Il problema del sovrappeso, in alcuni casi
di obesità, sembra essere il destino scritto per oltre la metà degli
italiani e gli italiani non sono i peggiori. Secondo le stime
dell’Oms, infatti, continuando di questo passo nel prossimi anni, il 70% degli
uomini e il 50% delle donne sarà in sovrappeso È una condanna già
scritta ed incontrovertibile se non si prendono le misure giuste per
correggere i comportamenti e le abitudini, anche alimentari.
I dati statistici dicono, per il
momento, che Il 9% circa della popolazione italiana è afflitto
da obesità ed un terzo è in sovrappeso. Eppure il sovrappeso può
essere rimosso adottando corretti stili di vita e portando, di conseguenza, ad
una riduzione significativa dell’incidenza di patologie tra le più diffuse e
gravi. Questo è necessario anche perché è diventato un problema
psicologico oltre che fisico. Di aiuto può essere la pratica regolare di
attività fisica spontanea, legata alla vita di relazione e alle abitudini corrette. Oltretutto uno stile di vita sano è in grado di produrre effetti positivi sulla
salute sia fisica che psicologica dei soggetti, senza distinzione di sesso e di
età.
Molti ci provano ma nonostante tutto pare
ci sia sempre un ostacolo, o per meglio dire una massa, tra quello che siamo e
quello che vorremmo essere. In alcuni casi tra quello che siamo stati e quello
che siamo, .soprattutto se facciamo paragoni con vecchie foto o con sex symbol
da imitare. Innanzitutto bisogna farsene una ragione sulla difficoltà oggettiva del
raggiungimento del fine e sulla forte improbabilità di successo in “una
settimana” o “prima della prova costume”. Se si è ossessionati dalla bilancia è
meglio affidarsi nelle mani di un esperto e lasciar perder il "fai da te" con
regimi autodidatti, generalmente ricadenti nello stile “mettersi a stecchetto”.
L’importanza del valore del peso è giunta piano col passare del tempo. I famosi attori e attrici dell’epoca
di Alberto Sordi e Monica Vitti offrivano modelli da imitare dalle linee più morbide e
tondeggianti, oggi sono cambiati radicalmente anche quei modelli. Oggi alla
morbidezza del corpo preferiamo la linea spigolosa e magra, infatti quando
qualcuno ci saluta dicendoci ti vedo bene, vuol dire che ci vede magri e forse non in
salute. E allora tutti rincorrono la magrezza e il bell'aspetto, a tutte le età se è pur vero che
probabilmente i più giovani sono quelli più ossessionati dal problema del sovrappeso.
Un’ossessione che può causare disturbi di
socializzazione, di inserimento, dell’alimentazione, di depressione ed altro.
Con i modelli che vengono proposti, si cresce riflettendo molto su quello
che deve essere il corpo ideale fin da quando siamo piccoli. Si cresce nella
convinzione che il successo e tutto il resto può essere raggiunto solo se vi è il
requisito della bellezza, soprattutto quella femminile, una bellezza che deve
rasentare la perfezione. E qui ci si convince pure di orientarsi poi sulla
chirurgia. Nella moderna società, impregnata molto di social e followers,
apparire belli, magri, sani, in forma, attivi è quasi una necessità.
In alcuni casi i più tenaci o ossessionati, arrivano a vedere la tavola come il
nemico numero uno dal quale allontanarsi e non uno dei modi per godersi la
vita, perché quel piccolo piacere, seppur riconosciuto, arrotonda inesorabilmente il corpo. Per
il momento non si vedono cambiamenti di rotta.
Permane la convinzione che una persona per avere
maggiori possibilità di riuscita deve essere fisicamente perfetta e per essere
tale deve essere magra, lo pensano il 75% delle donne e il 60% degli uomini,
anche se le stesse persone intervistate affermano che le persone meno in forma
sono più buone, allegre, consapevoli e mature. Ma quando si è
immersi nell'ossessione del peso, del rapporto del corpo con quei
chili in eccesso, non ha più tanta importanza quello che siamo, ma più come ci vediamo o ci percepiamo.
In effetti a volte ci sono persone che guardi, ascolti e ammiri perché sono capaci di far ridere, di emozionare, di parlare bene, di
scrivere correttamente di ragionare in modo composto, ma non se ne rendono
conto, perché sono offuscati dal loro malessere interiore. Il loro io è sopraffatto dall'ossessione di sentirsi grassi. Parlano con le
persone e questi con gli occhi dicono solo: "sei in sovrappeso". Queste persone
non si sentono chiedere come stai, chissà che pensieri fa quella persona lì,
quali sono i suoi sogni? A loro sembra solo che le persone, anche con uno
sguardo dicono: "devi dimagrire". Magari a quelle persone un po’ più insicure,
basterebbe incontrare altre persone che rivolgono un sorriso e scambiano
qualche parola disinteressata. Un ciao e ci potrebbero essere pensieri diversi,
perché magari un saluto corretto non farebbe provare imbarazzo dietro un celato
sei grasso o sei grassa. In questi casi non è neanche importante quello di cui
si parla, è più importante non far pesare lo sguardo che guarda l’aspetto.
Concludendo, ritengo sia importante per
ciascun individuo di qualsia età o sesso assumere un atteggiamento positivo
verso qualsiasi forma di movimento e di stile di vita sano, ma non bisogna
farsi prendere la mano diventando esasperatamente ossessivi nei confronti del
nostro corpo.
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