LA VIOLENZA È CONGENITA NELL’ESSERE UMANO

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Siamo nell'epoca che amiamo definire civile, convinti che la nostra società sia meno disumana rispetto al passato. Tuttavia, gli stati moderni, pur popolati da uomini "civilizzati", non sembrano essere meno violenti delle antiche popolazioni. Le continue guerre ne sono una incontrovertibile testimonianza. Uno studio del 2011 sosteneva che l'umanità si stesse avviando verso una progressiva stabilità e pace, ma gli eventi odierni sembrano smentire questa affermazione. La violenza e la prepotenza appaiono sempre più diffuse, giustificando comportamenti che altrimenti considereremmo inaccettabili. "La cattiveria è un dono dell'uomo che nessun animale possiede" scriveva Mark Twain, e questa riflessione ci porta a chiederci quale sia l'origine della cattiveria, che si manifesta in molteplici forme, fino a sfociare nella più bestiale crudeltà. Ogni individuo ha una storia unica e complessa, rendendo impossibile classificare universalmente i casi di cattive

NON E' PIU' COME UNA VOLTA


cambiate

Amare, tradire e perdonare

La pazienza è buona consigliera e con il tempo si aggiusta tutto, così ho sempre sentito dire. Eppure nelle relazioni personali, il tempo spesso la fa da protagonista ma in modo negativo. Nella coppia, con il passare del tempo il sentimento subisce una metamorfosi inspiegabile, che fa perdere la passione, la voglia incontrollabile di vedersi, la volontà di impegnarsi a costruire le cose insieme, tutto quello insomma che all'inizio ha unito quella coppia. 

Ebbene dopo del tempo ci si può ritrovare da soli al buio a pensare “non è più come una volta”. Forse quella coppia sta vivendo la fine del loro amore. Ci si sente abbandonati, feriti, delusi falliti, traditi. Quell'amore che una volta era la vita, la gioia, la luce, il respiro è diventato solo un vago un ricordo che ricorre di tanto in tanto e ci fa capire quanto è stato bello e quanto sarà impossibile riviverlo. Peggio ancora quando il motivo principale di tutto ciò è il tradimento. L’essere poi lasciati ci mette davanti a vecchi ricordi, vecchie ferite, tanti perché, alla ricerca di impossibili risposte. Quando si viene traditi ci si ritrova davanti ad un grande dubbio: perdonare o prenderne atto e dare una svolta. Entrambi le decisioni possono essere dignitose e dipendono da una decisione interna e profonda. Si può perdonare, che non vuol dire dimenticare, ma è la scelta di voler rinnovare una vecchia promessa ricostruita su un legame nuovo. E’ difficile amare una persona che ci ha traditi e nella quale noi riponevamo la nostra fiducia. Si rifonda un nuovo accordo di fiducia basandosi su un rapporto nuovo che non sarà più lo stesso.
In altri casi si decide di prendere atto e svoltare, forse non perché non si è capaci di perdonare, ma perché si vede nel rapporto stesso con l’amore, l’impossibilità assoluta di accettarsi con quella persona, dopo il tradimento, perché si è coscienti che non sarà più come era una volta, come era quell’amore che si era deciso di viere insieme. Tutto il futuro diventa diverso. Già vi sono i problemi con le banche, con i colleghi, con i condomini i familiari, con gli insuccessi. Si fatica a capirlo da soli a volte lo fanno notare gli altri ma non sembra reale o a volte sembra di avere le mani legate. Con molta fatica si riesce a valutare quanto sia stato radicale il cambiamento, quel cambiamento che ha mutato le cose portando una vera rivoluzione motivazionale ed emozionale. Capire quello che è realmente successo è indispensabile seppure non è sufficiente a trarne un vero beneficio e ancora meglio evitare di pagarne le conseguenze.
A rendere poi ancora difficile il tutto, vi è il nostro io che spesso impedisce di prendere una decisione serena e ponderata. La nostra testa a volte ha un modo subdolo per giustificare le nostre azioni, tanto che non avvertiamo più di trovarci in una cosa che è ben diversa da quella che si voleva. aver sbagliato. Gli psicologi la chiamano dissonanza cognitiva, ovvero mentire a se stessi.
A volte non è semplice affrontare la realtà trovare la giusta soluzione,  tanto che si finisce con l’accontentarsi o con la statica posizione di chi sta lì immerso in un rapporto logorato, che solo alcune volte può tornare ad essere sano e guarire del tutto. E’ già difficile in quelle relazioni che erano inizialmente sane e lo è ancora più difficile in quelle che sono state ammaccate.

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