COME CHIUDERE UNA DISCUSSIONE INTELLIGENTEMENTE

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Le discussioni sono una componente inevitabile della vita quotidiana. Famiglia, amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Io purtroppo, ho trascorso molti anni accanto a una persona dal carattere spinoso, anzi diciamola tutta, accanto ad una vipera. Con questa vipera ogni confronto si trasformava in una lotta per stabilire chi avesse ragione.  È superfluo precisare quale fosse la sua opinione in merito. Tuttavia, la capacità di gestire certe situazioni con intelligenza ed empatia può fare la differenza tra un conflitto sterile e un dialogo costruttivo, poiché non tutti sono avversari implacabili o vipere. Scrivo questo post dopo anni di esperienza provata sulla mia pelle ed approfondite ricerche nel campo della psicologia, disciplina che offre strumenti preziosi per affrontare le divergenze in modo più equilibrato. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cognitive Science ha individuato una frase semplice ed efficace, spesso adottata dalle persone più intelligenti, per conclud...

SENECA E IL FATO

Luci Anneo Seneca filosofo stoico

DUCUNT VOLENTEM FATA, NOLENTEM TRAHUNT 
"Il fato guida chi vuole lasciarsi guidare e trascina chi non vuole" Tratto dalle Epistole a Lucillo di Seneca.

Lucio Annéo Seneca nasce il 21 maggio dell’anno 4 a.c. a Cordoba, capitale della Spagna Betica, una delle più antiche colonie romane fuori del territorio italico. I suoi fratelli erano Novato e Mela, padre del futuro poeta Lucano. Il padre del filosofo, Seneca il Vecchio, era di rango equestre e autore di alcuni libri di "Controversiae" e di "Suasoriae". Si era trasferito a Roma negli anni del principato di Augusto: appassionato all'insegnamento dei retori, divenne assiduo frequentatore delle sale di declamazione. Sposò in giovane età una donna di nome Elvia da cui ebbe tre figli, tra cui il secondogenito Lucio Anneo Seneca.
Ci sono momenti in cui capita che tutto va per il verso sbagliato e ad ogni modo ci si ribella per spingere la propria sorte verso la direzione opposta. Forse è vero anche che ognuno è artefice del proprio destino. Ma a volte forse è meglio accettare le decisioni prese "dall'alto" e lasciarsi trascinare. Seneca dopo aver esortato il suo amico Lucilio all'accettazione di tutto ciò che proviene dalla divinità, nella consapevolezza che è la divinità a dirigere e a governare il mondo (secondo i precetti etici dello stoicismo), stando a quanto egli stesso afferma, traduce dei versi del filosofo stoico Cleante, che esemplificano tale morale di conformità alla ragione divina. Seneca con il suo atteggiamento verso il destino, si pone sulla scia dello stoico Cleante, sentendosi soggetto all’ordine universale e partecipe della ragione divina: nulla infatti avviene secondo il caso o irrazionalmente, ma tutto segue una logica già prefissata. 
SENECA E LO STOICISMO
Per questo, consapevoli di essere una parte dell’universo e di essere regolati dalla medesima razionalità, bisogna essere contenti e saldi di fronte ad ogni evenienza ed evitare di muovere critiche alla logica che regge ogni avvenimento, poiché siamo noi che dobbiamo obbedire al fato e non viceversa.
TRA LE OPERE PIÙ IMPORTANTI:
Le Consolationes
L'Apolokuntosis" (o Ludus de Morte Claudii)
De ira
De clementia
De tranquillitate animi
De otio
De beneficiis
Naturales quaestiones
Epistulae ad Lucilium
Hercules furens
Traodes
Phoenissae
Medea
Oedipus
Thyestes

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