Si può affermare
che gli uomini raggiungo l’orgasmo in modo diverso dalle donne e con tempi
altrettanto differenti. Non è una cosa tanto scontata come può apparire in
prima battuta e se si tengono presenti alcuni fattori importanti, si possono
scoprire dati utili per approfondire la questione. Un importante articolo in
merito è stato pubblicato sul sito journalismFiveThirtyEight che ha riaperto il
dibattito tra la differenza di genere relativa all’orgasmo (The Gender Orgasm
Gap). Un risvolto apparentemente nuovo quanto curioso di questa approfondita
analisi è stata l’affermazione circa la penetrazione anale, dove pare che le
donne avrebbero maggiore probabilità di raggiungere l'orgasmo.
Questa analisi ha suddiviso il rapporto
sessuale in 6 atti differenti: masturbazione di coppia (definita dallo studio
come l'atto di masturbarsi vicendevolmente, sfregando i genitali), sesso orale
praticato, sesso orale ricevuto, rapporto penico-vaginale, sesso anale ricevuto
e sesso anale praticato.
L'orgasmo
è una situazione psicofisica che porta l'individuo, a provare il massimo grado di
espressione del piacere sessuale. E’ la conclusione del cosiddetto ciclo di risposta
sessuale che si compone di tre fasi: l'eccitamento, il plateau, l'orgasmo. Questo percorso è stato descritto da William Masters e
Virginia Johnson, i fondatori della sessuologia moderna. In realtà vi è anche
la fase del desiderio, nella quale è la sessualità che vive attraverso l'immaginazione.
Il perdurare dell'eccitazione, detta plateau, è il
presupposto dell'orgasmo, il picco massimo della risposta sessuale. Nella
donna, le pareti vaginali si lubrificano e l'aumento del flusso sanguigno nei tessuti
spugnosi provoca una dilatazione del clitoride, l’organo sensoriale all'interno
dell'apparato genitale, che si sporge verso l'esterno per l'intera fase che
precede l'orgasmo. L'orgasmo è quindi l'effetto di un processo di contrazioni
involontarie che avvengono, per effetto di alcune fasce muscolari. Nell'uomo
le manifestazioni orgasmiche sono evidenti, dal momento che l'orgasmo coincide
con l'eiaculazione.
DURATA E FREQUENZA
L'orgasmo femminile dura circa 20 secondi,
mentre quello maschile "purtroppo" massimo 10 secondi, le solite
fortune delle donne. Però in compenso, gli uomini hanno un orgasmo quasi in
tutti i rapporti, mentre le donne lo provano soltanto nel 70% delle volte, in
base ai risultati di una ricerca australiana fatta su coppie eterosessuali. Le
stesse ricerche dicono che per gli uomini non cambia il dato, siano essi etero
che gay, mentre per le donne pare che rispetto alle eterosessuali le lesbiche
aumentano di circa il 12% la probabilità di orgasmo. Quindi secondo i dati gli
uomini lo provano più spesso mentre le donne lo provano più a lungo.
NOTTURNI E MULTIPLI
Per quanto sostiene la scienza gli orgasmi notturni
o quelli multipli non sono, come si pensava prerogativa maschile o femminile. Gli
orgasmi notturni, un tempo ritenuti caratteristica maschile, appartengo in
realtà ad entrambi i sessi, circa il 38% delle donne li ha provati almeno una
volta in passato, e il 30% ne ha avuto uno nell'ultimo anno. Anche sugli orgasmi
multipli, tradizionalmente associati alle donne (perché a differenza degli
uomini non hanno bisogno di un periodo di attesa, ossia di una pausa obbligata,
dopo il piacere) sono in realtà possibili anche per gli uomini ed avviene sia
poco prima che poco dopo l’ eiaculazione principale.
LA FANTASIA
Un uomo può essere eccitato dalla donna anche
solo da stimoli tattili o visivi, anche minimi, invece solitamente alla donna
serve anche un potente stimolo mentale, delle vere fantasie erotiche o un
particolare interesse sessuale per il suo partener che deve fare comunque la
sua parte. Questo fa sì che le donne, a differenza degli uomini, siano in grado
di controllare meglio il proprio piacere ritardandone l'apice fino all'ultimo,
infatti non si parla mai di eiaculazione precoce nel caso delle donne.
