LA VIOLENZA È CONGENITA NELL’ESSERE UMANO

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Siamo nell'epoca che amiamo definire civile, convinti che la nostra società sia meno disumana rispetto al passato. Tuttavia, gli stati moderni, pur popolati da uomini "civilizzati", non sembrano essere meno violenti delle antiche popolazioni. Le continue guerre ne sono una incontrovertibile testimonianza. Uno studio del 2011 sosteneva che l'umanità si stesse avviando verso una progressiva stabilità e pace, ma gli eventi odierni sembrano smentire questa affermazione. La violenza e la prepotenza appaiono sempre più diffuse, giustificando comportamenti che altrimenti considereremmo inaccettabili. "La cattiveria è un dono dell'uomo che nessun animale possiede" scriveva Mark Twain, e questa riflessione ci porta a chiederci quale sia l'origine della cattiveria, che si manifesta in molteplici forme, fino a sfociare nella più bestiale crudeltà. Ogni individuo ha una storia unica e complessa, rendendo impossibile classificare universalmente i casi di cattive

IL COMPORTAMENTO DELLA PROCASTINAZIONE. PERCHE’

 procastinare adesso o più tardi

Un vecchio proverbio recita di non rimandare mai a domani quello che si può fare oggi. Ma pochi secondo me sposano questa teoria, piuttosto spesso si incontrano persone che rimandano sempre a domani quello che potrebbero fare all'istante. Alcuni amano e sperano di andare a dormire certi di aver fatto tutto quello che dovevano durante la giornata, di aver portato a termine tutti i compiti, i progetti, di aver passato il dovuto tempo con i cari, con gli amici, di aver curato le relazioni importanti, sentendosi leggeri di affrontare il giorno successivo. Moltissimi invece amano rinviare e differire il tutto, forse nella speranza di non doverlo più fare!

La paura è una delle cause della procrastinazione, vanno spesso a braccetto. Che si tratti di cercare un nuovo lavoro, conoscere persone nuove, o avviare delle attività importanti, quando si è spaventati si troveranno sempre decine di scuse plausibili per rimandare ciò che si vorrebbe, o meglio si dovrebbe, fare subito. Nonostante la paura a volte ci possa condizionare, gli esseri umani sono dotati naturalmente della capacità necessarie per prendere decisioni. Là, dove le persone affermano di essere incapaci di scegliere, lo fanno spinti da emozioni, bisogni veri o fittizi con lo scopo di procrastinare la decisione. Non è affatto facile trovare un giusto equilibrio tra tutti gli impegni, nella sfera privata e pubblica, tra doveri e piaceri. Imparare a oscillare tra le varie priorità è difficile, perché essere produttivi non sempre coincide con una vera soddisfazione personale, spesso il tutto mina il benessere individuale. Non è proprio così che funziona. In molti casi i mille impegni conducono inesorabilmente a dover rimandare delle cose importanti tutti i singoli giorni che trascorrono, anche se sono veramente importanti. In molti altri casi questo avviene comunque, ma solo perché si tratta di procrastinatori seriali senza via di scampo. Gli incorreggibili.

Ma chi sono e come si riconoscono? In psicologia si definisce procrastinazione in ogni modo quel comportamento che spinge sempre a ritardare volontariamente un’azione nonostante le prevedibili conseguenze future negative, optando di compiere azioni finalizzate al piacere di breve durata, a costo dei benefici a lungo termine. In altre parole sostituire le attività prioritarie e importanti con attività piacevoli e meno rilevanti. 

Ci sono sicuramente diversi livelli di procrastinatori, ma si tratta sempre di geni dell’inutile che non risparmiano davvero nessuno. Pensiamo un attimo a tutti coloro che anziché fare la coda per pagare una bolletta, oppure andare a fare le spesa necessaria per la famiglia, passano ore a sfogliare le pagine di Istagram. Quando l’abitudine a procrastinare si consolida, generalmente finisce poi per influire su aree sempre più vaste della propria vita. Esistono varie tipologie di procrastinatore, e il primo passo per iniziare a debellare il procrastinatore -che può essere pure dentro di noi- è proprio quello di riconoscere la propria personalità. Cedere ad una gratificazione istantanea, invece di portare a termine un compito importante per il raggiungimento di un obiettivo o un risultato nel futuro è proprio la componente fondamentale del procrastinare, perché la visione di brevissimo periodo contro la visione di medio-lungo termine, fa la differenza.

PROCRASTINATORE SERIALE
Sono quelli che posticipano senza fissare una data di scadenza. Decidere o fingere di decidere di dover far qualcosa senza dire quando. Ad esempio fissare che fra un po' inizierò a studiare per preparare l’esame. Oppure ancora pensare di dover andare in palestra, oppure di fissare una vacanza, trovare un nuovo lavoro, andare a trovare i propri genitori. Tutte cose che vorremmo fare, proprio perché non richiedono una data di scadenza, non fanno affidamento su coadiuvanti all'azione come, ad esempio, il panico, che nel bene o nel male, almeno ci spinge ad agire. Il problema sta nel fatto che proprio tutte queste attività, presenti nella nostra mente, ma non nella realtà, sono proprio quelle che farebbero la differenza rispetto alla qualità della nostra vita.

PROCRASTINATORE RECUPERABILE
Sono coloro che seppure differiscono quando possono, per lo meno lo fanno fissando una data di scadenza. Ad esempio si può posticipare la preparazione di un esame oppure, quando dobbiamo consegnare un progetto, o i compiti della scuola da presentare il giorno dopo, o preparare il materiale per una presentazione in una riunione di lavoro. Definita la data di scadenza solitamente pianificano il carico di lavoro. Poi questo carico lo spostano pure, contando sul tempo a disposizione fino ad arrivare a provare ansia, stress, panico, proprio perché si sentono talmente sotto pressione. Come nei giorni prima dell’esame, quando si è rimandato fino all'ultimo secondo, e ormai non è più possibile rimandare.

