Seppure la società si è evoluta notevolmente negli ultimi
decenni, di concerto con una galoppante libertà sessuale progressivamente in crescita,
pare che certi meccanismi tengono duro e non finiscono mai. Proprio non vogliono
cambiare.
Secondo una fotografia scattata di recente dall'Istituto nazionale di
statistica, oltre un milione di donne sono state, nel corso della loro vita, molestate sul posto di lavoro. Hanno subìto molestie fisiche o ricatti sessuali
sul posto di lavoro, senza pudore, innanzitutto per ottenere promesse di
carriera e per essere assunte in futuro, facendo leva sulla fame di lavoro ed in ultimo
anche per garantire il mantenimento del posto di lavoro laddove già assunte.
Pare che i vecchi meccanismi di autodifesa soft, come quello di non farsi trovare sole in ufficio, o vestirsi
più del dovuto senza tanta cura della
persona non funzionino affatto. Diventa quindi doveroso per i responsabili dei posti di
lavoro garantire una certa sicurezza e proteggere le proprie dipendenti senza
esporle alla fame del lupo in cerca di una preda. Ma è mai possibile che funziona ancora così, sarà
tutto vero? E’ un argomento che tira sempre. I metodi sono infiniti dai più
sfacciati ai sotterfugi più elaborati. Immagini esplicite in primo piano sui
desktop, foto rubate sulla rete e spedite nelle casella mail, video mandati con
whatsapp e tanto altro. Espliciti inviti ad aprire le camicette oppure accorciare le gonne
per aumentare le vendite o la visibilità. Le classiche ed intramontabili pacche
sul sedere. Per alcuni bizzarri questi atteggiamenti sono solo scherzi, eppure per la legge sono
molestie vere e proprie e recita così: Le molestie sono quei comportamenti indesiderati a
connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale e non verbale, aventi
lo scopo e l’effetto di violare la dignità di una lavoratrice e di creare un
clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante offensivo. E’ così se lo
dice la legge piaccia oppure no.
Ora vista la grande varietà di gusti, le molestie non sono più
neanche dirette esclusivamente alle donne. Solitamente le vittime non ne parlano con i colleghi, con i superiori o con amici e familiare e quasi nessuno
sporge denuncia alle forze dell’ordine. Chi e come si deve intervenire? Probabilmente
i primi e più deputati a questo tipo di controllo sarebbero coloro che rivestono l'incarico di responsabile del luogo i lavoro in quanto, oramai, il posto di lavoro è senza
dubbio il luogo di coesione sociale più importante e diffuso. Molte sono le donne oggetto
di molestie da parte di colleghi, capi, datori di lavoro, molestie di ogni tipo
da i primi passi verbali, ai palpeggiamenti, oppure alle esplicite richieste di
prestazioni sessuali. Secondo me un fenomeno in controtendenza con i tempi attuali ma
esiste, forse è messo in atto dai nostalgici o dalla brama di sentirsi potenti.
Chissà! Di certo qui le aziende ed i loro responsabili possono fare molto. Per
il 90 per cento delle volte non si arriva a promuovere un’azione legale, ma si
patteggia un compromesso. Ci si ferma prima della denuncia perché le aziende e
o il protagonista all'inizio negano i fatti e cercano di calmare il polverone
scomodo. Tendono ad affrontare la questione con atteggiamento morbido verso la
persona di cui si segnala il comportamento molesto e si mira poi ad una
amichevole conciliazione quando i fatti diventano innegabili. Se si concilia, spesso significa che comunque sono state raccolti indizi gravi e tali da far ritenere
che l’accusa di molestia ha basi concrete.
Le molestie devono necessariamente essere affrontate
in modo deciso, dove devono allearsi lavoratori e imprenditori, perché gli
imprenditori sono spesso dalla parte delle donne e decisamente contro i
molestatori. I comportamenti scorretti errati sono quelli indesiderati per chi
li riceve e che violano allo stesso tempo la dignità della persona creando un
clima degradante. Quindi parliamo anche della semplice frase allusiva o
offensiva detta in prima persona o anche l’invio di immagini email messaggi con
contenuti erotici, oppure addirittura pornografici. Ancora peggio diventano gli
insopportabili e costrittivi contatti fisici inappropriati, come carezze,
palpeggiamento toccatine sulle gambe. Anche l’essere insopportabilmente
insistente dopo ripetuti no può diventare molestia se non è gradita. Il primo
passo consigliato è dire al molestatore, con calma, che il suo modo di fare non
è gradito e che anzi infastidisce. Non andare oltre. Dopo tocca alle aziende tutelare
le loro dipendenti in qualche modo. Magari individuare una persona di riferimento
aziendale alla quale riferire verbalmente i comportamenti scorretti dei molestatori. Il ruolo
di queste persone di riferimento deve essere quello di indirizzare la persona
molestata verso il percorso legale, se necessario, senza remore di ritorsioni.
Per questo va tenuto presente che la stessa azienda rischia di essere chiamata in causa a
rispondere di quanto accaduto e di omesso controllo sul dipendente. Il tutto
provocando un danno all'immagine aziendale, qualora la rivincita legale diventi
di dominio pubblico. Ogni azienda di suo ha interesse a mantenere un clima
lavorativo sereno in quanto ha sempre bisogno dell’apporto al femminile e
perché i gruppi misti sono generalmente più efficaci. Il rispetto della persona
sia essa uomo o donna è sempre alla base di una buona funzionalità.
Il
sedere è la più imponente massa muscolare del corpo umano, un inesauribile
deposito di energia dove si accumulano le sostanze di riserva. Permette a tutti
noi umani di stare seduti, di muovere le gambe e di accavallarle, di camminare,
di correre, e tanto altro. Uno strumento invincibile di seduzione, soprattutto femminile
che da sempre uno dei punti del corpo più caldi e gettonati dell’erotico, anche
maschile. Solo quella umana possiede natiche semicircolari sporgenti, un
carattere anatomico unico che ci deriva dal camminare in posizione eretta. I gusti sono molti diversi, ad esempio il fondoschiena della gente di
colore risulta essere scultoreo grazie alla maggiore percentuale di masse
muscolari e al minor grasso corporeo rispetto ai bianchi. Invidiabili quelli
della gente brasiliana. Nell'Islam le natiche femminili devono essere
bianchissime, per ricordare la luna, e abbondanti, in modo da controbilanciare
il peso del feto durante la gravidanza. Insomma ognuno sogna il suo, mentre
certe abitudini pare che accomunano.
Le donne molestate e poi licenziate perché non
hanno voluto scendere a compromessi con il capo, devono sapere che il licenziamento
è nullo e si può fare una causa per il reintegro, se desiderato. Questo è ormai dimostrato da molte sentenze. Tu cosa ne pensi?
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