SULL’AMICIZIA DI KHALIL GIBRAN

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https://amzn.to/3SzHQ9n Sull’amicizia è una poesia di Khalil Gibran sul valore delle piccole cose. Il 30 luglio si celebra la Giornata mondiale dell’amicizia. Questa è una poesia che riesce a spiegare per bene che cosa rende speciale e unico il rapporto tra due persone. Ci sono versi d’autore capaci di rievocare emozioni e sensazioni straordinarie che risiedono in gesti semplici e quotidiani. Una meravigliosa poesia scritta da Khalil Gibran contenuta nel suo capolavoro Il Profeta pubblicato in inglese nel 1923. Questa poesia del poeta libanese rappresenta in modo chiaro quello che rappresenta un amico perché esso è “il vostro bisogno saziato”, “il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza”, “la vostra mensa e il vostro focolare”. SULL'AMICIZIA E un adolescente disse: Parlaci dell’Amicizia. E lui rispose dicendo: Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. È la vostra mensa e il vostro focolare. Poi

L’AMORE ARRIVA QUANDO NON L’ASPETTI PIÙ

due persone innamorate


Franco Battiato in una delle sue celebri canzoni cantava che "la stagione dell’amore viene e va" e a volte si pensa, soprattutto con il crescere dell'età, che per te ormai quella stagione è passata. Ma non è detto che deve essere così.  


Mario 48 anni, già divorziato, con due successive storie più o meno importanti ed altre relazioni più leggere, un buon lavoro, soddisfazioni professionali ha vissuto per molti anni, la sua vita post matrimoniale come un disastro, sconquassato dall’inquietudine, dall’insoddisfazione e tanta routine noiosa. Oltre ai film sul divano, la musica, i libri e le cene di lavoro tante volte inutili, non vedeva altro futuro, né stimoli e si dedicava solo al suo lavoro che era l’unica cosa che lo faceva sentire vivo. Non sarebbe servito neanche comprare una macchina nuova o tornare ad usare la moto, come fanno altri.

Finalmente però, un venerdì pomeriggio, proprio dal mondo del lavoro, fa una nuova conoscenza, una nuova compagna che dovrà lavorare con Mario ed altri per un breve periodo di tempo.

Il tempo dei saluti, delle presentazioni di rito, e questa donna dagli occhi neri e profondi che non ha ancora un nome gli stringe la mano e sostiene lo sguardo verso di lui. Dopo aver parlato delle solite cose inutili, non riesce più a toglierle gli occhi di dosso. Mario oggi non sa esattamente perché, né quanto tempo ci è voluto, ricorda solo che alla fine di quella giornata l’ha abbracciata.

Ora a pochi mesi da quell’incontro,  ha voglia di raggiungerla appena può, le telefona, le scrive messaggi e non si vergona a dirle “TI AMO”.

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