PABLO NERUDA IL TUO SORRISO
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IL TUO SORRISO
Toglimi
il pane, se vuoi,
toglimi
l'aria, ma
non
togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la
lancia che sgrani,
l'acqua
che d'improvviso
scoppia
nella tua gioia,
la
repentina onda
d'argento
che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli
occhi stanchi,
a volte,
d'aver visto
la terra
che non cambia,
ma
entrando il tuo sorriso
sale al
cielo cercandomi
ed apre
per me tutte
le porte della vita.
Amor
mio, nell'ora
più
oscura sgrana
il tuo
sorriso, e se d'improvviso
vedi che
il mio sangue macchia
le
pietre della strada,
ridi,
perché il tuo riso
sarà per
le mie mani
come una spada fresca.
Vicino
al mare, d'autunno,
il tuo
riso deve innalzare
la sua
cascata di spuma,
e in
primavera, amore,
voglio
il tuo riso come
il fiore
che attendevo,
il fiore
azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela
della notte,
del
giorno, della luna,
riditela
delle strade
contorte
dell'isola,
riditela
di questo rozzo
ragazzo
che ti ama,
ma
quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i
miei passi vanno,
quando
tornano i miei passi,
negami
il pane, l'aria,
la luce,
la primavera,
ma il
tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.
Pablo Neruda, nome d'arte di Ricardo Eliezer Neftalí Reyes Basoalto è stato un poeta, diplomatico e politico cileno, considerato una delle più importanti figure della letteratura latino americana contemporanea. Definito da Gabriel García Márquez "il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua". Fuggì dal Cile a seguito di un mandato di cattura emesso nei suoi confronti. Inseguito per molti mesi dall'ispettore di polizia Óscar Peluchonneau che divenne poi un personaggio del suo mondo poetico. Definito da molti un comunista pieno di contraddizioni, che in nome della creatività, non si negava gli agi della borghesia.
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