CONTRADDIRE IL TONO E NON LE PAROLE NELLA CONVERSAZIONE

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Negli ultimi tempi, mi è capitato spesso di riflettere su come comunichiamo. O forse è più corretto dire: su come non comunichiamo davvero. Mi osservo, guardo come interagisco con gli altri, rivedo mentalmente alcune conversazioni che ho avuto, e noto un modello ricorrente: il dialogo, troppo spesso, si trasforma in discussione. Non tanto per divergenza di idee, quanto per qualcosa di più sottile, quasi invisibile a occhio nudo: il tono. Secondo me noi siamo essenzialmente incoerenti ma ci aspettiamo da noi e dagli altri coerenza e affidabilità. Dentro di noi siamo divisi tra ciò che vogliamo e ciò che poi riusciamo a fare e la forbice del volere/potere è sempre più ampia. Parliamo di bene verso gli altri ma spesso viene fuori tutto il nostro peggio e l’assurdo che spesso contraddiciamo quello che ci viene detto, solo per il tono e non per il contenuto. Spesso non siamo sinceri noi ma il peccato è sempre dell’altro.  Ho iniziato a chiedermi: quante volte, nella mia vita, ho contrad...

SAPENDOTI UNA PRESENZA di Nadezhda Slavova

 sentiero isolato

Oggi, quasi per caso, mi sono imbattuto in una poesia di Nadezhda Slavova, Sapendoti una presenza, pubblicata nell’anno 2025. Non conoscevo l’autrice, ma queste parole mi hanno toccato in modo inaspettato. Forse perché parlano di un tipo di amore che sento molto vicino: quello che non ha bisogno di manifestarsi apertamente per esistere, che vive nei silenzi, nell’attesa, in ciò che non si può afferrare.

La poesia si apre con una frase che mi ha colpito subito: “I poeti si innamorano anche dell’invisibile.” Ho sentito qualcosa vibrare dentro, come se in quelle parole ci fosse qualcosa che avevo già provato, ma che non ero mai riuscito a dire così chiaramente. C’è un’intimità delicata, sottile, che attraversa tutto il testo – un modo di amare che non pretende nulla, che si accontenta della presenza dell’altro anche solo come pensiero, come ricordo.
Quello che mi ha emozionato di più è il modo in cui la poesia riesce a dare dignità e profondità a sentimenti spesso trascurati, come l’assenza o l’attesa. È come se ogni verso fosse un modo per dare forma a quel tipo di amore che si vive dentro, che non ha bisogno di essere confermato o visibile agli altri. Mi sono sentito consolato, quasi capito, nel leggere certe immagini che sembrano parlare direttamente a chi ha vissuto relazioni intense anche nella distanza.
Non so se questa poesia piacerà a tutti, ma a me ha lasciato qualcosa. Una carezza leggera, un pensiero che resta. Mi ha ricordato che esistono legami silenziosi, ma profondi, che non sempre hanno bisogno di parole per essere veri. E che l’amore, a volte, sa anche aspettare.


SAPENDOTI UNA PRESENZA
I poeti si innamorano
anche dell’invisibile,
dell’impalpabile,
dell’illusione.
Si innamorano
del vento,
del buio,
della tempesta,
della malinconia.
I poeti amano il battito nel petto
che scaturisce,
uno sguardo,
una carezza,
un abbraccio.
I poeti sanno amare
nell’assenza,
e nella lontananza donano i versi
che avvicinano l’amore all’eterno.
Ed è così che io amo
anche l’ombra del tuo respiro,
in silenzio,
in attesa
che il giorno sorga,
sapendoti comunque un alito,
una presenza.


BREVE BIOGRAFIA

Nadezhda Slavova è una poetessa contemporanea di origini bulgare dalla voce delicata e penetrante. Diventata popolare per aver partecipato a Planetata na sakrovishtata (1982), Choko, Boko i Roboko (1983) e Postanovka (1978). Le sue opere esplorano il mondo dei sentimenti più intimi e spirituali, capaci di raccontare i moti interiori più delicati con parole trasparenti e piene di forza. Le sue poesie affrontano con grazia e profondità i temi dell’amore, della perdita, del silenzio e della speranza. La sua scrittura si distingue per una tensione lirica che unisce leggerezza e densità emotiva, rendendo ogni verso un’esperienza da ascoltare con l’anima.

Commenti

  1. Secondo me non si può amare totalmente qualcuno in una eterna attesa rimanendo in silenzio solo acendosi

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