Oggi nell'era della modernità non vi è spazio al prodotto durevole, tutto dura poco
e viene subito sostituito da quello più nuovo. Vale in ogni campo. E’ lo status della nuova era, della nuova
economia. L’unico baluardo di salvezza del prodotto, ma solo per alcuni
prodotti, è il riciclo e la carta fortunatamente rientra nel settore del
riciclo.
Dove
la carta vecchia trapassa, in realtà c’è profumo di vita nuova, carta nuova che rinasce, come un
seme che da vita ad una nuova pianta. La rivincita, del sapere di una volta, che
da spazio al riciclo. Tanti libri, fogli, giornali vecchi, messi in disuso che
vengono raccolti, imballati, schiacciati, per essere poi trasportarti e maciullati.
Eppure di là, ne esce nuova vita, pulita, ruvida, immacolata insomma nuova.
Cataste
e tonnellate di carta straccia, che rimane lì per terra in attesa di diventare carta
nuova. Frammenti di una articolo di giornale che un tempo ha raccontato una
storia, destinato al macero, per diventare chissà che. Come si è visto qualche
anno fa quella pubblicità di articoli di plastica con la vignetta che
raccontava cosa volevano diventare da grande. E così può capitare che il primo
volume di una vecchia edizione della Treccani diventa una striscia di biglietti
gratta e vinci e magari anche perdente.
Attualmente
la carta è il prodotto più riciclato in Europa. Si stima che vengono riciclate più
di 500 tonnellate di carta ogni ora e l’Europa è il continente più attivo, con
una percentuale che va oltre il 65 %. Recuperare, riutilizzare, è diventato non
solo importante ma necessario per la salvaguardia dell’ambiente, bisogna
ridurre le nuove produzione e riutilizzare. Questo è diventato un cardine della
nuova era che mira alla sostenibilità, abbiamo iniziato in molti settori , come per l’immondizia e non
possiamo più sottrarci.
In
Italia c’è anche un importante consorzio di imprese che ha fatto della raccolta
differenziata una positività e un indicatore di sviluppo, che si chiama Comieco,
per il riciclo della carta. Da una parte il condimento dei i costi per la
gestione delle discariche dall'altro il guadagno per il riciclo e per l’ambiente. Oggi
le convenzioni di Comieco riguardano 5.500 Comuni italiani, che per questo
incassano 98,5 milioni di euro e la catena della raccolta differenziata della
carta, rappresenta l’intera filiera degli imballaggi, da chi produce a chi
trasforma.
IN
ITALIA
Alcuni
comuni si son bene organizzati. Ci sono sindaci che hanno introdotto i sacchi
della pattumiera con il chip per tassare meno chi spreca meno. L’obiettivo
è quello della tariffazione a consumo, quindi meno rifiuti meno paghi. Un
incentivo valido. Nel 2015, in Italia, sono stati prodotti 8.840 milioni di
tonnellate di carta riciclata. Nel 2006 erano 10 milioni. Il 48 per cento del
riciclo è stato destinato all'imballaggio, il 30 per cento della carta per uso
grafico, il 16 per cento per uso domestico, igienico e sanitario. Ora il pacco
da imballo è diventato indispensabile per l’e-commerce che sta dilagando. Nasce
anche il cartone con l’onda, come un materasso, che resiste meglio del legno
agli urti e può sostituire le
tradizionali casse da stivare nelle navi.
Bisogna
avere conoscenza, consapevolezza e senso civico, per dare una mano all'economia che guarda ai mercati esteri, dove
per l’imballaggio l’Italia è uno dei Paesi più importanti. Purtroppo gli
squilibri tra Nord e Sud, oggi, sono tanti e lampanti. Nelle Regioni con
maggiore attenzione al lavoro e alla legalità, si raggiungono risultati
superiori alla media nazionale. Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto, Toscana
Friuli-Venezia Giulia guidano la classifica della differenziata. Naturalmente per sconfiggere lo spreco serve
la capacità di far funzionare il servizio di raccolta da parte delle
amministrazioni. Alcuni
pensavano molti anni fa che pian piano l’evoluzione tecnologica e lo sviluppo
dei computers avrebbero modificato o addirittura eliminato l'uso della carta ma è improbabile che la carta venga eliminata del tutto. Infatti:
- pensiamo un attimo che
nonostante i pannelli solari, termosifoni stufe a pallet i camini esistono
ancora;
- pensiamo
un attimo che nonostante la pay tv, l’home video, i film in streaming il cinema
esiste ancora;
- pensiamo
un attimo che nonostante i vari canali di calcio a pagamento o criptati gratis su internet gli stadi ci sono ancora.
E’
utile saper che alcuni ricercatori dell’Università di Vienna hanno ideato un nuovo
metodo per produrre la carta, ovvero eseguire un procedimento chimico per
sfruttare il letame di alcuni animali. Alexander Bismarck, chimico, osservando
alcune capre che stavano ruminando in un prato, ha avuto la geniale idea. Ha
realizzato in quel momento che, le capre alla fine del loro processo digestivo avrebbero
espulso materiale vegetale parzialmente digerito che doveva contenere cellulosa.
Lo sterco di animali erbivori come capre, mucche, cavalli ed elefanti contiene una
quantità di cellulosa che può arrivare fino al 40% ed è facilmente
recuperabile. Trattato chimicamente viene trasformato in fibre pronte per fare
la carta rispetto alla cellulosa ricavata dal legno grezzo. Così si evita di
procedere al taglio di milioni di alberi, tenuto conto che oltre il 40% del
legname nel mondo viene usato per la produzione di carta.
Intanto la carta ha il suo fascino nella lettura, non può essere spiata da un hacker, resiste da tanti anni ed ora sta producendo molto più ricchezza di prima. A me piace più la carta di una pagina web perché la puoi toccare e sentire nel suo profumo, mentre tutto quello che è nella rete è molto più pratico ma ha quel qualcosa in meno che non so spiegare, quel…!
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