Sempre più persone sono in continua
evoluzione sul campo sessuale, sono sempre in aumento le persone gay che si
proclamano fin dall'inizio e sono anche sempre più le persone che inizialmente
o erroneamente etero, anche sposate e con figli, ad un certo punto si
dichiarano omosessuali. Forse in realtà erano altrettante numerose pure prima,
ma oggi sono certamente più sfrontate e quindi non più soffocate.
Tutti oramai annoverano
tra i loro familiari, amici e conoscenti persone che sono sempre state gay o
che lo sono diventate con il tempo e diventa oggetto di discussione e tema di
dibattito acceso anche in una semplice pizza tra amici. Ognuno in merito ha il
suo parere ma di fatto la tendenza che ha ciascuno di noi a sentirsi attratto da persone dell’altro
sesso o del proprio, sono all'ordine del giorno così come sono all'ordine del
giorno i cambi di direzione. Le discussioni in materia di orientamento sessuale
ci sono sempre anche perché l’argomento è in continua evoluzione e senza
limiti.
Certo è, che apparentemente le coppie omosessuali
funzionano bene almeno quanto quello etero se non meglio. In effetti l’intesa
di coppia che è anche un’intesa di genere: tra donne, o tra uomini, è
nettamente superiore, e si affrontano meglio i problemi. Secondo gli
esperti, la coppia etero tende ad avere un’idea fissa del rapporto sessuale:
preliminari più coito. La coppia omosessuale, sia maschile che femminile, è
molto più flessibile: è sesso anche limitarsi alla masturbazione reciproca, o
al rapporto orale, o introdurre altre varianti che possano venire in mente. Ne
consegue che le ansie da prestazione sono ridotte e i disturbi sessuali si
risolvono inventando nuove modalità. Come dire, ci si capisce meglio e non è poco.
STORIA ED EVOLUZIONE
Di fatti solo negli ultimi decenni il fenomeno pare
approdare con serenità nelle mentalità di tutti o quasi. Per molti anni e senza
correre troppo indietro, l’omosessualità è stata considerata una vera e propria
malattia tanto da essere di volta in volta inserita in differenti cataloghi
clinici. L’omosessualità è di certo sempre esistita e sempre se ne è parlato o
sparlato con i suoi alti e bassi. Verso
la fine dell’Ottocento divenne anche patologia, quando il tedesco Richard Von
Krafft-Ebing, nella sua corposa Psychopathia sexualis, inserì il fenomeno dell’omosessualità
tra le devianze sessuali accostata alla pedofilia ed al sadomaso. Nell'anno
1973 l’omosessualità fu cancellata dal manuale, Diagnostic and Statistical
Manual of Mental Disorders e solo nel 1990 l’Organizzazione mondiale della
sanità si decise a eliminarla dall’ICD-10, la classificazione internazionale
delle malattie. E che oggi gli specialisti abbiano definitivamente preso le
distanze dall'idea che nell'omosessualità ci sia qualcosa di patologico, lo
prova anche il fatto che l’attuale presidente dell’Associazione mondiale degli
psichiatri sia l’indiano Dinesh Bhugra, dichiaratamente gay. La scienza ha
fatto innumerevoli studi, ha analizzato il carattere dell’ipotalamo, i fattori
dei cromosomi ma tutti i risultati che ne sono derivati sono ancora oggi del
tutto discutibili, probabilmente perché in ogni orientamento sessuale, omo o etero che sia, vi
è racchiuso un complesso insieme di elementi che nessun singolo fattore ne può
essere completamente responsabile da solo.
LE SFUMATURE
Nel 1924 lo scrittore
francese André Gide notava che tra l’omosessualità esclusiva e
l’eterosessualità esclusiva, esistevano molte posizioni intermedie. Nel 1953 il
sessuologo americano Alfred Kinsey con il Rapporto Kinsey dimostrò questo sorprendente
dato. Fu chiesto a donne e uomini di classificare il proprio orientamento
sessuale sulla base di una scala da 0 a 6, dove 0 stava per totalmente
eterosessuale e 6 per totalmente omosessuale. I risultati dimostrano già all’epoca
che esisteva una percentuale di americani omosessuali e che molti avevano
risposto inserendo molte posizioni valutative intermedie di due estremi di
orientamento etero e omo. Ora, alcuni esempi di sfumature oltre i classici modelli:
- Asessuale: qualcuno a
cui piaci, ti trova carino/a ama trascorrere del tempo con te, ma che zomparti addosso non gli passa nemmeno per la testa, un po’ come i bambini di
10 anni che si fidanzano e si tengono per mano.
- Aromantico: chi
nutre poca o nessuna attrazione romantica verso gli altri. Insomma non ti
salta addosso e non ti tiene nemmeno la mano.
- Graysexual: chi sta
sempre a metà senza mai scegliere, muovendosi nelle infinite sfumature di una
grigia ambiguità. Gli piace il sesso, ma a volte no, un giorno gay, un giorno
etero.
- Demisexual:
cioè
quello ti zompa addosso solo dopo che siete diventati amiconi, compagni di
merenda, partner in crime. Ma senza nessuna sdolcinatura romantica.
- Litromantic:
quello
che si vuole innamorare di te, ma che se ricambi gli passa la fantasia.
- Polisessuale: Gli
piace un sacco di gente a prescindere dal genere, ma non gli piacciono tutti i
generi. Un po’ schizzinosi.
