CONTRADDIRE IL TONO E NON LE PAROLE NELLA CONVERSAZIONE

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Negli ultimi tempi, mi è capitato spesso di riflettere su come comunichiamo. O forse è più corretto dire: su come non comunichiamo davvero. Mi osservo, guardo come interagisco con gli altri, rivedo mentalmente alcune conversazioni che ho avuto, e noto un modello ricorrente: il dialogo, troppo spesso, si trasforma in discussione. Non tanto per divergenza di idee, quanto per qualcosa di più sottile, quasi invisibile a occhio nudo: il tono. Secondo me noi siamo essenzialmente incoerenti ma ci aspettiamo da noi e dagli altri coerenza e affidabilità. Dentro di noi siamo divisi tra ciò che vogliamo e ciò che poi riusciamo a fare e la forbice del volere/potere è sempre più ampia. Parliamo di bene verso gli altri ma spesso viene fuori tutto il nostro peggio e l’assurdo che spesso contraddiciamo quello che ci viene detto, solo per il tono e non per il contenuto. Spesso non siamo sinceri noi ma il peccato è sempre dell’altro.  Ho iniziato a chiedermi: quante volte, nella mia vita, ho contrad...

RAFFAELE SOLLECITO ASSOLTO MA SENZA RISARCIMENTO



sollecito

Tutti ricorderanno che a Perugia venne ritrovato il cadavere della 22enne Meredith Kercher studentessa inglese assassinata la notte del 1 novembre 2007.  Vennero arrestati due  conoscenti delle vittima ovvero Amanda Knox e Raffaele Sollecito. In Germania venne bloccato l’ivoriano Rudy Hermann Guede, il primo ad essere condannato con rito abbreviato, a trent’anni di carcere poi ridotti a 16. Successivamente vennero condannati anche Amanda Knox e Raffaele Sollecito (26 anni e 25 anni), poi prosciolti, il tutto in un lungo processo durato dieci anni. Dopo il proscioglimento definitivo, la Corte d’Appello di Firenze ha detto un secco NO alla richiesta di oltre 500 mila euro, avanzata da Sollecito Raffaele, per ingiusta detenzione.


meredith
 
In una recente intervista, Sara Achille, la zia materna di Raffale Sollecito, che ha seguito tutta l’evoluzione del processo, in merito alla decisione della Corte d’appello di Firenze, ha dichiarato che non si poteva aspettare altro.

casa di perugia
 
La prima motivazione della scontatezza delle decisione giuridica, sta nel fatto che a decidere siano stati gli stessi giudici colleghi di altri giudici di Firenze, che avevano condannato Sollecito in secondo grado, e che quindi avrebbero di fatto certificato che gli altri avevano sbagliato. Un ragionevole dubbio vi è. Secondo lei con questa decisione di rigetto è stata ulteriormente calpestata la dignità di suo nipote. Lo stato italiano non ha rispetto per la dignità umana e non riesce ad ammettere di aver sbagliato, perché non vuole rendersi conto del fatto che fino alla fine dei suoi giorni, Raffaele Sollecito non potrà mai più essere un uomo libero. Sara Achille non esclude che Sollecito possa nuovamente trovarsi in situazioni complicate, costruite ad arte, per essere colpevole di aver fatto fare una brutta figura alla giustizia italiana.

indagati
Amanda Knox                             Raffaele Sollecito
 
Non  è compito della gente comune giudicare le responsabilità penali degli indagati, ma tutti possono semplicemente capire che se uno è responsabile va condannato, ma se al contrario risulta essere innocente ed è stato ingiustamente ristretto, dovrebbe essere risarcito per quanto patito ingiustamente, a prescindere da quelle che possano essere le motivazioni giurisprudenziali.


processo
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