Al secolo conosciuta
come Madre Teresa di Calcutta, nasce a Skopje nell’ex Jugolsavia come Anjeze Gonxha
Bojaxhiu, il 26 agosto 1910 e viene educata con principi fortemente cattolici
dai genitori albanesi. Fondatrice della Congregazione delle Missionarie
della carità prende sempre, nonostante gli anni che passano, il cuore e la mente di chi ne parla.
Una donna piccola, esile, che sosteneva di
essere la “matita di dio”, in realtà è stata una donna molto grande che aveva
la forza di un gigante, quando si trattava di assistere sulle strade dell’India
chi era rifiutato da tutti, solitamente i più poveri e malati. Un’icona del
cattolicesimo che sarà proclamata successivamente santa, dalla Chiesa di Roma.
Le sue lettere, pubblicate nel 2007, mostrano che per quasi mezzo secolo
l’instancabile suora sperimentò un percorso difficile, doloroso e fatto di
tanti dubbi. Una crisi tanto reale di una donna vestita con il tradizionale abito
indiano, che ha incarnato i valori e lo spirito più autentici della fede
cristiana, dedicando tutta la sua esistenza ai più sfortunati.
LA DEDIZIONE AI POVERI
Diventò direttrice di un collegio cattolico a Entally, nei pressi di
Calcutta, ma con lungimiranza guardava alle baraccopoli vicine, piene di bimbi
nudi e sporchi, lebbrosi, stazionanti sui marciapiedi. Poi una notte, in
viaggio verso Darjeeling per gli esercizi spirituali, ebbe la “chiamata nella
chiamata”. Nel 1948 la firma di Pio XII, la autorizzava a vivere fuori dal
convento, e lei rimpiazzò il nero abito lauretano con un sari di cotone bianco
bordato d’azzurro, la semplice veste delle donne indiane.
Armata di acqua e sapone
andava in giro a lavare bambini, vecchi piagati e donne sofferenti chiedendo nel
contempo l’elemosina per comprare cibo e medicine. Dopo pochi giorni Teresa aprì
una scuola improvvisata sotto un albero, scrivendo lettere e numeri per terra
con un bastoncino. La sua prova più impegnativa, però, furono le strade.
IL NOBEL A STOCCOLMA
Nel
1990 l’Albania comunista la premiò, ma continuò a vietarle di aprire uno dei
suoi centri. Lei, per perorare la sua causa, non esitò a stringere le mani
insanguinate di Nexhmije Hoxha, vedova del marito dittatore. Con la
perseveranza tornò l’anno dopo nel paese, per inaugurare un ospizio e un
orfanotrofio. Nel 1979, a consacrare la sua statura internazionale era già
arrivata l’epocale consegna del Nobel: tra frac e abiti di gala, lei si era
presentata come al solito, con sandali e sari di cotone bianco azzurro,
sfidando le temperature polari di Oslo. Un assegno da 1 milione di dollari
legato al premio, a cui si aggiungevano i 7 mila del banchetto, in suo
onore, che aveva subito fatto annullare, tutti i soldi furono impiegati per
aiutare il prossimo.
THE LETTERS IL FILM
Il film cerca di
parlare di una delle più grandi donne umanitarie dei tempi moderni, raccontando quanto
il suo impegno altruista ha cambiato il cuore di tutti. Madre Teresa vive e ha ispirato milioni di
persone in tutto il mondo. Il film viene raccontato attraverso le lettere
personali che lei ha scritto negli ultimi quaranta anni della sua vita e ha
rivelato l'essenza di una donna travagliata e vulnerabile, che è cresciuta provando un sentimento di isolamento e un stato di abbandono da parte di Dio. La storia viene raccontata dal
punto di vista di un prete incaricato di indagare gli atti e gli avvenimenti
successivi alla sua morte. Racconta il lavoro e lo zelo religioso di Madre Teresa.