- Panromantic: quello che si inzucchera
il cuore per un sacco di gente di sesso diverso e vario, ma senza desiderare
farci sesso.
- Queerplatonic: quando hai un lui o una lei a cui ti senti legatissimo tanto da
superare di gran lunga l’amicizia senza però raggiungere il coinvolgimento
romantico. Insomma una relazione senza una vera relazione per non rovinare l’amicizia.
SESSUALITÀ FLUIDA E
TERAPIE
Secondo la scienza vi
è la tendenza a pensare che in ogni individuo vi è comunque una componente
bisessuale fluida, che poi durante la crescita dell’individuo tende a
incanalarsi in una direzione o nell'altra o addirittura a mutare completamente
nel tempo, e talvolta si modifica piano piano nel corso della vita. Le
motivazioni sono ancora sconosciute tant'è vero che anche le eventuali terapie
adottate non hanno sortito alcune effetto positivo. Non si può comandare o
controllare il proprio orientamento. È stato dimostrato che quando si sono
volute eseguire delle terapie, per far convertire gay o lesbiche, si sono
ottenuti solo gravi danni psicologici. Per questo è meglio non cercare di
manipolare l’orientamento sessuale che è profondamente intimo e complesso. C’è chi nasce omosessuale, chi lo diventa in età adolescenziale, chi scopre di
esserlo in età più avanzata. Di solito è nella pubertà che le influenze
socio-culturali possono avere conseguenze pesanti, per esempio indirizzando
verso l’eterosessualità un ragazzo che si percepisce omosessuale, facendo
passare il concetto che l’omosessualità sia sbagliata. Anche il comportamento
delle persone vicine senza dubbio influenza il mutamento nell'orientamento. E’ inevitabile
in questi casi che l’impreparazione possa far commettere degli errori. Ci si chiede… E’ omosessuale oppure bisex? Forse
ha bisogno di sperimentare escursioni diverse da quelle comuni. Certo che
poi diventa veramente difficile decidere cosa fare. Fare finta di niente?
Aspettare che ci venga detto? Spingerlo a confessare?
Esistono delle terapie riparative particolarmente più conservatrici che ritengono con convinzione, si nasca tutti eterosessuali
e che l’omosessualità sia poi indotta da
condizionamenti ambientali psicologici o traumi familiari. Queste terapie si
basano sul principio che essere omosessuali o transgender sia un errore. Le
persone che vengono sottoposte a queste presunte cure sono spesso adolescenti
che stanno ancora scoprendo se stessi e i cui genitori non accettano l’omosessualità, o adulti che non
sono mai riusciti a superare il senso di colpa di essere diversi da come la
società che li circonda si aspetta che siano. Spesso l’effetto delle cure è quello di aumentare il
senso di inadeguatezza, di colpa e di inferiorità nelle persone omosessuali e
le discriminazioni e i pregiudizi in chi le circonda.
STEREOTIPI
Oggi certamente vi è un vero ridimensionamento dei
pregiudizi e gli stereotipi sulla omosessualità stanno cedendo. Gli stessi stereotipi
condivisi sul mondo omosessuale non vengono più accettati, ad esempio non si
ritiene più che i gay abbiano gesti, movenze e tono di voce femminili, e che le
lesbiche siano mascolina nell'aspetto e nei comportamenti. Anche sugli
omosessuali si riscontra la stessa varietà che c’è tra gli eterosessuali. Non
ci si chiede più, o quasi, chi nella coppia gay abbia il ruolo attivo e chi
quello passivo. Oggi forse l’unico stereotipo che sta prendendo piede è la
comune convinzione che gli omosessuali siano meglio degli etero nelle capacità
competenze e soprattutto gusto. Su questo si potrebbe discutere moltissimo.
GENE
GAY
Uno studio ha affermato che
il gene gay non esiste, perché l'orientamento sessuale non può essere previsto solo
da un gene. Lo studio è stato basato su di un’analisi eseguita su oltre mezzo
milione di persone, tra Stati Uniti e Regno Unito. Brendan Zietsch dell'Università
del Queensland ha guidato dunque un gruppo di ricercatori in Australia ed il
risultato ha dimostrato che esistono ben cinque varianti genetiche in merito
che sembravano comuni tra le persone che avevano avuto nella loro vita almeno
un'esperienza omosessuale. Però la ricerca ha anche dimostrato che queste 5
varianti chiamate SNP (polimorfismo a singolo nucleotide), non riuscirebbero a
predire il comportamento sessuale delle persone, in quanto diffuse anche tra chi
dichiara di non aver mai provato alcuna attrazione per persone dello stesso
sesso. Il risultato della ricerca smentisce categoricamente l’esistenza di un
gene gay che comanda il ruolo di preferenza sessuale, quindi le ragioni
andranno cercate altrove.
CONCLUSIONE
Oramai anche la sessualità non è più certa ma è diventata esageratamente
variegata. Un tempo era univoca oggi è diventata veramente fluida, si può
nascere gay o si può diventarlo col tempo, ma non si pensa più che esistono gli
eterosessuali o gli omosessuali. Vi gira intorno tutta una gamma di sfumature intermedie, perché come dicevano gli
antichi romani, dove tra di loro vivevano anche gli omosessuali, de gustibus
non disputandum est. Ma mi chiedo il sesso non è anche l’insostituibile mezzo
di riproduzione dell’uomo e cosa accadrebbe se non vi fossero più coppie eterno
in futuro?
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