La pazienza è una
virtù, è la qualità e atteggiamento di chi è capace di accettare gli
imprevisti, i contrattempi, le difficoltà e la sofferenza, con animo
sereno. Oggi certamente la pazienza non può essere considerata uno dei
punti di forza della società moderna, che al contrario, mostra sempre
insoddisfazione e insofferenza. L’impazienza impedisce di godere di ciò
che si ha, avendo sempre i pensieri fissi sul futuro e sul da farsi. Poi quando
quel futuro arriva, non soddisfa nemmeno, perché si è già concentrati a
immaginare cosa verrà dopo.
Le persone pazienti invece sono che sono capaci di
godersi del momento, di cogliere l’attimo, sentendolo con coscienza. Infondo
sono poi le persone più soddisfatte, perché anche quando non hanno ottenuto ciò
che vogliono, accettano quello che hanno. Nonostante tutti sanno che la
pazienza rende vincenti, viviamo sempre a ritmi frenetici. Eppure a saper
aspettare si fanno le scelte più giuste e si possono ottenere grandi
soddisfazioni. Una
semplice, ma lunga, coda all'ufficio postale o al supermercato ci può far
perder la pazienza. A chi non è mai capitato?
E’ veramente una virtù oramai caduta nel dimenticatoio, o tra le mille frenesie
quotidiane. Oramai nessuno
vuole aspettare e siamo tutti impazienti, impulsivi aggressivi e carichi come una molla. Quell'impazienza sempre sempre presente ci
impedisce di goderci il presente, a causa dei pensieri sempre fissi su
determinati punti e quando poi arriva ciò che si brama, raramente ci soddisfa, perché
già si pensa a ciò che sarà dopo. Al contrario la pazienza è necessaria per
vivere il momento il presente vivendolo, sentendolo e prendendone
consapevolezza. E’ vero che un
vecchio proverbio recita che il tempo è denaro, ma sono siamo venuti al mondo
solo per fare. Questo processo di affanno cronico del fare di più, ci sta
lentamente portando verso la fine di tutto, compreso i rapporti sociali, quelli
veri. Il tempo della vita non può essere accelerato all'infinito. Anche se vogliamo
andare di corsa, fare di più, ogni cosa ha il suo tempo. A volte l’unico reale
risultato è vivere nell'insofferenza e nella frustrazione per quello che non
abbiamo concluso.
In quest’epoca, dove la fibra la fa da padrona, la
pazienza sembra essere diventata una qualità impopolare e molto noiosa, legata
a epoche remote ed al perdi tempo.
Può accadere addirittura che chi è paziente venga giudicato come uno lento, non
reattivo, uno fuori dai giochi, insomma una persona alla quale dare, un sicuro,
giudizio negativo. La velocità
attuale istiga inconsapevolmente al ritmo frenetico, allo stress, al tutto e
subito e tutti noi ci lasciamo trasportare senza badare alle conseguenze, fino
a quando non ce ne rendiamo conto, ma è troppo tardi. Ad un tratto ci rendiamo
conto di essere stati sopraffatti dalla consapevolezza di non aver vissuto per
noi, ma piuttosto per gli altri, e di aver perso probabilmente tutto. L’impazienza
cronica e la conseguente collera che ne deriva, può ripercuotersi in modo
significativo sulle relazioni con gli altri. Inoltre spazientirci di fronte a
un problema complesso ci mette in uno stato di agitazione che peggiora la situazione. Ci
manca oramai il tempo per fermarci a riflettere sulle vere decisioni da
prendere, sui risultati attesi, e vogliamo che tutto passi in fretta anche se
ciò significa sbagliare o lasciarsi scappare le grandi opportunità che ci
passano davanti.
Sembra che qualcuno ci imponga di fare tutto e
subito, senza impiegare il tempo necessario a pensare anche a rischio di
sbagliare, purché sia fatto subito per liberarci dell’ansia che ci opprime. Oggi
mentre guidiamo parliamo, o inviamo messaggi, fotografiamo, prendiamo appunti,
tutto questo mentre certamente facciamo pure qualcos'altro, perché non sappiamo
più aspettare. Ad esponenziare il fenomeno una mano la da la tecnologia, che ha
introdotto il concetto di ”subito e adesso”. Siamo in costante contatto con
chiunque, rintracciabili in ogni momento, senza riuscire a trovare
mai del tempo per disconnetterci e stare da soli con noi stessi o con chi ci
sta vicino. L’incalzante ritmo frenetico e lo stress dal quale ci facciamo
trasportare senza badare alle conseguenze, ci portano via tutto, fino a quando
ad un tratto, veniamo sopraffatti dalla consapevolezza di non aver vissuto per
noi. Eppure è possibile vivere la propria vita con
pazienza aspettando che le cose capitino in modo naturale, senza forzarle,
basta rallentare i ritmi e concentrarsi sul presente vivendolo con coscienza,
con la consapevolezza che il dopo arriverà comunque e lo accetteremo in quel
momento con atteggiamento propositivo. Alcuni esperti affermano che le ricerche
hanno dimostrato come chi è più paziente, ha più probabilità di avere successo
nei propri progetti e nei rapporti con gli altri.
Questa virtù tendenzialmente migliora con il passare degli anni, dove la
crescita, fa uscire pian piano dalla frenesia, infatti, i giovani, sono sempre
quelli più impazienti che vogliono arrivare al tutto e subito.
Essere pazienti
vuol dire saper aspettare il giusto attimo l’arrivo della giusta opportunità,
vuole dire saper godere del momento in cui le cose succedono, saper osservare
la vita ed imparare da questa grande maestra, seguendo un po’ il corso naturale
delle cose. Far scorrere il tempo ed essere in grado di scegliere la giusta
rotta che bisogna intraprendere. Essere
pazienti non vuol dire essere passivi, vuole dire mettersi comunque in marcia
ed andare in avanti, ma con il ritmo adeguato, mantenendo la calma e lasciando
che le cose accadano. In conclusione la pazienza è una grande virtù da
raggiungere e non va confusa con la rassegnazione, ovvero, l’essere
succubi delle situazioni senza reagire.
Link:
http://www.quipsicologia.it/pazienza-questione-ritmo/
http://www.studiobumbaca.it/2013/09/12/la-pazienza-una-virtu-dei-forti/
Io la mia pazienza l'ho esaurita da tempo.
RispondiEliminaLa pazienza è la virtù dei soli forti. I deboli non hanno pazienza ed urlano sempre cercando di utilizzare l'aggressione verso l'altro per sopperire alle loro incapacità.
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