CAUSE DEL RINVIARE
  • Pigrizia;
  • Disinteresse;
  • Perfezionismo della persona che non si sente in grado di affrontare un compito o un problema se non riesce a farlo in maniera perfetta. Non si sente mai abbastanza pronta o sufficientemente sicura delle proprie capacità, conoscenze o competenze;
  • Paura dell’insuccesso che in molti spinge le persone a rimandare all'infinito le cose che vorrebbero fare, per paura di fallire. Questa paura può a volte essere talmente forte da bloccare qualsiasi tipo di iniziativa basando tale comportamento sulla convinzione che si otterrà sicuramente un fallimento e per questo non tenta neanche;
  • Paura del successo di chi ha talmente paura del successo che può essere una persona consapevole di non meritarselo e quindi vive una sorta di senso di colpa, oppure che può avere il timore che gli altri poi si aspettino sempre delle prestazioni di successo da lui e quindi vive queste aspettative con forte ansia e stress;
  • Paura delle conseguenze;
  • Paura della responsabilità;
  • Ribellione;
  • Rabbia in quanto spesso si tratta di una risposta alle pressioni e aspettative altrui vissute come intollerabili. Se non riconosciuta può diventare un problema serio, che potrebbe invadere diversi ambiti della vita.


PROCRASTINATORE PIGRO
La persona pigra di per sé non è un procrastinatore, è solamente in pace con se stesso non facendo una determinata cosa. Nel momento in cui il non fare questa determinata cosa inizia a darti fastidio, e inizia a sentire quella sensazione d’ansia e di dover fare, ma non lo faccio, diventa il procrastinatore pigro. Il pigro trova tutte le scuse per evitare di fare una determinata cosa fino all'inverosimile. Questo procrastinatore pigro afferma, come scusa, di lavorare molto bene sotto pressione e per questo lascia tutto all'ultimo secondo. Ogni scusa è valida per poter iniziare il più tardi possibile, come controllare Facebook, perdersi in YouTube, guardare una serie televisiva, ecc. ecc. È quello che quando suona la sveglia schiaccia il tasto per la ripetizione molte volte. Il problema fondamentale è che il procrastinatore pigro trova molta comodità nella propria zona di comfort e fa molta fatica ad uscire da essa. Questo significa che diventa estremamente resistente al cambiamento e, a lungo andare, vive il cambiamento con ansia. Questo può portare addirittura a stati depressivi.

PROCRASTINATORE INSICURO
Si tratta di quella persona che piuttosto che agire rimane fermo, perché ha paura del giudizio degli altri, ha paura di fallire e anche di avere successo. Questa è una tipologia molto interessante e dietro al meccanismo mentale di questa tipologia c’è una teoria che si chiama Teoria dell’auto verifica. Secondo questa teoria, le caratteristiche che identificano in se stessi, determinano il modo in cui vogliono che gli altri li percepiscano. Questo crea grandissimi conflitti interiori quando si trovano a dover agire in situazioni che porteranno, per definizione, ad un cambiamento, perché movimento significa proprio cambiamento. Un altro esempio potrebbe essere quello di una persona che si identifica come una madre a tempo pieno che si prende cura dei bambini e della famiglia e procrastina tutto sul prendersi cura di sé stessa, prendere del tempo per se stessa proprio perché gli altri possano percepirla come lei si identifica. Questo è un meccanismo molto radicato e molto profondo del perché vi sono questo tipo di procrastinatori.

PROCRASTINATORE PERFEZIONISTA
Chi si identifica in questa categoria, solitamente, ha grandi ambizioni e altissime aspettative su sé stesso. Il procrastinatore perfezionista tende a complicarsi la vita pensando a tutti i dettagli possibili e immaginabili, con il risultato di sentirsi schiacciato e bloccato di fronte ad un progetto o un compito importante per la propria vita e/o carriera. Tendenzialmente queste persone si fermano a metà dei progetti proprio perché sono schiacciate dalla mole di dettagli che vengono fuori e si sentono di dover prendersi carico di ogni minima cosa e di dover performare al massimo e al meglio e al primo colpo. Quindi, non si danno nemmeno il permesso di andare a rivedere determinate cose, pensando che se non riesco a farlo benissimo al primo colpo, tanto vale non farlo proprio. La strada che conduce il perfezionista alla procrastinazione è un percorso in discesa. Il punto di partenza è la tendenza a standard elevati. Se ad essi si accompagnano però garanzie di successo insufficienti, dal momento che ottenere meno della perfezione non è un’opzione considerata, il perfezionista sperimenta un senso di forte disagio a cui reagisce col tentativo di nascondere a se stesso le proprie imperfezioni. In un attimo si ritrova ad affrontare attività giudicate meno pericolose perché non coinvolte nella determinazione del proprio valore e il compito tanto temuto viene rimandato. Per cui la procrastinazione è un fenomeno psicologico che chiama in gioco un complesso di specifiche emozioni, come ad esempio l’ansia, e credenze varie legate alla bassa tolleranza della frustrazione, alle proprie capacità e al valore personale.

Il pensiero permissivo che governa la procrastinazione assume una forma duplice di controllo e di liberazione cognitiva. Il controllo è tra la colpa di non farlo e lo stress di farlo, trovando un accordo tra le parti rasserenante nello stabilire che lo si farà domani. Sperando che questo post possa essere stato d’aiuto ti invito a lasciare un commento. Grazie!

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