I
BUCHI NELLO STECCATO
C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere.
Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di
piantarne uno nello steccato del giardino ogni volta che avesse perso la
pazienza e litigato con qualcuno.
Il primo giorno il ragazzo piantò 37 chiodi nello steccato.
Nelle settimane seguenti, imparò a controllarsi e il numero di
chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno: aveva scoperto che
era più facile controllarsi che piantare i chiodi.
Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun
chiodo nello steccato. Allora andò dal padre e gli disse che per quel giorno
non aveva piantato alcun chiodo.
Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per
ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno.
I giorni passarono e finalmente il ragazzo potè dire al padre
che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato.
Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse:
"Figlio mio, ti sei comportato bene ma guarda quanti buchi ci sono nello
steccato. Lo steccato non sarà mai più come prima. Quando litighi con qualcuno
e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare
un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita. Non
importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà.
CONSIDERAZIONI
Capita
molto spesso di aver detto durante la giornata delle parole che possono aver
fatto sorridere qualcuno, una innocua battuta, magari divertente. Altre volte
diciamo parole che possono aver fatto indispettire altri, o ancora peggio
innervosire, in certi casi addirittura ferire. Si, perché può succedere. Dire
una parola può anche voler dire ferire gravemente qualcuno. Tutti,
purtroppo, ci lasciamo sfuggire una parola che faccia male o dia fastidio
a qualcuno. A volte le persone parlano senza riflettere su quello che
dicono facendo del male, magari, senza rendersene conto, eppure nella
comunicazione la prima condizione da onorare è proprio quella del rispetto
reciproco. Penso che a tutti sarà capitato di provare dolore per alcune
parole dette da persone a noi care. Soprattutto da quelle più care. Quanto
possono essere potenti le parole, in un senso o nell'altro, non solo
nei rapporti di tutti i giorni, con chi ci sta più vicino, ma anche quelle
dette nell'interfacciarsi con chiunque nei rapporti comuni.
Forse un primo punto di questo problema l’ho già accennato, ovvero la quantità
delle parole che proferiamo o scriviamo. L’evoluzione delle tecniche e dei
mezzi di comunicazione, diventato immenso, ha incrementato convulsamente la
quantità di parole prodotte da tutti ed anche tutte le strade usate per
comunicarle, benché voglio sottolineare che ha comunque ridotto la capacità di
parlare. Pensate solo un attimo a tutto quello che concerne il bullismo fatto
sui social. Allora si può subito comprendere il grande potere che hanno le
parole e come possono essere usate. In effetti non sono solo le parole, ma
tutto può essere usato con buoni o cattivi propositi. Dobbiamo riflettere
sulle sofisticate tecniche di comunicazione utilizzate per confezionare delle
pubblicità che mirano a convincere qualcuno ad utilizzare un prodotto piuttosto
che un altro, anche laddove non vi sono degli effettivi bisogni, oppure
come convincere della veridicità di una tesi, al di là della sua effettiva
validità. Molte persone che nella storia hanno saputo trascinare le masse nel
buon o cattivo senso, con effetti positivi o disastrosi, lo hanno fatto
utilizzando strutture linguistiche che hanno convinto interi popoli a odiarsi a
vicenda, come hanno convinto centinaia di persone a deportare intere famiglie
considerate di una razza inferiore, o come fanno oggi i politici più abili nel
vendere fumo insipido.
Le parole sono una meraviglia, degli strumenti neutrali
che servono per raggiungere un obiettivo, e in quanto mezzi, possono essere
usati per aiutare o per far male, per ingannare, per ferire. Tutto
dipende dall'intenzione che ha chi ne fa uso. Certo
che nessuno forse ha la capacità di sapersi controllare in ogni situazione e
quindi se si perdono le staffe, diventa difficile, veramente difficile, gestire
la tempesta emozionale che assedia una persona emotivamente alterata, che in un
periodo breve può diventare completamente irrazionale, cattiva, sconsiderata e
violenta.
Ovviamente fare un discorso così a mente serena è abbastanza facile. Difficile
diventa farlo nelle situazioni complicate quelle che ti travolgono, ma va fatto
uno sforzo per cercare di fare i conti con i propri demoni e con le proprie
paure per poter parlare con le persone in maniera serena. Certo non sempre ci
si riesce, ma capirlo può essere già fare un passo in avanti, anche se ci cono
situazioni dove la lite è inevitabile, perché coinvolge qualcuno che un
discorso del genere non è proprio in grado di capirlo. E allora ecco il senso
dei buchi nello steccato.
Purtroppo ritengo che nell'epoca
attuale tutti voglio piacere a tutti. Questo fenomeno aggrava ulteriormente le
cose perché in funzione di ciò, per avere approvazione si usano le parole, per
dire alle persone, le cose che le persone vogliono sentirsi dire. Guai oramai a
dire quello che si pensa. Ti giudicherebbero tutti male. Questa ipocrisia
generica produce ancora più buchi in quello stesso steccato!
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