ATTENZIONE
Questo post non vuole spiegare il problema del cancro, ma è solo un insieme di informazioni a carattere non sanitario, per riflettere sulle dinamiche che coinvolgono i più sfortunati. Per una diagnosi o terapia corretta è opportuno rivolgersi ad uno specialista. Le informazioni qui presenti non servono a migliorare o sostituire il rapporto con il medico.
COSA E’ IL CANCRO
Con l’espressione cancro si fa riferimento a tutto un gruppo di malattie accomunate dalla riproduzione impazzita delle cellule. Le cellule, normalmente, crescono e si dividono, producendo così altre cellule nuove, invece, nel caso del cancro, il processo di riproduzione cellulare impazzisce, per cui le cellule si dividono troppo spesso e in maniera disordinata e incontrollata.
Le cellule in sovrannumero formano quindi il tumore. I tumori possono essere benigni o maligni:
- i tumori benigni non sono carcinomi e le loro cellule non si diffondono ad altre parti dell’organismo. Spesso possono essere asportati chirurgicamente e, nella maggior parte dei casi, non si ripresentano. Solo di raro costituiscono un pericolo di vita;
- i tumori maligni sono carcinomi. Le cellule che li costituiscono sono anormali e si dividono in maniera incontrollata e disordinata; possono invadere e distruggere tutti i tessuti adiacenti, come possono pure staccarsi dal carcinoma e attraverso il sistema linfatico o il circolo ematico diffondersi ad altri organi. Questo processo, che prende il nome di metastasi, è un evento molto raro nei tumori cutanei di piccole dimensioni, ed è la stragrande maggioranza di quelli diagnosticati oggi.
L’EVOLUZIONE NELLE TERAPIE
Negli anni sessanta, una diagnosi di tumore equivaleva ad una sentenza di condanna a morte certa. La sua definizione esatta era: Il tumore è un male incurabile. Il malato doveva affrontare, suo malgrado, oltre la beffa della mattia, quella del dolore, della discriminazione sociale ed infine, ma non meno importante, la sofferenza, senza speranze e senza conforto. Tutto quello che avvolgeva il cancro era un mondo che isolava i malati ed esorcizzava la malattia, così tanto, fino ad non volerne pronunciare neanche il nome. Oserei dire un tabù. Un’esperienza sicuramente unica, ultima e drammatica.
Per fortuna, negli ultimi decenni, sono cambiate molte cose perché, se è pur vero che da una parte la malattia colpisce una parte sempre più grande della popolazione, infatti è stato accertato che fino a mille persone al giorno oggi ricevono una diagnosi di tumore, d’altra parte, la lotta spregiudicata al cancro ha aperto la strada a risultati significativi. Negli ultimi decenni, le persone che ricevono una diagnosi tumorale sono passati da circa 2.200 milioni ad oltre 3.100 milioni. Una crescita considerevole se tiene presente che oggi vi è anche molto più attenzione e prevenzione.
Gli esperti della medicina e della ricerca scientifica ritengono che la prevenzione sia la strada migliore, nonché l’arma più efficace per sconfiggere il cancro, infatti, oggi, più del 40% dei casi di cancro si può prevenire con l’adozione di uno stile di vita sano, aiutato dall'abitudine di sottoporsi a visita ed esami di routine.
Fin dagli anni '80 si era riusciti ad individuare quelle che erano le maggiori cause responsabili del cancro, ovvero il fumo e l’alimentazione. Il fumo è quello che è ritenuto il maggior responsabile dello sviluppo dei tumori. Ma anche le recentissime ricerche hanno fatto esaltare il fondamentale ruolo dell’alimentazione, tanto da individuare anche dei cibi in grado di contrastare, in parte, la formazione dei tumori. Anche una buona dose di attività fisica, e medie o lunghe camminate, aiutano a ridurre il rischio della formazione di masse tumorali. Semplici esami come la mammografia possono aiutare nella prevenzione in quanto permette di individuare in tempo i pericoli più gravi. Molto importante è la tempestività nell'accertamento. Anche le moderne medicine intelligenti stanno facendo la loro parte, attaccando solo le unità malate del tessuto. Oggi, grazie all'insieme di tutti questi fattori, oltre il 25% dei malati, dopo le cure, possono essere dichiarati completamente guariti, in quanto hanno la stessa speranza di vita media della popolazione non colpita.
