NON IMPORTA QUANTI ANNI HO DI JOSÉ SARAMAGO

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José Saramago, autore di straordinaria sensibilità e profondità, ci regala con la poesia intitolata “Non importa quanti anni ho” un’opera che supera il concetto numerico del tempo e ci invita a riflettere sulla ricchezza dell’esperienza umana. È una celebrazione dell’essere vivi, del sentire e del vivere secondo il proprio ritmo interiore, libero da vincoli e convenzioni sociali. Con questa poesia, Saramago da sfoggio del suo punto di vista con una sintesi perfetta della sua visione filosofica e della sua straordinaria capacità di parlare al cuore umano. NON IMPORTA QUANTI ANNI HO Ho l’età in cui le cose si osservano con più calma, ma con l’intento di continuare a crescere. Ho gli anni in cui si cominciano ad accarezzare i sogni con le dita e le illusioni diventano speranza. Ho gli anni in cui l’amore, a volte, è una folle vampata, ansiosa di consumarsi nel fuoco di una passione attesa. E altre volte, è un angolo di pace, come un tramonto sulla spiaggia. Quanti anni ho, io? Non ho biso...

C’È NELL'INTIMITÀ DEGLI UOMINI UN CONFINE DI ANNA ACHMÀTOVA

achmatova

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Penso che non vi sono dubbi sul fatto che in ogni uomo vi sia un confine che non può si oltrepassare. Almeno questo è quello che penso io.

Anna Andreevna Achmatova pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko è stata una poetessa russa che non amava questo appellativo, perciò preferiva farsi definire un poeta. Nasce il 23 giugno 1889 a Bol’šòj Fontàn, un elegante suburbio di Odessa, terza di cinque figli, di un ingegnere meccanico di marina.

C’è nell'intimità degli uomini un confine


C’è nell'intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.
Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.
Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.

La sua prima poesia è datata 1900, la prima pubblicata sulla rivista parigina “Sirus”, edita da Gumilëv nel 1907. La prima raccolta di versi, “Sera” esce nell'anno 1912. Nel 1914 pubblica il secondo libro, “Rosario” e con esso ottiene una vastissima popolarità. L’Achmàtova era vista come ex-moglie di poeta contro rivoluzionario. Inoltre negli anni fra il 1917 ed il 1921 non si era espressa in alcun modo riguardo all'adesione alla Rivoluzione, pur scegliendo di non emigrare. Mentre la Rivoluzione avrebbe dovuto portare aria di rinnovamento nell'arte, un rinnovamento socialista, la produzione poetica achmatoviana rimane sostanzialmente la stessa. Anna si ritrova sola, in una Russia che non la condanna ufficialmente, ma comunque palesemente a lei ostile. Anna Achmàtova, già sofferente di cuore muore di una crisi cardiaca a Domodedovo (Mosca), il 5 maggio 1966.

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