DE BREVITATE VITAE DI LUCIO ANNEO SENECA

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Lucio Anneo Seneca ha spesso fatto riflessioni sul tempo che inesorabilmente passa e sull’uso che ne facciamo, attribuendo il valore all’esistenza. Ritenuto uno degli intellettuali più lucidi dell’antichità. Nella sua opera “De brevitate vitae” Seneca affronta un paradosso apparentemente moderno: l’uomo sembra non avere mai abbastanza tempo, eppure spreca gran parte della sua vita in quello che è superfluo, inutile e illusorio. Ed io in questa considerazione mi ci ritrovo pienamente. Lucio Annéo Seneca nasce il 21 maggio dell’anno 4 a.c. a Cordoba, capitale della Spagna Betica, una delle più antiche colonie romane fuori del territorio italico. Si era trasferito a Roma negli anni del principato di Augusto: appassionato all'insegnamento dei retori, divenne assiduo frequentatore delle sale di declamazione. Sposò in giovane età una donna di nome Elvia da cui ebbe tre figli. Lucio Anneo Seneca: il desiderio del futuro, il disgusto del presente per poi provare rimpianto per il passato Se...

DONNE LIBERAMENTE OMOSESSUALI

LA LOCANDA


Per chi non ha un amore convenzionale, la famiglia è un insieme di persone che vivono in comune rispettandosi e curandosi reciprocamente, al di là del sesso e dei legami di sangue. Nessun amore dovrebbe mai essere ostacolato,  né oltraggiato, schernito, solo perché è diverso da quello che qualcun altro ha stabilito. Ogni amore ha il diritto di vivere sia esso gay o etero.


È la lezione, che ci da la giapponese Ito Ogawa nel suo ultimo romanzo, La locanda degli amori diversi, una storia che parla di un legame tra due donne, Chiyoko e Izumi. Chiyoko diciannovenne, lesbica, a un passo dal suicidio perché rifiutata dalla famiglia e dalla società. Izumi trentacinquenne, appena separata dal marito. Tra le due scatta subito l’amore quello che non si può contenere. Si innamorano di parole, gesti, piccole attenzioni e anche dei difetti. Insieme, le due donne forti del loro legame fatto di impegno quotidiano e sincerità, supereranno molti ostacoli. Non si nascondono a chi le giudica. Una volta trasferite in una zona isolata del Giappone, trasformeranno una casa diroccata in una locanda per forestieri. Alleveranno una figlia nata dalla fugace relazione di Chiyoko con un uomo e l’ameranno.
Per l’autrice l’amore è un sentimento che nessuno può permettersi di giudicare. Quello tra un uomo ed una donna è solo una delle sue forme. Lei ha voluto raccontare questa storia omosessuale perché in Giappone le coppie omosessuali non possono tenersi per mano in pubblico, in quanto, la società è ancora permeata da pregiudizi che le impediscono uscire alla luce del sole. Questa storia è un invito ad accettare la propria natura e le proprie inclinazioni.

Dobbiamo accettarci così come siamo.

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