Per tutte le cose ritengo che le lancette
dell’orologio biologico moderno siano cambiate con loro anche quelle della
visione culturale di tutti noi. Nella nuova epoca, soprattutto quella
occidentale, i tempi si sono inesorabilmente spostati in avanti in tutti i
settori e con tutti i suoi pregi e difetti.
E’ un dato statistico certo che i giovani,
per una serie di motivazioni, sono portati ad uscire di casa più tardi e a
sposarsi più grandi diventando genitori in età più adulta dei loro
predecessori. Uno degli aspetti più critici di questo aspetto e la crescita dei
figli quando hanno genitori molti più grandi. Uno studio che arriva
dall’Indiana University di Bloominton, ha analizzato i dati di tutti i nati in
Svezia dal 1973 al 2001 rilevando che il rischio di riscontrare disturbi
psichiatrici o comportamentali nei figli aumenta, in particolare, per
coloro che nascono da padri la cui età supera i 45 anni. I dati registrati in Italia, che sono
simili a quelli di altri paesi, dicono che l’età media dei padri è in forte
aumento. Siamo passati ad un età media che va oltre i 35 anni per i padri ed
oltre n 33mila bambini sono nati da padri ultra quarantacinquenni. Ancora più
avanti vi sono circa 8mila bambini nati da padri oltre i 50 anni e vi sono
anche i casi, alcuni famosi di bambini nati da padri anche più grandi. Si registrano situazioni in cui un padre
suo figlio a scuola, ma i genitori dei compagni del figlio, potrebbero essere a
loro volta suoi figli. Allora i conti evidentemente non tornano, se vogliamo
dare un po’ di importanza a quelle famose lancette dell’orologio biologico.
Gli altri papà giocano a calcio col
figlio, poi con la play station, lui invece è più stanco, ha la barba bianca,
la pressione alta, ed il colesterolo. Parliamo di uomini che diventano padri in
età avanzata. Molto avanzata. A favore di questi padri, alcuni dicono che un
padre molto grande è certamente più saggio e comprensivo. Per questo si pensa
in genere che la permissività sia “una dote” lasciata per l’ultimo figlio.
Inevitabilmente per gli ultimogeniti gioca questo ruolo anche l’esperienza del
padre che poi in fondo rivaluta tutta l’esperienza affettiva riversata sul
primogenito, mentre con l’ultimo regnerà un’affettività che comunque è più
vicina a quella della persona anziana. Il genitore giovane, seppure più
inesperto è certamente più concentrato sulla sua prestazione di padre, e quindi
pretenderà molto di più dal figlio dal punto di vista della prestazione. Invece
per i padri più grandi non vi è tanto oltre la permissività. Non va sottovalutato anche un altro
aspetto quello di eventuali problemi legati alla personalità del figlio.
Secondo dati ufficiali, i bambini nati da padri oltre i 45-50
anni hanno un rischio notevolmente aumentato di disturbi mentali e
problemi cognitivi. Una ricerca apparsa sulla rivista Bipolar
Disorders parla di un rischio di disturbo bipolare tre volte superiore nei
bambini nati da padri ultracinquantenni rispetto ai figli di padri che li hanno
concepiti tra i 30 e i 34 anni. Dal secondo studio, pubblicato
su Jama Psychiatry, risulta che i figli nati da padri tra i 45 e i 50 anni
hanno un rischio quasi 25 volte maggiore di disturbo
bipolare rispetto a quelli con padri molto giovani (tra i 20 e i 24 anni).
Ci sono padri che vanno oltre i 60 alcuni
si avvicinano ai 70. Tra questi ci sono tanti padri famosi, come Mick
Jagger, Mel Gibson, Michele Placido, Michael Douglas, Leoluca Montezemolo,
Al bano Carrisi ed altri, che oltre a contare i numerosi matrimoni,
contano i tanti figli di età diverse. Alcuni di loro, intervistati, parliamo
dei famosi, sostengono che da grandi si è padri più consapevoli. Si i padri più
grandi saranno pure più consapevoli e permissivi ma i dati statistici
dimostrano che non sono solo vantaggi anzi.
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