IL CONCEPIMENTO
Nella fertilità vince l’uomo. L'orgasmo maschile
ha un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell'eiaculazione, e quindi poi nel
successivo concepimento, invece quello
femminile, seppure e altrettanto importante all'interno di una coppia, non ha un
ruolo essenziale nella fertilità. La scienza ha dimostrato che non vi è bisogno
di un orgasmo femminile per il concepimento, vi è un legame solo in quello
maschile che tanto più è allenato tanto più è fertile. Questo ha smentito
quello che si riteneva un tempo allorquando, erroneamente, si pensava che le
contrazioni causate dall'apice del piacere femminile veicolassero più
velocemente lo sperma verso la cervice, aumentando così le possibilità di
concepimento.
SEDE DELL'ORGASMO
I recettori sensoriali del piacere sono
localizzati per lo più sugli organi genitali, ma l'origine profonda
dell'orgasmo è localizzata nel nervo spinale sacrale, infatti una lesione di questo nervo può portare a disfunzioni erettili, scarsa
lubrificazione e ridotta capacità di raggiungere l'orgasmo. Questa
localizzazione aiuta a comprendere la vera natura dell'orgasmo, che è un
riflesso del sistema nervoso autonomo.
IL PUNTO G
Proprio la presenza di tessuto spugnoso
intorno al clitoride, e fino a una profondità di circa 10 cm, è all'origine
della teorizzazione, negli anni '50, del celebre "Punto G", il Sacro
Graal della sessualità femminile, ipotizzato dal ginecologo tedesco Ernst
Grafenberg. Si tratterebbe di una zona della parete anteriore della vagina
particolarmente sensibile e innervata, ma dopo i primi entusiasmi degli anni
2000, in cui si sosteneva di averlo trovato, le ricerche più recenti hanno
smentito la sua esistenza, non essendo riuscite a trovarlo.
CURIOSITA’
Un tempo per le donne gli amplessi di coppia
erano spesso insoddisfacenti, e la masturbazione femminile scoraggiata e
condannata, quindi la sessualità delle donne si fece valere attraverso una
presunta malattia mentale, l'isteria. Malattia riconducibile a uno spostamento
dell'utero dalla sua sede originaria, veniva trattata con l'orgasmo, da
raggiungere con docce pelviche o stimolazione perpetrata da medici. Alla fine
del XVII secolo, l'isteria era considerata la malattia più diffusa di tutte.
EIACULAZIONE
AL FEMMINILE
Uno lato ancora oscuro riguarda la vera
natura dell’orgasmo femminile, o meglio la natura del liquido di lubrificazione
prodotto durante un rapporto sessuale. Potrebbe essere un fluido emesso da un
residuo di tessuto prostatico, oppure potrebbe essere fabbricato anche da
qualche ghiandola, dove le prime ghiandole indiziate sono le ghiandole di
Bartolini o le ghiandole di Skene, conosciute come prostata femminile. Potrebbe
anche trattarsi di un prodotto del trasudamento della parete mucosa della
vagina, perché anche la vagina presenta un tessuto spugnoso che in fase di
eccitazione si gonfia per l'apporto di sangue. Alcune
donne, in effetti, durante il loro orgasmo eiaculano un fluido trasparente apparentemente simile
a quello maschile che non ha nulla a che fare con l’umidità che si presenta durante
l’eccitazione. In realtà è un fluido individuato inizialmente già molti anni fa
da Ernst Grafenberg, ma scoperta poi definitivamente dalla sessuologa Beverly Whipple nel 1981. Circa
il 10% delle donne rilascia questo fluido composto prevalentemente da una
miscela di liquido prostatico, glucosio e urina prodotto dalle ghiandole di
Skene.
CONCLUSIONI
Per i maschi, spiegano gli esperti, un ruolo
fondamentale è giocato dal legame e dal bilancio tra l’azione del sistema
nervoso parasimpatico e sistema nervoso simpatico. Il raggiungimento del
piacere sessuale è legato a un circolo, che lega tra sé le
informazioni sensoriali ricevute dal pene e processate dal sistema nervoso a
livello del midollo spinale e del cervello, e le informazioni che dal sistema
nervoso viaggiano in senso contrario, verso il pene. Quindi stimoli fisici ma
anche psicologici.
Nelle donne invece a dominare è soprattutto
la questione strettamente anatomica. Il raggiungimento dell’orgasmo è in questo
caso particolarmente correlato alla posizione che influenza a sua volta quella
del clitoride. Più il clitoride si avvicina alla parete vaginale anteriore
più è probabile che avvenga l’orgasmo, come di fatto avviene sovente quando si
assume la posizione del missionario che favorisce questo avvicinamento.
Ho letto con molto interesse la trattazione dell'argomento, arricchendo le mie cognizioni in merito !
RispondiEliminaRingrazio gli autori.