IL RICORDO DI KAHLIL GIBRAN

Immagine
Ordina le poesie di Kahlil Gibran Clicca qui Kahlil Gibran è stato un poeta libanese naturalizzato statunitense, nato a New York l’11 aprile 1931. Visto inizialmente come uno scrittore visionario perché le sue parole erano quelle di un profeta, capaci di forgiare le menti e imprimersi indelebili nelle coscienze.  Dall’indole solitaria e riflessiva, il poeta ha parlato del costante fluire dell’acqua, del ciclo della vita e del movimento degli astri tramutando il simbolismo naturale in una realtà effettiva dalla quale trarre preziosi insegnamenti. Le sue opere furono distribuite ben oltre il suo paese d'origine e i suoi scritti divennero famosi anche perché considerati da molti come "perle di saggezza", nonché punti di riferimento mistici. Il suo libro più celebre è stato “Il profeta” pubblicato nel 1923. Un volume peculiare, unico nel suo genere, composto di ventisei saggi scritti sotto forma di poesia. Gibran, in molti dei suoi componimenti, descrive la realtà e il mondo

ALCUNE DELLE DIPENDENZE MODERNE

nuove dipendenze sociali

Butti via molti soldi al gioco, controlli continuamente il cellulare, bevi molto, corri tantissimo, trascorri molto tempo sui social, molte ore sul web, fai troppo sesso,  molte ore davanti la TV, sono alcune delle tante abitudini sbagliate, esasperate fino all'eccesso, che diventano vere e proprie droghe. Non molto tempo fa le cose erano più semplici. Esistevano i dipendenti dalle classiche droghe che avevano una connotazione chiara, ore le cose si sono complicate e molte dipendenze sono occulte. 

Un tempo erano persone che vivevano ai margini della società, isolati, sbandati che chiedevano o rubavano soldi solo per comprarsi la droga e nei casi migliori, dopo anni finivano in comunità o in prigione. Oggi questa descrizione certamente non va più bene, prima perché è cambiata la società, di concerto sono cambiati gli stupefacenti e soprattutto perché si sono moltiplicate le dipendenze. Evidentemente l’uomo e il vizio vanno di pari passo. Diamo quindi per certo che non sono solo le molecole, naturali o chimiche a dare la dipendenza. Esistono tante altre forme che riguardano internet, il gioco d’azzardo, il sesso, il fumo, lo sport, i social, le foto, tutte nuove forme di dipendenza ossessiva capaci di stravolgere la vita, quanto e più delle droghe. Il tutto è unito da un comune filo conduttore il piacere che si prova attraverso la dopamina, la molecola che è dentro di noi e spinge l’essere umano a ripetere l’azione per sentirci appagati. Senza dubbio, oggi, soprattutto tra i più giovani e non solo, vi è la paura cronica di rimanere fuori dal mondo social e dalla rete di comunicazione internet in genere, oppure di rimanere senza un'emozione forte da poter cercare e provare. 
Senza smartphone e senza rete siamo persi, in italiano nomofobia. Un sondaggio, condotto dall'Associazione nazionale dipendenze tecnologiche (DiTe) su 500 adolescenti, ha infatti rilevato che il 51% dei ragazzi controlla lo smartphone in media 75 volte al giorno, mentre il 7% arriva a 110. Per gli adulti le cifre sono leggermente più piccole ma non in modo significativo. Non dobbiamo pensare che questa a differenza delle classiche droghe è una dipendenza priva di gravi conseguenze. Il rapporto ossessivo con gli schermi ha molte conseguenze sulla salute sia psicologica che fisica. Isolamento sociale, perdita del sonno, alterazione della realtà, disturbi alimentari, sono solo alcune delle conseguenze. Anche in questi casi ci vorrebbe una disintossicazione, così come facevano una volta gli ospiti di San Patrignano. In merito, questa estate,  ho avuto il piacere di apprender tramite i mass media che un gruppo di giovani avevano organizzato un rave giovanile su di una spiaggia pubblica, dove l’unico obbligo per parteciparvi era quello di non avere cellulari, tablet, computer o telefoni. Una grande iniziativa per i più svegli. Gli intervistati oltretutto si erano mostrati veramente soddisfatti. Quindi anche qui disintossicarsi è possibile, non dobbiamo rinunciare alla vita reale ed al piacere di comunicare con chi ci sta realmente vicino. Intendo dire anche vicino fisicamente! 
Per i dipendenti di questa forma cronica ho notato che nelle loro mani gli apparati mobili non sono più da considerarsi tali, bensì più delle protesi fisse alle mani. E che dire invece del gioco compulsivo, le scommesse sportive, i gratta e vinci e le macchinette. Spesso persone per bene che iniziano con una puntatina ai cavalli, poi scommettono sugli avvenimenti sportivi, dopo comprano più volte al giorno i benedetti biglietti fino a trovarsi con il sedere per terra, magari pure senza mutante. Si diventa giocatore ossessivo senza rendersene conto, negando l’evidenza. Si scommette, si perde, si rigioca, si riperde nuovamente poi si passa a rubare i soldi, chiedere soldi in prestito fino ad arrivare alla rovina. Le persone con dipendenza da gioco d’azzardo hanno una percezione alterata di sé e delle proprie azioni, che le portano a reiterare il comportamento, anche difronte a perdite importanti. Secondo gli psicologi i ludopatici sono persone con poca stima di se stessi che nel gioco trovano le loro certezze, solitamente quella di confermare l’idea pessima che hanno di se stessi. Sembra un contro senso ma è la cruda verità. 
Anche per il sesso se troppo ed in un certo modo non va bene. Fare sesso va bene ma se una persona oltre a fare sesso regolarmente con il proprio partner è continuamente collegato a siti porno, sente poi comunque l’urgenza di andare a fare sesso a pagamento o occasionale a tutti i costi. vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato e non che è un eroe dalle mille doti. La ricerca della promiscuità sessuale, le fantasie individuali, gli atti sadomaso, la masturbazione compulsiva, il ricorso alla pornografia non indicano una patologia, ma per lo meno sono una sorta di campanello di allarme per poter dire che c’è qualcosa che non va. Come per le altre dipendenze, anche quella dal sesso dà assuefazione perché la persona si adatta all'intensità dello stimolo e inizia a volere sempre di più fino al punto in cui non si può andare oltre. Poi ce ne sono tanti altre di dipendenze, già individuale ed accorgersene è un primo passo. Insomma ogni eccesso è sicuramente sbagliato. Questo è il punto.

Commenti

Posta un commento