8 ORE DI CIBO E DIGIUNO INTERMITTENTE

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Acquisto Amazon consigliato   https://amzn.to/4afbdEV Mangiare per otto ore al giorno e poi digiuno intermittente praticato per più giorni alla settimana può diventare uno stile di vita che aiuta a stare meglio e a perdere peso. Dalla lunga ricerca eseguita ho capito che molti scienziati, dietologi e nutrizionisti sposano questa tesi.  Il digiuno intermittente è una definizione che comprende vari piani alimentari che alternano un periodo di digiuno ed un altro di alimentazione in un periodo ben definito. È al vaglio della ricerca scientifica per valutare se possa produrre una riduzione del peso corporeo paragonabile alla restrizione calorica a lungo termine. Una ricerca del 2018 sul digiuno intermittente in persone obese ha mostrato che ridurre l'introito calorico da uno a sei giorni a settimana, per almeno 12 settimane, è efficace nel ridurre il peso corporeo, in media di 7 chilogrammi. I risultati non erano diversi da una semplice restrizione calorica e gli studi clinici erano st

CHE COSA SONO LE PILLOLE ROBOT

pillola robot nella medicina

La tecnologia non ha proprio confini, nemmeno all'immaginazione. Una nuova realtà è già in commercio negli stati uniti, dove si sono inventati una pillola tecnologica. Una pillola digitale simile ad un robot minuscolo che una volta ingerito è in grado di fare grandi cose.

È l’ultima geniale invenzione degli scienziati del Massachusetts institute of technology (Mit) di Boston: un robot che si schiude all'interno dello stomaco, come un fiore che sboccia. Un anti psicotico il quale è dotato di sensore,  che una volta ingerito dal paziente, è in grado di comunicare al medico che la terapia viene seguita nel modo corretto, per correggere i tanti pazienti che non proprio precisi e corretti nel seguire le cure prescritte. Si sta perfezionando sempre più la linea dei farmaci intelligenti che stanno diventando una vera branca di punta della nuova medicina. La robotica sofisticatissima impiegata nella nanotecnologia, che si è già palesemente affermata da molti anni, ha permesso a queste nuove pillole di diventare delle cliniche portatili in grado di fare diagnosi e cure mirate, e di comunicare ai medici addetti come intervenire ed aiutare i pazienti. La pillola robot è in grado, ad esempio, di rimuovere oggetti estranei ingeriti accidentalmente, curare una lesione, o trasportare farmaci.
Le possibili applicazioni di questa pillola approvata dal Fda che entra nel corpo e dialoga con il medico sono molteplici. Nel futuro si intravede già quindi l’idea di creare un laboratorio di analisi miniaturizzato dentro l’organismo dell’uomo che è veramente in grado, all'istante e con molta precisione, di eseguire diagnosi, monitorare le terapie in tempo reale, trasmettendo i dati all'esterno. Pochi anni fa si poteva parlare di tutto ciò solo nei film di fantascienza e invece, ora, come per tante altre cose, si lavora alla realizzazione di un nanorobot che si comporta come un anticorpo, riconosce la cellula malata, mostra dove si trova e la attacca prima che si diffonda, una tecnologia diagnostica e terapeutica. Questo nanorobot viaggia dentro l’organismo grazie a dei trasportatori, che sfruttano i movimenti magnetici. Simile a un piccolo fiocco regalo, il robot si muove a scatti, con un andamento a fisarmonica, grazie a microscopiche ventose che gli permettono di aderire alle pareti, e allo stesso tempo di scivolarne via.
Queste molecole si comportano come delle spugne e quindi possono essere caricate con un chemioterapico o un antinfiammatorio, poi quando arrivano a destinazione si aprono e rilasciano il farmaco necessario. Non passerà molto tempo affinché si passerà ad un totale impiego sugli esseri umani che sarà gestita necessariamente da una sinergica collaborazione composta da medici, fisici, biochimici ed esperti di farmacocinetica. Ora la prossima tappa è proprio quella. Dopo la presentazione straordinaria avvenuta a Stoccolma, gli scienziati intendono mettere alla prova la pillola robot in organi umani veri e propri. Staremo a vedere quando e che cosa accadrà.
Come ho già commentato nel post sull'intelligenza artificiale, (IA, dalle iniziali delle due parole, in italiano) questa è una disciplina appartenente all'informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software, capaci di fornire all'elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana. Naturalmente tutta questa tecnologia ha un grande senso utilizzata nel campo della medicina.  L’I.A. è in grado di processare miliardi di dati per ottenere diagnosi con livelli di confidenza statistica molto elevati, che vanno ben oltre ogni capacità umana. Però l’operato del medico è ben più complesso e va ben oltre ogni tecnologia attuale. Non è solo questione di intelligenza calcolo e rapidità, va sempre computata la parte empatica e manuale dell’uomo, che penso di poter affermare sia insostituibile. Per il momento lasciamo ancora al medico il compito di curarci anche se lo svolge con l’impiego di robot in grado di eseguire diagnosi sulla base di algoritmi sofisticati.
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