Tutti
ricorderanno che a Perugia venne ritrovato il cadavere della 22enne Meredith
Kercher studentessa inglese assassinata la notte del 1 novembre 2007.
Vennero arrestati due conoscenti delle
vittima ovvero Amanda Knox e Raffaele Sollecito. In Germania venne bloccato
l’ivoriano Rudy Hermann Guede, il primo ad essere condannato con rito
abbreviato, a trent’anni di carcere poi ridotti a 16. Successivamente vennero
condannati anche Amanda Knox e Raffaele Sollecito (26 anni e 25 anni), poi
prosciolti, il tutto in un lungo processo durato dieci anni. Dopo il
proscioglimento definitivo, la Corte d’Appello di Firenze ha detto un secco NO
alla richiesta di oltre 500 mila euro, avanzata da Sollecito Raffaele, per
ingiusta detenzione.
In una recente
intervista, Sara Achille, la zia materna di Raffale Sollecito, che ha seguito
tutta l’evoluzione del processo, in merito alla decisione della Corte d’appello
di Firenze, ha dichiarato che non si poteva aspettare altro.
La prima
motivazione della scontatezza delle decisione giuridica, sta nel fatto che a
decidere siano stati gli stessi giudici colleghi di altri giudici di Firenze,
che avevano condannato Sollecito in secondo grado, e che quindi avrebbero di
fatto certificato che gli altri avevano sbagliato. Un ragionevole dubbio vi è.
Secondo lei con questa decisione di rigetto è stata ulteriormente calpestata la
dignità di suo nipote. Lo stato italiano non ha rispetto per la dignità umana e
non riesce ad ammettere di aver sbagliato, perché non vuole rendersi conto del
fatto che fino alla fine dei suoi giorni, Raffaele Sollecito non potrà mai più
essere un uomo libero. Sara Achille non esclude che Sollecito possa nuovamente
trovarsi in situazioni complicate, costruite ad arte, per essere colpevole di
aver fatto fare una brutta figura alla giustizia italiana.
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Amanda Knox Raffaele Sollecito |
Non è compito della gente comune giudicare le
responsabilità penali degli indagati, ma tutti possono semplicemente capire che
se uno è responsabile va condannato, ma se al contrario risulta essere
innocente ed è stato ingiustamente ristretto, dovrebbe essere risarcito per
quanto patito ingiustamente, a prescindere da quelle che possano essere le
motivazioni giurisprudenziali.
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FASI PROCESSUALI |
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