IL LITIGIO BUONO SERVE A RAFFORZARE LA RELAZIONE

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  Ho avuto una relazione che con tanta ostilità è durata comunque parecchio e con il tempo ho imparato che il conflitto non è necessariamente un nemico della coppia. Purtroppo lo capivo soltanto io. Posso dire con convinzione che, se affrontato nel modo giusto, può diventare uno degli strumenti più potenti per la crescita e la maturazione di una relazione di coppia. Non parlo solo per teoria o letture, ma anche per vissuto personale. Ho vissuto anche relazioni in cui il confronto era del tutto assente, l’unico confronto era quello in cui il litigio era all’ordine del giorno. E la differenza tra le due cose non stava nella presenza del conflitto, ma in come quel conflitto veniva gestito. Si pensa genericamente che la consuetudine al litigio possa indebolire il rapporto di coppia. Secondo alcuni, quest’ultimo concetto è sbagliato, perché litigare fa bene, risalda la relazione perché permette di chiarire le reciproche posizioni, evita il risentimento, permette di affrontare i problemi...

RIVIVERE DOPO UNA VIOLENZA

violenza sulle donne tra le mura domestiche

Sono milioni le donne italiane che sono vittime di botte dei loro compagni. Solo una piccola percentuale si fa coraggio e denuncia l’accaduto, ma spesso, la denuncia, non serve a marginare il pericolo. Eppure in alcuni casi parlarne e ricominciare si può.

In effetti sono ancora poche donne che si ribellano alla violenza domestica, per ricominciare di nuovo, sotto le macerie di un rapporto fallito, o meglio, proprio sbagliato. Per molte di loro, un primo ostacolo è anche la paura di non farcela, per la necessità di trovare un lavoro e mantenersi da sola. Spesso questa incognita di riuscire a mantenersi da sola è un vero freno, spiegano alcuni esperti.
Al principio alcune possono ripiegare sui propri genitori, farsi ospitare da familiari, o da strutture protetta, dove in qualche modo vitto e alloggio sono gratis, e nel frattempo ci si dà da fare per trovare un lavoro, fare mi primi colloqui, frequentare dei corsi formativi, ma poi? Inoltre non tutte hanno le spalle coperte dalla propria famiglia.
La Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne ha obbligato lo Stato italiano a mettere a disposizione, di chi ne ha bisogno, i mezzi necessari per tutelare le vittime di violenza. Spesso questi fondi sono bloccati dalla burocrazia.
Secondo gli ultimi dati della Corte dei Conti, i centri antiviolenza accreditati hanno ricevuto in media 5.862 euro all’anno, una cifra che basta giusto per le spese delle bollette.
Eppure nonostante tutto ci sono casi proprio eclatanti dove sono le stesse vittime a voler rimanere legate al loro aguzzino, anche quando si è superato ogni limite. Basti pensare all’ultimo episodio di violenza dell’11 gennaio 2017, a Messina, dove Ylenia Grazia Bonavera ha continuato a difendere il suo ragazzo, Alessio Mantineo, accusato di averla aggredita dandole fuoco.
Aiuti economici sono fondamentali per chi sta affrontando un percorso di uscita dalle ripetute violenze domestiche.
L’augurio è quello di rinascita.

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