IL RICORDO DI KAHLIL GIBRAN

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Ordina le poesie di Kahlil Gibran Clicca qui Kahlil Gibran è stato un poeta libanese naturalizzato statunitense, nato a New York l’11 aprile 1931. Visto inizialmente come uno scrittore visionario perché le sue parole erano quelle di un profeta, capaci di forgiare le menti e imprimersi indelebili nelle coscienze.  Dall’indole solitaria e riflessiva, il poeta ha parlato del costante fluire dell’acqua, del ciclo della vita e del movimento degli astri tramutando il simbolismo naturale in una realtà effettiva dalla quale trarre preziosi insegnamenti. Le sue opere furono distribuite ben oltre il suo paese d'origine e i suoi scritti divennero famosi anche perché considerati da molti come "perle di saggezza", nonché punti di riferimento mistici. Il suo libro più celebre è stato “Il profeta” pubblicato nel 1923. Un volume peculiare, unico nel suo genere, composto di ventisei saggi scritti sotto forma di poesia. Gibran, in molti dei suoi componimenti, descrive la realtà e il mondo

LIBERTA’ SESSUALE NON VUOL DIRE TRASGREDIRE

libertà sessuale sedere

La vita sessuale con la sua libertà, come tante altre cose, negli ultimi decenni è radicalmente cambiata.  Prima, sembrava quasi che sulla vita sessuale delle persone, non vigessero molti diritti, anzi, si tendeva a rimanere in silenzio sull'argomento, tenendo a freno la trasmissione del piacere, la libido,  negando l’informazione corretta, limitandone la comunicazione. 