STATO D’ANIMO
Penso che ad una notizia del genere, la padrona della tua vita diventa la paura. Subito dopo se la gioca con l’angoscia. Una vita in preda all'ansia terrorizzata da stress, notti in bianco e litigi con chi ti sta accanto. All'inizio c’è la preoccupazione per l’esito degli esami, che si sa, possono essere drammatici. Lo stato d’animo viene poi condito da quel seno di rabbia, che si prova quando si subisce qualcosa di ingiusto e ci si chiede: “Perché a me?”
Ma anche quando va tutto per il meglio, la stessa costrizione agli iter dei trattamenti, ti fa sentire sempre e comunque sconfitto e in pericolo. Insomma è una botta pazzesca che ti guida verso la depressione. Come comportarsi quando capita una cosa del genere a qualcuno che amiamo e che ci sta vicino? Certo ora i notevolissimi passi da gigante fatti dalla medicina, fanno affrontare la malattia in un modo più ottimista, ma tanti anni di guerra medica fatta di sconfitte, ancora oggi lasciano il segno e diventa comunque un problema soprattutto psicologico, quello delle ricadute, dei nuovi percorsi da affrontare, degli anni in cui essere sempre sotto controllo. Comunque rimane la paura di non sentirsi più immuni come prima. Ciclici e cattivi pensieri turbinosi ricorrenti, che forse non finiranno mai.
Chi è vicino alle persone colpite, non può fare altro che stare lì ad ascoltare, lasciare che il malcapitato malato si esprima e non si tenga tutto dentro. Forse la cosa più opportuna è chiedere anche l’intervento di uno specialista psicologo, se lo sconforto e il senso di rinuncia persistono.
LOCANDINA DEL FILM L'UNICA
FILM L'UNICA
Il film, che tratta in parte l’argomento, parla di Abbie e Sam che fin dall'infanzia innamorati, vivono la loro vita al meglio, con il matrimonio prossimo alle porte. Un giorno tutto cambia quando la ragazza, convinta di essere incinta, va ad effettuare una visita di controllo scoprendo invece di avere all'interno del suo ventre una grossa massa tumorale. Cominciano così una serie di contrasti imposti dai diversi modi di pensare che renderà, gli ultimi mesi di vita di Abbie, ancora più difficili. Il film, che ha riscosso un buon successo, parla di questa difficile sfida contro il destino, e dal punto di vista emozionale l'operazione riesce nel suo intento, grazie anche alla presenza di un nuovo amico, interpretato dal noto attore Christopher Walken. La piacevole amarezza della visione trova comunque adeguato responso riflessivo sul tema.
CONCLUSIONE
Il tumore colpisce piccoli, anziani e adulti. Nessuno ne è immune e tutti possono finire per imbattersi in quello che questo difficile percorso rappresenta. Il motivo che mi ha spinto a scrivere queste brevi riflessioni, è il coraggio che ha dimostrato, nel sopportare tanto dolore, Nadia Toffa, la nota presentatrice del programma Le Iene.
La forza che ha tirato fuori anche nel raccontarlo a tutti, rendendo partecipi gli altri di cosa si vive durante quel calvario, la rende certamente degna di stima e può essere d’aiuto a tutti coloro che diventano destinatari di una diagnosi del genere. Mi unisco al suo pensiero ed al suo modo di continuare la vita, anche perché oggi la medicina è più forte ed è in grado di garantire la continuazione di una vita normale. Però, infondo, c'è da ammettere che, solo chi è malato è in grado di capire davvero.
di una diagnosi del genere?
RispondiEliminaUna penna che scrive per soldi è sfacciatamente paragonata a una shuffleboard nelle mani di uno straniero errante. Ma che dire dei https://cineblog01.rest film...
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