NO, NON TORNARE DI ALDA MERINI

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No, non tornare, di Alda Merini è una poesia che evidenzia il bisogno di non incontrare la persona amata, per evitare la sofferenza di una nuova storia d’amore. La voglia interiore di voler stare in pace, dopo un periodo di malessere, che diventa il modo per non incontrare ciò che fa soffrire, per rifugiarsi e proteggere .  La poetessa dei Navigli il dolore interiore l’ha conosciuto troppo bene e le parole di questo componimento lasciano un nodo in gola. Una poesia tratta dalla raccolta Destinati a morire di Alda Merini pubblicata da Antonio Lalli nel 1980, che corrisponde al primo libro dopo l’inferno del manicomio. NO, NON TORNARE di Alda Merini No, non tornare, avrei crudo sgomento e mi toglieresti a questi dolci sogni o forse troveresti che disfatta è la mia carne e la mia croce viva, non tornare a vedermi, sono in pace con le sfere assolute dell’amore e mi giaccio scoperta e solitaria come una rosa sfatta nel sereno. No, non tornare è una confessione intima di grande s...

FIDEL CASTRO IL RIVOLUZIONARIO

il rivoluzionario fidel castro
NESSUN VERO RIVOLUZIONARIO MUORE INVANO

A pochi giorni dalla sua morte, le ceneri di Fidel Castro sono state raccolte in un'anfora che ha percorso tutta l'isola. Sono stati toccati tutti i luoghi che hanno scandito la storia della rivoluzione dei barbudos. L'isola saluta così uno dei rivoluzionari più discussi di tutto il Novecento.

Nacque a Birán, una frazione del comune di Mayarí, nella provincia di Holguín, dove il padre possedeva una piantagione di 93 kmq. Studiò a Santiago di Cuba, inizialmente alla scuola La Salle. Poi all'Avana, dove studiò nell'esclusivo collegio de Belén. Al termine si iscrisse alla facoltà di Diritto. Il governo dell'Avana ha deciso di tributare al 'líder maximo' nove giorni di lutto nazionale, i funerali si svolgeranno il 4 dicembre. Si potrebbero scrivere centinaia di pagine sul suo conto. Io voglio solo ricordare -in sintesi- quello che ha scritto la celebre Oriana Fallaci in una lettera a lui indirizzata, per l'intervista negata.  

New York, 1° ottobre 1983

 Signor Presidente,

mercoledì 28 settembre il Suo Ambasciatore all’Unesco, dottor Alfredo Guevara – da Lei inviato appositamente da Parigi a New York per recapitarmi il Suo messaggio – mi ha comunicato che l’intervista fissata per il mese di novembre era stata cancellata. Il motivo di questa decisione ha dell’incredibile. Questo messaggio è un insulto alla mia intelligenza e alla mia dignità. Il Suo gesto è un tradimento, nonché una mancanza di rispetto alla mia persona.

La verità è che Lei ha ritratto la parola data; mi ha tradita poiché si è pentito. E si è pentito perché ha avuto timore di parlare con me di Fidel Castro e degli argomenti per cui La consideravo un interlocutore ideale. (E anche io costituivo per Lei l’interlocutrice ideale.) In luogo di questo, Lei ha intravisto in quest’intervista il rischio che certi leader vedono in me: la donna scomoda, dal pensiero indipendente.

Si accorgerà che mercoledì 28 settembre Lei ha commesso un grave errore: non ha solo mandato all’aria un’intervista di prima qualità e di storico rilievo. Non ha solo indignato una persona che sarebbe stato molto più saggio non offendere e non insultare. Come un masso che cade pesantemente in un salone di cristallo e che infrange tutto ciò che vi è di prezioso, Lei ha distrutto qualcosa di molto più valore.

E per questa ragione, io non la assolverò.

Oriana Fallaci

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