SAPENDOTI UNA PRESENZA di Nadezhda Slavova

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  Oggi, quasi per caso, mi sono imbattuto in una poesia di Nadezhda Slavova, Sapendoti una presenza , pubblicata nell’anno 2025. Non conoscevo l’autrice, ma queste parole mi hanno toccato in modo inaspettato. Forse perché parlano di un tipo di amore che sento molto vicino: quello che non ha bisogno di manifestarsi apertamente per esistere, che vive nei silenzi, nell’attesa, in ciò che non si può afferrare. La poesia si apre con una frase che mi ha colpito subito: “I poeti si innamorano anche dell’invisibile.” Ho sentito qualcosa vibrare dentro, come se in quelle parole ci fosse qualcosa che avevo già provato, ma che non ero mai riuscito a dire così chiaramente. C’è un’intimità delicata, sottile, che attraversa tutto il testo – un modo di amare che non pretende nulla, che si accontenta della presenza dell’altro anche solo come pensiero, come ricordo. Quello che mi ha emozionato di più è il modo in cui la poesia riesce a dare dignità e profondità a sentimenti spesso trascurati, come...

PAPA FRANCESCO E LA RIVOLUZIONE CATTOLICA

il papa

Si è visto fin da subito, dai primi passi, che Papa era diverso dagli altri. Chissà come sarà ricordato. Ha iniziato con il perdono per l’aborto e continua per la sua strada, anche senza il consenso del suo ambiente. Papa Bergoglio continua la sua opera di trasformazione della Chiesa semplicemente affidandosi all’istino ed alla gentilezza.

Eletto Papa, ha subito chiarito uno dei suoi punti di vista, affermando che il tempo la fa da padrona nelle scelte. Lui non è per gli strattoni, ma procede piano piano, avviando quei processi di trasformazioni che inevitabilmente devono giungere, nonostante le resistenze incontrate. Sa bene che tutto questo richiede pazienza ma si ripete, fiducioso, che “Dio si manifesta nel tempo”.
Si sta occupando dei profughi denunciando la globalizzazione dell’indifferenza e gridando “vergogna”. Sostiene che la vita non è solo nascere e morire, ma bensì tutto quello che c’è nel mezzo, che è la vita vera. Sta trascurando un po’ la riforma strutturale della curia. Lo IOR dovrà fare solo ciò che dice il suo nome, “Istituto per le opere di religione” ed  amministrare con prudenza le risorse. Predilige la strategia del dialogo con l’Islam, per non fare il gioco dei fondamentalisti.
Per l’aborto ha detto a chiare lettere che “Nessuno può essere condannato per sempre, non è la logica del Vangelo”, seppure, per Francesco il matrimonio resta indissolubile.
Tanto altro è già stato fatto e sarà fatto e il tutto con la sua più importante rivoluzione che è quella del cambiamento fatto con tenerezza evangelica.
Chissà come sarà ricordato.

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