SE TU MI DIMENTICHI DI PABLO NERUDA

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https://amzn.to/4fqTRI6 Questa splendida poesia di Pablo Neruda esplora i temi dell’amore e della perdita con una grande profondità. Qui Neruda cattura la fragile bellezza dell’amore, mettendo in luce la delicatezza del legame tra due persone. La poesia si apre intimamente con: “Voglio che sappia una cosa” coinvolgendo il lettore Descrive come ogni cosa intorno a lui lo conduca al pensiero della persona amata. La luna, il ramo rosso d’autunno, e la legna vicino al fuoco diventano simboli della sua connessione profonda con lei. Neruda prosegue con una potente immagine di trasformazione e adattamento: “leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.” Questo passaggio mostra la capacità di rinascere e trovare nuovi orizzonti anche dopo una separazione, tuttavia, la poesia culmina con una promessa di amore eterno e incondizionato se l’amata sente che il suo destino è con lui. Questa è una poesia che esplora la complessità dell’amore e ci offre una riflessione sin

COME LAVARE UN GATTO. SI PUO'

lavare gatto con acqua

I gatti solitamente provvedono da soli alla pulizia del proprio mantello, però, alcune volte si rende necessario lavarli, perché non sono più in grado di pulirsi da soli. In questi casi deve intervenire la mano dell’uomo. Tutti sanno più o meno che il gatto non va molto d’accordo con l’acqua, anzi la odia e ne è terrorizzato al solo pensiero di doversi bagnare. Alcuni felini a volte li abbiamo visti giocherellare con una pozzanghera, ma stanno sempre molto attenti a mantenere una certa distanza. 

Alcuni riescono a sopportare meglio l’idea e tollerano il bagnato fatto dal proprio padrone, accompagnato da un gentile massaggio, se sono stati abituati fin da piccoli, ma comunque quasi sempre l’idea non lo entusiasma. Ce ne dobbiamo fare una ragione. Per fortuna i gatti comunque si lavano da soli ed è un fatto vero. I gatti, per atteggiamenti innati dentro di loro, sono biologicamente predisposti a curare e pulire il mantello in maniera autonoma e costante nel tempo. Ma poiché abbiamo detto che in alcuni casi deve intervenire l’uomo, ecco qua qualche suggerimento. Innanzitutto bisogna essere gentili, pazienti e veloci.
Bisogna spazzolare bene il micio prima di bagnarlo in modo da asportare il pelo morto. Se il bagno viene fatto in inverno è consigliabile riscaldare bene la stanza in modo da evitare che il micio prenda freddo. Decidete se utilizzare un lavandino oppure la vasca da bagno e, in ogni caso, mettete sul fondo uno di quei tappetini antiscivolo in modo che il micio abbia una superficie stabile non scivolosa su cui appoggiarsi. Quindi riempite con alcuni centimetri d’acqua calda ad una temperatura che si aggiri intorno ai 38-39°C e bagnatelo con il getto messo al minimo del doccino. Procedete quindi con l’insaponamento avendo l’accortezza di usare sempre prodotti specifici di buona qualità evitando i prodotti ad uso umano massaggiate per qualche tempo il prodotto frizionando anche la coda e le parti intime, con la dovuta delicatezza. A questo punto potete passare al risciacquo del gatto.
Qualche accorgimento ulteriore se in caso di perdita di pelo, o se il  micio appartiene a razze o tipologie di mantello particolarmente predisposte alla formazione di nodi, bisogna fare maggiore attenzione per rendere al micio l’esperienza meno stressante possibile.  Le manovre brusche o le costrizioni fisiche sono e gli urli sono sconsigliati perché spaventano molto il gatto che si mette poi sulla difensiva, tanto da poter arrivare a sferrare graffi e morsi. Per questi motivi bisogna essere brevi con i tempi, massimo cinque sei minuti con un getto dolce e poco zampillante, tanta gentilezza. In questo modo il gatto percepirà l’esperienza del bagno magari strana ma alquanto accettabile, un modo che l’uomo ha per occuparsi di lui.
Dopo il bagnetto c’è la delicata fase dell’asciugatura. Questo è un altro momento che, se non fatto con grazia, rispetto dei tempi e gentilezza, può trasformarsi in un’esperienza terrificante per il gatto. L’asciugacapelli soprattutto per il suo rumore può sembrare qualcosa di molto pericoloso e spaventoso. Le cose, come accennato, vanno un po’ meglio solo per i gatti hanno già fatto l’abitudine a quel rumore, rendendosi conto che non rappresenta una minaccia per loro. Per ridurre il disagio è bene orientarsi su modelli di phon poco rumorosi e posizionare il getto d’aria ben lontano dal micio. Si potrebbe evitare il phon se il gatto ha il mantello non molto lungo e viene lavato in una stanza ben riscaldata dove un asciugamano ad alta assorbenza garantisce una mezza asciugatura. Infatti Avvolgetelo in un panno, che vi sarete preparati precedentemente, e massaggiando il micio fino a quando una buona parte dell’acqua sarà assorbita, avrete risolto un bel problema. E’ bene lasciare che il micio, a pelo corto o lungo, rimanga in una stanza ben riscaldata fino a quando il mantello non sarà del tutto asciutto, se il lavaggio sarà stato effettuato in inverno. In estate è possibile lasciarli liberi di uscire in giardino o in terrazza per ultimare l’asciugatura.
In merito all'uso dei prodotti va ribadito che per lavare il gatto si può usare un detergente che rispetti il pH della cute e risulti poco o per nulla profumato perché i gatti trovano irritante avere addosso un odore che non sia il loro. Non a caso passano molto tempo a leccarsi dopo un bagno. Per loro è un modo di restituire al proprio mantello un odore neutro ed unico.
Se il bagnetto è fatto con buon senso e amore sarà un successo. 

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