Ancora risulta che la lingua inglese vince, tra le
altre, la sfida globale. Perde un po’ di strada il russo, ma gli studi
stanno affermando che una lingua da sola non basta più, perché il futuro è previsto
come plurilingue. I risultati diffusi dall'analisi compiuta dal World Economic
Forum di Davos (tratte dal quotidiano South China Morning Post, che rielaborato
i dati del progetto di ricerca Ethnologue), hanno dimostrato che una lingua, anche se è la più parlata e diffusa al mondo, non è conseguenzialmente quella
più influente.
L’inglese, nonostante è andato in porto la Brexit,
è quella che è in testa, infatti la fa da padrona in 110 paesi, lo spagnolo in 35, anche
se è parlato da 400 milioni di persone, contro, i 330 milioni di “English speaking”. Pensate un po’
che il cinese con tutte le varianti, a partire dal cantonese fino al mandarino
e Wu di Shangai, anche se è parlato da più di un miliardo di persone non è la
lingua più influente. L’arabo lo parlano in 242 milioni, in 60 paesi.
Secondo l’Università Cattolica di Milano “Il Global
English” nei suoi vari standard, è indissolubilmente legato a i domini d’uso,
che sono quelli oggi importantissimi della medicina, dell’informatica,
dell’aviazione, della scienza. L’inglese consente la comunicazione scientifica,
il che vuol dire finanziamenti. Però nella nuova globalizzazione, secondo gli
economisti non basta più solo una lingua. L’Economist ha calcolato che in soldoni, un
dirigente Usa guadagna in media il 2% in più per ogni altra lingua che conosce,
infatti i dati statistici confermano un reddito di 45mila dollari all’anno per
chi sa più lingue, contro i 30mila di un collega monolingue. Secondo il Mit, “Massachusettes
Institute of Technology”, i parametri sono così in percentuale: lo spagnolo
vale l’1,5%, il francese il 2,3, il tedesco il 3,8.
Secondo gli studi per la lingua cinese saliranno i
numeri ma calerà il prestigio. Il francese regge molto bene nel tempo, grazie alla
sua notevole diffusione e al suo prestigio nella cultura, nella diplomazia, nel
turismo, nelle organizzazioni intergovernative come l’Onu.
Lo spagnolo è stabile e anche se forse non aumenterà
di prestigio, lo farà certamente per diffusione, grazie soprattutto alla culla
della sua cultura. Il giapponese vive una seconda primavera in una nicchia culturale
legata al design e alla moda. L’italiano, studiato molto nel mondo (è la sesta
lingua più studiata, lo stanno imparando 8 milioni di persone) gode di
prestigio e simpatia, è considerato fondamentale per la gastronomia, arte, moda e
design. L’arabo, stabile per diffusione e
prestigio, è richiesto molto nell'attività dalla politica per poter negoziare le
trattative internazionali. Il tedesco, ha avuto un boom in passato ed oggi ha
comunque un buon prospetto per l’avvenire grazie alla sua cultura che è in
grande sviluppo. Il russo va un po’ in calo per problemi di demografia e minore
prestigio e sviluppo, come anche il portoghese.
Il farsi dell’Iran è parlato da 57 milioni di
persone e il Bahasa dell’Indonesia da 60 milioni e mezzo di persone. Il farsi,
che utilizza l’alfabeto arabo, è un idioma indoeuropeo facile, snello, funzionale
come l’italiano. Il Bahasa dell’Indonesia è invece la lingua ufficiale del
paese musulmano più popoloso, e dunque dell’Islam in Estremo Oriente. Sono
numeri non da poco.
Per alcuni esperti il francese sarà la lingua più
parlata del mondo e se la giocherà con l’inglese e il mandarino. Per il momento
è terza dopo l’inglese e l’arabo in quanto a numeri di nazioni in cui è
parlata, ed la sesta più usata nel mondo, dopo il cinese, l’inglese, lo
spagnolo, l’hindi e l’arabo. Tutte queste previsioni sul francese sono aiutate
dalle grosse previsioni di crescita dei paese africani, dove è molto usato.
E’ stato stimato che siano oltre 7.000 le lingue
esistenti al mondo, di cui un terzo con meno di mille persone ancora in grado
di parlarle. Colpa l’urbanizzazione e le persecuzioni politiche, molto spesso una
di queste lingue muore. Entro la fine del secolo, ne scompariranno tra le 3 e
le 6 mila. Per preservarle, si sta cercando di costruire il primo archivio
online di tutte quelle conosciute. Quando si perde una lingua, si perde anche una maggiore varietà potenziale
nell'arte, nella letteratura e nelle tradizioni. Per filmare i parlanti nativi
mentre si esprimono nelle loro lingue e dialetti, Wikitongues ha arruolato una
rete di volontari in 40 Paesi. Sul suo sito, chiunque può inviare un video della
propria lingua. Con 350 lingue finora documentate, c’è ancora molto lavoro da lavorare
Oltre quello che dicono i numeri va considerato che
il fattore più importante per il futuro e per i giovani, di qualsiasi estrazione
ed impiego, è che non è consigliabile andare avanti parlando una sola lingua,
poi la scelta va anche guidata da quella che può essere la preferenza a
la simpatia, verso l’una o l’altra.
Commenti
Posta un commento