E’ difficile parlare ed entrare nel mondo della sessualità dei figli che è indecifrabile, imbarazzante ed ansioso per la maggior parte dei genitori, anche quelli che si ritengono, in modo convinto, di essere padri e madri moderni, Smart, amiconi con i quali dirsi tutto, ed oltremodo genitori social, senza tabù. E in effetti è proprio così per tutti fino a quel momento insidioso in cui l’argomento si infila tra le mura domestiche. A quel punto, tirato in ballo l'argomento, quella casa che sembrava il paradiso in terra diventa un campo minato e qualunque genitore, la prima cosa che gli viene da fare, è quella di tentennare, prendere tempo, arretrare in cerca di rifugio e sperare che accada qualcosa che rompa l’imbarazzo e crei un nuovo argomento.
Generalmente tra i due e i sei anni i bambini sono curiosi e vogliono capire come funziona il corpo umano, perché quello degli adulti è diverso da loro e perché il corpo femminile è diverso da quello maschile. Sono differenze di cui si rendono conto a cominciare da quell'età. Fanno tante domande sulle differenze anatomiche tra maschio e femmina e chiedono perché lui ha il pisellino e io no? A quel punto è giusto confrontarsi con i più piccoli perché è un compito educativo come altri, e non ci si deve sottrarre, per paura di sbagliare, e lasciare che siano le immagini erotiche che irrompono in ogni dove, a dare lezione di sesso ai figli. Ma allora anziché ritrovarsi in una di queste scomode situazioni, è meglio prepararsi e cercare di capire quale è il modo giusto per parlare di sesso con i figli. Ricordiamoci che quando un figlio ci verrà a chieder qualcosa probabilmente non è la prima informazione che ha ricevuto. Quindi ecco qualche consiglio utile.
È normale sentire l’imbarazzo su questi argomenti è un fatto del tutto naturale, quando l’interlocutore è un figlio, che segna il distacco tra due generazioni spesso marcata dalla convinzione di non essere probabilmente preparato ad affrontare il discorso in modo corretto.
Ciò nonostante serve trovare il modo di superare l’imbarazzo per prendersi in carico l’educazione sessuale dei propri bambini e ragazzi, prima che siano i siti porno a farlo, che con tutte le loro distorsioni, che sicuramente farebbero peggio di noi. E’ giusto parlare di sessualità in casa sempre con un linguaggio adeguato ai vari periodi. Deve essere percepito come qualcosa di normale e possibile, da affrontare con serenità e disponibilità, prima in termini semplici e poi adeguando il linguaggio e i contenuti a seconda dell’età del ragazzino che piano piano diventerà grande ed avrà anche la sua da dire. I bambini fanno domande sul sesso fin da piccoli, con le loro piccole curiosità, richiamate da ciò che li circonda e noi genitori dobbiamo rispondere anziché far finta di non sentire ed ignorare, altrimenti il bambino cercherà risposte altrove, ed oggi ha tutti i mezzi e le conoscenze per farlo. In merito, va tenuto presente, che più in là con gli anni si affronta l’argomento e più diventa difficile superare i silenzi e gli imbarazzi. Quando sono più piccoli ed anche più ingenui forse è più facile avventurarsi nel discorso, magari parlandone con l’altro coniuge e facendo ascoltare il figlio. Se non lo fate voi, o non rispondete alle domande, la strada più naturale che percorrerà vostro figlio sarà quella di farsi le domande e cercare ovunque, autonomamente, le risposte. Purtroppo i ragazzi di oggi fanno un consumo sproporzionato di filmati porno gratuiti esistenti nella rete già da piccoli, molto piccoli, soprattutto se sono maschietti. Chissà perché poi? La maggior parte dei film porno sono destinati da un pubblico maschile, dove la donna è succube del predominio dell'uomo. L’eccessivo uso di immagini hard spinge a provare piacere in modo autonomo e porta gli adolescenti ad evitare di consumare rapporti sessuali reali, perché sono sicuramente più complessi ed impegnativi. Certo che è impossibile evitare ad un adolescente di accedere al porno, nonostante i tanti sistemi di protezioni informatica esistenti su tv, pc, decoder, ma è possibile guidarlo su di un approccio migliore. In altri paesi è significativamente più semplice affrontare l’argomento e sembra che siano anche un tantino più avanti. In Francia ad esempio, il ministro delle Pari Opportunità ha proposto di istituire un’ora di pornografia alle medie, per aiutare i ragazzi a decodificare i video hard, a capire che sono solo finzione, come in altri film, e non realtà. Se lo fanno gli altri perché non lo possiamo fare noi?
Sono molti anni che in Italia si cerca di fare una legge sull'educazione sessuale a scuola, fin dai primi anni, ma i tanti pregiudizi esistenti lo impediscono. Ai ragazzi giovani e giovanissimi sarebbe utile fornire informazioni pratiche e sanitarie, che abbracciano la sfera sessuale. Questo non vuole dire spingere i giovani a praticare il sesso, distorto così come lo si vede sui set hard, ma spingerli a parlare dei problemi che li riguardano superando la vergogna o l’imbarazzo che provano.
Le paure e le ansie legate al sesso di bambini e adolescenti non vanno trascurate perché, di fatti, continuamente, tutti i giovani vengono catturati e stimolati da immagini erotiche, di nudo, di approccio o di sesso, ed in età sempre più precoce. I messaggi fuorvianti possono spaventare, ma parlare di sesso può anche favorire l’apertura di quei bambini, che loro malgrado, vengono fuori da situazioni difficili in cui hanno subito qualche forma di molestia sessuale. Come dire che se lo conoscono possono parlarne. Teniamo presente anche che i giovanissimi oggi sono completamente immersi nei social e che tutto il loro mondo volenti o nolenti passa da li. Esiste certamente la pratica del sexting ovvero la pratica di scambiarsi foto con parti del corpo nude messe in bella vista. I tentativi di controllo da parte dei genitori sono spesso vani, nonostante gli altri tentativi vani di controllare i social e cellulari che sono oramai impenetrabili, anche agli esperti, considerate le innumerevoli password anti genitore attivate. Educare alla sessualità significa aiutare bambini e adolescenti a compiere il loro percorso con positività e naturalezza, senza pesanti distorsioni. Il sesso è presente ovunque nella nostra società, e varia dallo spot pubblicitario, alla rete, alla televisione ecc. Di sesso non si parla spesso per tabù e, complice è il fatto che l’educazione sessuale non è contemplata nei programmi scolastici.
In Italia non c’è ancora niente che regola chiaramente come debba essere trattato l’argomento a scuola, eppure c’è una sentenza della Corte Europea dei diritti umani che parla chiaro e dice che tutti gli insegnanti sono tenuti a rispondere alle domande degli allievi sulla sessualità, in modo adeguato ed esaustivo, sulla base della situazione delle conoscenze e dell’età.
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