AMORE NON CORRISPOSTO, È INUTILE RINCORRERE

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  Ci sono momenti nella vita in cui ci ritroviamo a rincorrere qualcuno, a inseguire un amore che, in realtà, esiste solo nella nostra testa. A tutti sarà capitato di inseguire, per tanto tempo, persone che non mi ricambiavano davvero. C i si ritrova più volte a rincorrere l’idea di un amore che, in fondo, non esiste da nessuna parte. Anche ii ho investito tempo, energie, pensieri e sentimenti in relazioni che non avevano futuro, solo per scoprire, alla fine, che la felicità non si trova nell’illusione di essere ricambiati, ma nella consapevolezza di meritare un qualcosa di autentico e sincero. A volte, cerchiamo la felicità nei posti sbagliati, nelle persone sbagliate, forse per colmare un vuoto dentro di noi o riscattare ferite mai guarite. Ricordo una volta, in particolare, in cui ero convinto che quella persona fosse la mia anima gemella. Mi aggrappavo a ogni piccolo gesto, a ogni parola gentile, interpretandoli come segni del destino. Ma la realtà era diversa: dall’altra par...

HO CONOSCIUTO IN TE LE MERAVIGLIE DI ALDA MERINI

 ho conosciuto in te

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Per tutti coloro che compiono i primi passi verso questa poetessa posso dire che Alda Merini è stata, oltre una poetessa famosa, una delle donne più brillanti del secolo appena trascorso. Con le sue origini milanesi ha avuto una vita non molto facile, anzi piuttosto articolata, caratterizzata da tante opere importanti e quattro figlie. Spesso ricoverata in ospedale per disturbi bipolari che l’hanno accompagnata in tutta la sua non semplice vita.  La poetessa dei navigli milanesi è morta nell'anno 2009 lottando fino alla fine per far riconoscere del proprio lavoro.  Questa è una delle poesie che più mi sono piaciute.

 

HO CONOSCIUTO IN TE LE MERAVIGLIE

Ho conosciuto in te le meraviglie
meraviglie d’amore sì scoperte
che parevano a me delle conchiglie
ove odoravo il mare e le deserte
spiagge corrive e lì dentro l’amore mi son persa come alla bufera
sempre tenendo fermo questo cuore
che (ben sapevo) amava una chimera.


Alda Merini in questi versi scopre nell'altro le meraviglie dell’amore scoperte sull'onda di una bellissima immagine ovvero quella delle conchiglie che si spalancano come finestre, si dilatano come canali tra lei e il mondo. Un mezzo per odorare il mare e le deserte spiagge corrive. Penso faccia comprendere che l’amore porta con sé meraviglie, parola e concetto di una grande potenza. Un concetto così alto da dover essere ribadito in apertura del secondo verso il preludio alla metafora nella quale ci porta l’autrice nel terzo verso, quella delle conchiglie. La conchiglia, che in tutta l’iconografia classica è simbolo femminile per eccellenza, è qui mezzo, strumento. A molti l’immagine di una conchiglia richiamerà immediatamente il suono del mare, invece per la Merini è un rimando al senso dell’olfatto, quell’‘odore’ così noto eppure così sempre evocativo. Nella ricerca instancabile, infinita e indefinita dell’amore, sentimento tanto straordinario quanto turbolento e annichilente, l’autrice guarda stavolta l’amore con occhi nuovi, per certi versi innocenti, con una sensibilità diversa, conferendogli un valore spirituale, svelando la forza di questa occasione unica e incomparabile per ammirare quello che oggettivamente e banalmente non scorgeremmo mai. 

Alda Merini fa una dichiarazione di consapevolezza, un’amara e razionale presa di coscienza di un sentimento che “ben sapevo” insegue un mito, un sogno, un abbaglio, qualcosa di irraggiungibile che per natura è come una chimera, incerta. 

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