I disordini
alimentari più noti e diffusi sono la bulimia e l’anoressia. Sono fenomeni in
forte crescita, che si sono sempre maggiormente diffusi tra le donne seppure
sta prendendo piede nel mondo maschile. Questi tipi di malattie sono conosciute
ben poco, e a volte confuse perché conosciute solo in parte. Seppur non è un
termine piacevole da utilizzare è senza dubbio quello corretto quando si
afferma che l’anoressia o la bulimia sono malattie.
Sono
delle vere e proprie malattie ed anche molto complesse perché riguardano non
solo il corpo della persona ma anche la sua psiche che il corpo. Sono
caratterizzate entrambe da un errato approccio con il proprio corpo e con il
cibo. La persona affetta da anoressia è spinta a tutti i costi ad eliminare o
limitare del tutto determinati cibi, seppure la persona affetta da bulimia spesso
si getta in abbuffate spropositate seguite quasi sempre da vomito autoindotto.
Il risultato è che la persona anoressica diventa ben presto sottopeso fino a
poter raggiungere una magrezza che la mette a rischio di vita, mentre quella
bulimica mantiene un peso normale e, solo a volte, è o diventa in sovrappeso.
Per questo motivo la bulimia rispetto all'anoressia è più difficile da
individuare. L’aspetto
ancora più assurdo nell'anoressia, è che la persona, pur essendo notevolmente dimagrita
al di sotto dei valori normali, continua a non piacersi fisicamente, a non
accettarsi per come è, e soprattutto a vedersi grassa, cosa che la fa
persistere nel suo atteggiamento autolesionista nei confronti del cibo. Per
questo si arriva anche al digiuno totale, procurando danni al sistema
endocrino, bloccando nelle donne il ciclo mestruale con gravi conseguenze per
la fertilità, alle ossa, aumentando il rischio di osteoporosi, alla pelle, ai
capelli, al sistema digerente, ma soprattutto al cuore.
SINTOMI TIPICI
Io non
magio più. Non so da quando, non mi ricordo quando ho cominciato. Alcune delle
domande alle quali non si è in grado di dare una risposta. Questo è quello che
pensano la maggior parte delle persone affette dal problema dell’anoressia.
Qualcuno si guarda allo specchio parecchio, più degli altri e probabilmente si
vede grasso. A parte questo si pensa di essere una persona come tutte le altre,
una persona comune. Invece bisogna fare qualcosa. Alcuni iniziano leggendo le
calorie dei cibi che mangiano, altri le segnano sul telefonino, ora altri
ancora si scaricano della app appropriate per controllarsi. Qualche sacrificio,
un po’ di controllo e piano paino arrivano i risultati. Si magia meno, quantità
sempre più piccole e sedersi a tavola diventa uno stress. Si può avere poi
qualche ripensamento e riprendere a mangiare normalmente ma poi probabilmente
si ripresenta il dilemma. Quindi la necessità, l’ossessione, “devo dimagrire”.
Devo diventare bella e riprendere subito e drasticamente la mia dieta. Una
storia tipica di chi cade nell’anoressia
Non
importano i sacrifici, i dolori, la pelle secca, le sensazioni di vomito
naturali oltre quelli provocati, stanchezza, freddo incalzante, va fatto. Poi
ad un certo punto i ripensamenti, la voglia di stare con i propri affetti, con
i propri cari, la voglia di uscire con i amici, di poter andare a mangiare una
pizza, senza pensare alle calorie, ma tutto è diventato difficile. La voglia di
riscatto, di riprendere indietro tutto il tempo perso e le occasioni lasciate.
Nonostante gli sforzi niente. Questa appena riportata è una sintesi di una
ragazza 16enne anoressica.
LE MOTIVAZIONI
Le cause
che possono portare all’anoressia possono essere di genere psicologico,
familiare, psichiatrico, sociale, genetico, biologico. Nei più giovani
l’anoressia spesso scaturisce da delusioni d'amore, desiderio di sottoporsi a
diete ferree per motivi estetici, gravi difficoltà scolastiche, precarie
situazioni familiari, e tanti altri.
Abbiamo
in mente l’immagine delle teenager che inseguono modelli di una bellezza da
passarella, quasi scheletrica e in effetti è stato così per tanto tempo. Oggi
invece l’anoressia e la bulimia non sono più un male da vivere quasi
esclusivamente al femminile, ma molti sono anche una componente al maschile. Si
tratta di maschi adolescenti o anche in alcuni casi di uomini, che per un
ipotetico aspetto migliore cercano di sottomettere
il proprio fisico e non magiare anche per giorni. Si inizia sviluppando un fanatismo
tale che piano piano porta ad eliminare completamente degli alimenti puntando
maniacalmente l’attenzione verso un fisico ben definito, con una percentuale di
massa magra e massa grassa bilanciata. Anche l’universo maschile è cambiato, e
si è ossessionato, come quello delle donne, nella presentazione e prestazione
di se stessi. Smettono di mangiare, fanno più attività fisica, e perdono sempre
più peso. Se prima era le donne quelle che più facilmente cadevano in questi
disturbi alimentari ora il dato ufficiale dimostra che lo sono anche gli uomini
che negli ultimi anni hanno letteralmente moltiplicato le percentuali. In Italia, attualmente, soffre di anoressia e
bulimia oltre il 3% della popolazione
maschile, seppure nel mondo maschile, forse perché più vergine all'argomento,
nega anche a se stesso forse per vergogna, di soffrire di questo problema. Per
il momento, sia per gli uomini che per le donne, quelli che cadono in questi disturbi
sono tendenzialmente i più giovani che non si rendono conto di ciò che gli sta succedendo,
e spesso sono poi i genitori ad accompagnarli nei consultori.
A volte,
può essere la perdita del compagno, oppure l’ansia per raggiungere sperati risultati
sportivi, la pressione dei genitori, i problemi scolastici, le liti con un amico
particolare, che possono scatenare questo tipo di disturbo alimentare. Gli esperti
dicono che spesso la malattia nasce molto prima di quando si manifesta, rimane
latente, poi esplode in un particolare momento della vita. Spesso dietro all'anoressia e alla bulimia si nasconde un trauma, fisico o psicologico, che nasce in
famiglia, rimane nascosto e prima o poi esplode.
CONSIDERAZIONI
Questo
non vuole essere un modello che spiega il problema dell’anoressia, ma solo un insieme di notizie a carattere non sanitario. Per una diagnosi o terapia corretta è opportuno rivolgersi ad uno specialista. Questo post vuole essere soltanto un
momento di riflessione per tutti coloro che dovessero accorgersi di campanelli
d’allarme sull'argomento, nelle persone che gli stanno vicine, in modo da fare
qualcosa, prima che una brutta sensazione diventa un problema cronico.
Link:
http://www.pharmamedix.com/patologiavoce.php?pat=Anoressia&vo=Cause
http://www.consultorioantera.it/Contatti
Commenti
Posta un commento