Molti vorrebbero diventare i padroni dei segreti dell’eterna giovinezza
ed anche quelli della longevità. Negli anni si sono susseguiti molti studi in
vari paesi del mondo, dove evidentemente le persone hanno un livello medio di
aspettativa di vita più altri che in altri paesi, per carpirne i segreti. Gli esiti ci sorprendono
ogni volta, perché portano sempre qualche dato nuovo fino a quel momento
sconosciuto.
Secondo alcuni scienziati, il segreto di una lunga vita, è anche
ereditaria e sta negli antenati. In particolare va ricercata nello stile di
vita dei bisnonni ed infatti la longevità si può ereditare ma non solo
biologicamente. Un gruppo di ricercatori della Stanford School of Medicine ha
scoperto fattori ereditati ben diversi da quelli che venivano considerati fino
ad oggi. Si tratta di processi epigenetici derivanti da stimoli ambientali, e
questi processi possono modificare l’espressione dei geni senza intaccare la
nostra natura. I pareri sono tanti e le tesi controverse.
Sulla disputa quindi dell’esistenza o meno di limiti intrinseci alla
longevità umana, Jan Vijg, genetista, sostiene su «Nature» che il limite massimo
c’è, e nei paesi ricchi è stato quasi raggiunto. Non so se è un elemento positivo
o negativo ma è un da di fatto. La sua analisi svolta su una vasta gamma di dati
demografici mostrerebbe infatti che, l’aumento dell'età massima fino a cui si
vive, registrato negli ultimi decenni, si sta quasi esaurendo. A dimostrazione vi un dato significativo il quale indica che nei paesi
considerati fin dagli anni ottanta quelli con le popolazione più anziane, non
sono più quelle in crescita più rapida, e le età massime toccate dagli
ultracentenari hanno smesso di crescere. Oggi è rarissimo che qualcuno superi i
115 anni. Eppure alcuni sostengo che il limite dovrebbe essere 125 anni. Il
controllo di specifiche malattie ha dato certamente una mano, ma non può bastare ad andare oltre, considerati i limiti connaturati al corpo umano.
Il Global Burden of Disease, ha svolto un colossale lavoro fondandosi su 1860 rapporti provenienti da 127 paesi. Ha
analizzato in totale 249 cause di morte, 315 di malattia e 79 fattori di
rischio registrati in 195 nazioni fra il 1990 e il 2015. L’esito del lavoro ha
dimostrato che la speranza di vita è aumentata certamente, arrivando a 70 anni
per gli uomini e quasi 75 per le donne, grazie ad un significativo crollo delle
malattie. Fra le malattie infettive, attualmente, la più grave resta l’AIDS con
1,2 milioni di decessi nel 2015, -33 per cento sul 2005, seguita dalla malaria, con 730.000, -37 per cento in dieci anni. Però 70
per cento dei 56 milioni di decessi registrati nel 2015 è stato dovuto a malattie
cardiocircolatorie, tumori, diabete, malattie renali, demenze e uso di sostanze
stupefacenti. Sono diminuiti i casi per tabacco (25 per cento in meno di
fumatori), denutrizione infantile, ma sono cresciuti peso corporeo eccessivo,
tossicodipendenza, glicemia alta. Pare che sia rimasta invariata la percentuale
legata a rischi da dieta sbilanciata e consumo di alcolici.
Giusto per rimanere in tema, seppure non legata direttamente alle aspettative
di vita, c’è da dire che le principali cause di perdita della salute nel 2015
sono stati i dolori alla schiena e al collo, il deterioramento di vista e udito
e la depressione, quest’ultima che ultimamente sta invece prendendo piede e
potrebbe diventare preoccupante. In merito Raz Degan l’attore, personaggio
televisivo ed ex modello israeliano, prossimamente sarà protagonista del film 'The
Last Shaman', prodotto da Leonardo Di Caprio sul grave tema della depressione.
Un dato rassicurante viene dalla discordia dei pensieri degli
specialisti. Infatti sulle aspettative di vita ci sono anche studiosi che non
concordano con i pareri degli altri. Uno fra questi che dissente sugli studi
eseguiti è James Vaupel, demografo del tedesco Max-Planck-Institut di Rostock che
ha definito alcuni studi inattendibili, sia per i metodi statistici adoperati, sia perché non tutti i dati confermano l’esito. Ad esempio in paesi come il
Giappone, i grandi anziani continuano ad aumentare in fretta. Tanti studiosi
sostengo delle tesi e tanti altri le smentiscono, se riusciamo a vivere molto
di più vedremo in futuro chi aveva ragione.
Molti
esperti sono anche sostenitori del digiuno
per allungare la vita, se fatto con costanza, mensilmente ogni quindici giorni,
o dopo una grossa abbuffata non importa, ma pare che il digiuno vero liberi i
radicali liberi ed aiuta nella longevità.
Invece
di recente il dottore svedese Bertil
Marklund ha pubblicato un suo bestseller intitolato “La guida scandinava per vivere dieci anni di più”, che è un manuale professionale stilato per guidare
nella giusta direzione affinché si raggiunga una maggiore età. Bertil Marklund
è anche il massimo esponente ed esperto di salute pubblica scandinava. Qui di
seguito si riportano i consigli principali suggeriti nel libro:
Una
passeggiata al giorno lunga a ritmo alto
Pensare
positivo
7
ore di sonno e pisolino pomeridiano
prendere
il sole senza protezione
Mangiare
poca carne molta frutta e verdura.
Scegliere
le bevande giuste
Tenere
sotto controllo il peso
Mantenere
sempre la bocca sana e pulita
Essere
ottimisti
Relazionarsi
e sostenersi con gli altri.
Ad
ogni modo, considerato che comunque sia la vita media si è di fatto allungata e
non di poco e che si registrano, ciò nonostante, migliaia di casi di demenza
senile o di invecchiamento problematico dal punto di vista della salute, ritengo
che il più importante obbiettivo non deve tanto essere quello di raggiungere
una quantistica longevità, quanto quello di raggiungerla in buona salute.
La scienza è sulla buona strada per scrollare
di dosso la vecchia, approfondendo le ricerche che mirano a farlo con tecniche molecolari,
farmaci diete e trasfusioni. Il cervello però deve essere mantenuto in
allenamento per farlo rimanere giovane, con attività che lo impegnino nel modo
giusto. Le attività che appaiono più efficaci sono quelle di suonare uno
strumento, leggere, dipingere ballare. Anche la forma fisica è importante
quindi sono necessari i chilometri da percorrere ogni giorno che fanno migliorare
anche le performance mentali. Con tutto questo sviluppo, perché non arrivare a
sfondare la soglia dei 115 standard e provare ad arrivare ai 150 e magari in
futuro ai 200. Con l’aiuto di farmaci, diete appropriate, infusioni staminali
si potrebbero raggiungere risultati eccellenti in poco tempo. Tutto questo è
possibile, perché no. Se ci pensiamo un attimo, fino alla metà del Novecento l’aspettativa
di vita erano i 50 anni mentre oggi la vita media mondiale è di 70 anni.
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