Agli inizi degli anni 2000 arrivò la svolta, perché ad  Hong Kong, la World Association of Sexology scrisse e approvò una carta dei diritti del sesso, prima per fornire delle linee guida agli educatori, agli studiosi, ai terapisti e poi per dire a tutti, che la sessualità è una componente determinante nella vita dell’essere umano per il suo benessere. Certo l’Italia non è uno Stato pioniere sull'argomento, ma grazie agli altri paesi, al progresso culturale, alla mutata posizione della Chiesa ed a tanti altri fattori, pian piano ci sta arrivando. E speriamo che giunga in forma corretta e non distorta. Ritengo che sia importante che libertà sessuale non vada confusa con la pratica della trasgressione, che implica ben altro. Forse un tempo si poteva ritenere che andare oltre certi paletti, poteva significare trasgressione, perché di fondo, nella vita sessuale individuale era un po’ intrinseca la parola peccato, e quindi oltrepassare certi limiti voleva dire trasgredire. Infrangere quel limite imposto da una regola religiosa o di altra natura, accettata benevolmente da tutti, perché collegato ad un forte senso religioso, voleva dire peccato. Infatti il religioso, assecondava la propria sessualità insita dell’uomo, al solo fine procreativo, e non per una voglia di piacere e di benessere. Ora, questo forte condizionamento ha coinvolto il modo di vivere la sessualità di moltissime persone e per tantissimo tempo. E’ stato per tanto tempo un vero controllo patologico della sessualità, portato avanti per migliaia di anni. Oggi le cose sono sicuramente mutate.
Poi, naturalmente, il concetto di libertà sessuale cambia da posto a posto. Alcuni ricercatori hanno accertato che nelle isole Trobriand della Papua Nuova Guinea, si svolgono addirittura orge comunitarie e gli adolescenti hanno rapporti sessuali liberi, grazie anche all'istituzione di una speciale casa dove i giovani fanno le loro prime esperienze. Questa casa chiamata Bukumatula, è frequentata dai giovani di entrambi i sessi, che si affacciano al sesso praticandovi la promiscuità in modo libero. Ad estremizzare il tutto vi è anche un ulteriore rituale, il quale prevede che quando una ragazza è molto attratta da un ragazzo gli può infliggere atroci dolori fisici, battendolo, fustigandolo e persino ferendolo con uno strumento affilato. Altre concezioni proprio della sessualità.  Ora senza arrivare a tali estremi rituali, la stessa sessualità ci dimostra, che chi la pratica bene può generare piacere, soddisfazione, beatitudine, e tanto altro, a maggior ragione se è in grado, più di altri, di raggiungere certe intensità. Ora penso che la connessione tra coppia/matrimonio e sessualità non ha nulla a che fare con la sessualità vera, quella che è innata in ogni individuo. I canonici principi religiosi riducono un po’ quell'auto-determinazione che riguarda la sfera sessuale, ma la sessualità non può rispettare questi principi meramente religiosi, forse dovrebbero essere guidati dallo spirito di maggior rispetto che vi può essere tra gli esseri umani. Uno dei fattori più determinati, forse il primo fra tutti, è il legame relazionale primario con un altra persona, ovvero la monogamia, poi l’epoca storica, l’educazione della famiglia ecc. Vivere la propria sessualità in modo totalmente libero non significa licenza di trasgressione, di poter fare quello che si vuole, quando si preferisce e con chi si desidera. Vivere la propria sessualità significa probabilmente avere la piena consapevolezza di sé stessi.
Probabilmente chi ha più patito le costrizioni sessuali in passato, ma solo in passato, è stata la donna che oggi ha già riguadagnato, con gli interessi, tutto quello che aveva perso. Ma ancora oggi ci sono quelle restrizioni, per lo meno in certe realtà, dove vigono delle proiezioni di pensiero che tendono alla limitazione. Pensate un attimo alla concezione peccaminosa della pratica di rapporti omosessuali, o di gruppo, o di scambio. Eppure in certe realtà sono la normalità. In effetti, ancora oggi, se si pensa a una coppia omosessuale, anche laddove sia palese, trasparente, riconosciuta o addirittura regolarmente sposata, la loro vita sessuale può essere considerata peccaminosa. Ora, i pareri che commentano gli altri, possono anche passare in sordina, perché sono solo invasivi della vita degli altri, mentre i soli a poterli descrivere sono coloro che li vivono in prima persona. Avere una libertà sessuale vuol dire vivere la propria sessualità con consapevolezza di sé stessi, che consente di migliorare notevolmente la vita sessuale, sviluppando un atteggiamento positivo nei confronti, prima di se stessi e del proprio corpo, poi del nostro partner e del piacere che ne deriva. Questa piena consapevolezza ci da la coscienza di capire, veramente, tutto quello che ci spetta. Nella sessualità, quindi, non vi può essere spazio per la discriminazione, qualunque sia l'orientamento sessuale, l'età, la classe sociale, la condizione economica, la razza; si deve avere la possibilità di esprimere appieno la propria fantasia, i propri gusti, le proprie sensazioni e i propri desideri qualsiasi essi siano; va protetta l'intimità, affinché tu possa  gestirla autonomamente e senza interferenze, da parte di nessuno, in modo da condividere la tua sessualità con chi vuoi; è necessario avere il diritto di provare piacere e raggiungere l'orgasmo con tutti i mezzi e in tutti i modi che si preferiscono, anche con la pratica all'autoerotismo; bisogna provare piacere in qualsiasi modo senza sentirsi giudicato; infine, ma non meno importante, ci deve essere il diritto a ricevere un'adeguata educazione sessuale, a qualsiasi livello e a qualsiasi età, poiché la sessualità è un'attività che coinvolge l'intero ciclo vitale di ogni essere umano e quindi bisogna anche prendersi cura della propria salute sessuale utilizzando, laddove necessario, metodi contraccettivi adatti alle circostanze. 
Per tutti questi motivi, assenti prima, si è giunti ad un certo punto a parlare di rivoluzione sessuale che non rappresenterebbe una vera e propria rottura rispetto ai costumi occidentali conservatori, ma una sorta di liberalizzazione, dopo un periodo di ferrei tabù nei confronti della sessualità. Ora questa rivoluzione sessuale ha avuto una parte discutibile negli approcci. Secondo diverse testimonianze, il principale cambiamento non ha consistito nel fatto che la gente praticasse con maggiore frequenza il sesso nelle sue diverse forme, ma semplicemente nella trattazione più aperta dell'argomento. Ha fatto si che se ne parlasse più apertamente di quanto non facessero le precedenti generazioni. 
Dopo tutto quello letto, che non può essere esaustivo, ma alquanto leggermente illustrativo, mi chiedo: secondo te, nel sesso, che cosa è normale?

Commenti

  1. Per me trasgredire significa frequentare il Capriccio Club Privè a Milano, che reputo il migliore locale trasgressivo della città.

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