua e mietere vittime e a far soffrire le persone.  Gli psicologi si intromettono professionalmente in questo genere di situazioni e nel contempo indagano ed analizzano i meccanismi e le implicazioni di questo comportamento nella società moderna, tanto quella della società di un tempo non importa più. Allora di nuovo la bella domanda, perché si continua a tradire? Di contro ci vorrebbe una b ella risposta. Come afferma sovente il noto Vittorio Sgarbi questa è un epoca dove ha molto valore l’individualismo anche a discapito dei valori di coppia e della famiglia. Viviamo in un’epoca in cui ci sentiamo giustificati a sod