Le Lettere sono diventate il punto di forza del lavoro necessario
per produrre il film. Il fulcro, tutte quelle lettere precedenti e
confidenziali, al suo consulente spirituale, il prete gesuita belga Celeste van
Exem, su una corrispondenza di quasi 50 anni. Nelle sue lettere, alcune
delle quali sono state pubblicate nel libro 2007 Madre Teresa: Vieni la
mia luce, Teresa ha rivelato una profonda sofferenza spirituale e la
vacuità sperimentata da altri santi, spesso definiti come una notte oscura
dell'anima.
BREVE
BIOGRAFIA
Nel
1928, sente di essere attratta verso la vita religiosa e viene accolta a
Dublino dalle Suore di Nostra Signora di Loreto, la cui Regola si ispira al
tipo di spiritualità indicato negli "Esercizi spirituali" di Sant’Ignazio
di Loyola. Attirata irresistibilmente dalle missioni viene mandata in India a
Darjeeling, città situata ai piedi dell'Himalaia, dove, il 24 maggio 1929, ha
inizio il suo noviziato. Il 25 maggio 1931, pronuncia i voti religiosi e assume
da quel momento il nome di Suor Teresa, in onore di Santa Teresa di Lisieux. Per
terminare i suoi studi, viene mandata, nel 1935, presso l'Istituto di Calcutta,
capitale sovrappopolata ed insalubre del Bengala.
Nel
1947 la Sante Sede autorizza la suora a vivere fuori della clausura ed il 16
agosto 1947, a trentasette anni, Suor Teresa indossa per la prima volta il
"sari" bianco, di un cotonato grezzo, ornato con un bordino azzurro, i
colori della Vergine Maria. A decorrere dal 1949, sempre più numerose sono le
giovani che vanno a condividere la vita di Madre Teresa. Nell'autunno del 1950,
Papa Pio XII la autorizza ufficialmente alla nuova istituzione, denominata
"Congregazione delle Missionarie della Carità". Successivamente Madre
Teresa crea il "Centro di speranza e di vita" per accogliervi i
bambini abbandonati di cui una buona, parte con poche speranza di vita.
Madre Teresa: "Il lavoro che realizziamo
è, per noi, soltanto un mezzo per concretizzare il nostro amore di Cristo. Siamo
dedite al servizio dei più poveri dei poveri, vale a dire di Cristo, di
cui i poveri sono l'immagine dolorosa”.
Nel corso degli anni 60, l'opera di Madre
Teresa si estende a quasi tutte le diocesi dell'India. Nel marzo del 1968,
Paolo VI chiede a Madre Teresa di aprire una casa a Roma. Dopo aver
visitato i sobborghi della città ed aver constatato che la miseria materiale e
morale esiste anche nei paesi "sviluppati", essa accetta. Nel 1979 le viene assegnato il riconoscimento
più prestigioso: il Premio Nobel per la Pace. Tra le motivazioni
è indicato il suo impegno per i più poveri, tra i poveri, e il suo rispetto per
il valore e la dignità di ogni singola persona. Dopo numerosi ricoveri e degenze in ospedale,
Madre Teresa si è spenta a Calcutta, il 5 settembre 1997, suscitando commozione
in tutto il mondo che tutt’oggi è rimasto intatto e vivo.
Il 20 dicembre 2002 papa Giovanni Paolo II, firmò un decreto per iniziare il processo di beatificazione più rapido nella
storia delle "cause" dei santi. Nella settimana che celebrava i suoni
25 anni di pontificato, il 19 ottobre 2003, papa Giovanni Paolo II ha presieduto
la beatificazione di madre Teresa, davanti a un'emozionata folla di trecentomila
fedeli. La sua canonizzazione è avvenuta il 4 settembre 2016 sotto il
pontificato di Papa Francesco.
E’ straordinario pensare che una donna così
minuta e con tanti dubbi di fede dentro di sé, sia riuscita a portare avanti un
progetto di umanità così grande ed esemplare! L'essere umano quando vuole sa essere STRAORDINARIO!.
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