La parola progresso è in continua evoluzione, è galoppante, inarrestabile e fa passi enormi sempre
più gigante. Oramai, anche nel campo della medicina e biologia, quasi non si
riesce a stare al passo, ogni giorno è una scoperta. La biologia sintetica è
capace di creare nuove cellule per produrre quello che si vuole, e qua non
stiamo più parlano dell’ultimo smart phone.
Non molto tempo fa
l’uomo è stato in grado di far rinascere in laboratorio lo stambecco iberico,
anche se non è durato molto. In laboratorio siamo arrivati a
poter creare virus, batteri, nuovi DNA e molto altro. E’ proprio vero che non
c’è mai limite al sapere, così come vale per la follia. Ma quale tasto è più dolente? Oggi la biologia può
creare nuovi organismi, capaci di
interagire con l’ambiente e riprodursi. Ovvero possiamo creare un po’ tutto quello che vogliamo e chissà cosa si
potrà fare tra dieci anni e fra trent’anni. L’uomo capace di manipolare la
materia, tanto da arrivare a correggere o alterare il patrimonio genetico. Si
potrà controllare l’evoluzione in toto, anziché farla andare alla vecchia
maniera, affidandosi ai processi ciechi o saggi e opportunistici della selezione
naturale. La natura fra non molto potrebbe diventare il disegno dell’uomo. Ma l’uomo
sarà più brillante della natura. E chi può dirlo?
Mi vengono in mente i
discorsi pionieristici di circa 15 anni fa, sulla pecora Dolly e i vantaggi e
svantaggi di controllare la natura. La biologia sintetica ci proietta in un
futuro incerto, seppure va da atto che potremmo godere di biocarburanti, migliori
prodotti medici e farmaceutici, campi di produzione alimentare più promettenti e veloci, cibi più
economici, meno fame e povertà. Eppure in questi anni sta prendendo piede tutto
ciò che è biologico. un pò contro corrente direi!
Mi sembra proprio contraddittorio. Ora siamo passati alla
costruzione di nuove forme di vita oltre che alla modifica degli organismi
naturali già esistenti Tutto ciò, potrebbe portare anche a conseguenze dannose, involontarie e
incontrollabili sulla salute e sull'ambiente. Più che una nuova scienza,
comunque, la biologia sintetica è una nuova tecnologia: l’unione fra la
biologia, l’ingegneria, la chimica, la nanotecnologia e l’informatica, che ha
reso possibile leggere e assemblare le grandi moli di dati del Dna. DNA che ora
viene riprogrammato come fosse un software di un pc.
Le applicazioni della
biologia sintetica trovano sicuramente campo nel settore sanitario, come la preparazione
di vaccini. Riprogrammare i microrganismi può risolvere i grandi problemi della
nostra epoca come l’inquinamento. Si possono ottenere piante ingegnerizzate per
resistere ai parassiti e alla siccità. Ma qual è il costo? Perché vogliamo manipolare
la vita? In effetti tra pochi anni potremmo trovarci a decidere se nostro
figlio deve nascere maschio o femmina. Decidere come deve essere, come agirà,
quanto deve essere intelligente. Potremmo decidere che non si deve ammalare mai, da un lato tanti
vantaggi, ma ogni medaglia ha sempre il suo rovescio. Trafficare con la
natura aprirà dilemmi inediti. Controllare il DNA è una grande risorsa che poi
tanti potrebbero utilizzare per chissà quali fini. Un’azienda
potrebbe aver titolo a chiedere la mappa del vostro Dna per decidere se
assumerci oppure no, e tanti altri risvolti.
Certo, che se tutto
va in porto, nel prossimo futuro ci saranno solo persone bellissime, intelligentissime,
che non si ammaleranno mai, una razza suprema, frutto di un processo che è già
in atto e nessuno può più fermare.
Mi chiedo. Ma non
molti anni fa, non ci fu qualcuno, che forse aveva una vera lungimiranza
finalizzata alla selezione di una razza superiore? Non è qualcosa di già visto? E come è finita?
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