8 ORE DI CIBO E DIGIUNO INTERMITTENTE

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Acquisto Amazon consigliato   https://amzn.to/4afbdEV Mangiare per otto ore al giorno e poi digiuno intermittente praticato per più giorni alla settimana può diventare uno stile di vita che aiuta a stare meglio e a perdere peso. Dalla lunga ricerca eseguita ho capito che molti scienziati, dietologi e nutrizionisti sposano questa tesi.  Il digiuno intermittente è una definizione che comprende vari piani alimentari che alternano un periodo di digiuno ed un altro di alimentazione in un periodo ben definito. È al vaglio della ricerca scientifica per valutare se possa produrre una riduzione del peso corporeo paragonabile alla restrizione calorica a lungo termine. Una ricerca del 2018 sul digiuno intermittente in persone obese ha mostrato che ridurre l'introito calorico da uno a sei giorni a settimana, per almeno 12 settimane, è efficace nel ridurre il peso corporeo, in media di 7 chilogrammi. I risultati non erano diversi da una semplice restrizione calorica e gli studi clinici erano st

COS’È LA FILARIOSI?

cane


La filariosi è una malattia veicolata dalle zanzare ed in particolare, secondo recenti studi, è la zanzara tigre la maggiore responsabile della diffusione della malattia. A seconda del parassita veicolato, la filariosi può presentare anche una forma cardiopolmonare. Questa è una malattia che viene trasmessa dalle zanzare, sostenuta dalla filaria (Dirofilaria immitis), un verme così chiamato per la sua forma sottile e allungata ed è abbastanza diffusa, ma per nostra fortuna esiste una prevenzione molto efficace. 


La forma più grave è la filariosi cardiopolmonare. La malattia è diffusa soprattutto al Nord, in particolare in tutta la Pianura Padana, nelle zone attorno al Pò e nelle zone lacustri. Purtroppo sono in costante aumento i casi di malattia anche in altre aree geografiche. In tutta la Toscana, nelle zone pianeggianti e costiere della Sardegna e in alcune aree della Sicilia e della Campania. La filariosi cutanea è genericamente diffusa in tutta Italia mentre quella cardiopolmonare, una volta circoscritta all'Italia centro-settentrionale, si sta rapidamente diffondendo in tutto il paese. Nuovi focolai di questa malattia nascono in aree non endemiche a causa del surriscaldamento globale e di una maggiore predisposizione a viaggiare delle famiglie con il proprio cane. Il periodo di maggior pericolo è quello in cui sono attive le zanzare, da febbraio a novembre con un picco nei mesi estivi. Le filarie possono causare gravi danni al cuore e ai vasi polmonari, provocando con il tempo insufficienza cardiaca ed infine la morte.  L’ospite specifico e principale della filaria è il cane, dove il parassita svolge nel modo migliore il suo ciclo vitale e raggiunge il pieno sviluppo di circa 30 cm di lunghezza. La filaria adulta vive nella parte destra del cuore e nell'arteria polmonare degli animali colpiti e si riproduce emettendo delle larve chiamate microfilarie. Gli animali infestati dalla filaria non sono fortunatamente un problema per l’uomo. 
Come detto l’artefice di questa malattia è la zanzara che punge un cane infestato, insieme al sangue aspira anche alcune microfilarie che in seguito può iniettare ad un altro animale trasmettendogli la malattia. Le microfilarie, nei tessuti del nuovo ospite, iniziano a crescere e a spostarsi verso i vasi per raggiungere, dopo circa sei mesi, il cuore, dove si localizzano. A questo punto del percorso si tratta già di vermi adulti in grado di ricominciare il ciclo e produrre a loro volta altre microfilarie. Il numero di parassiti adulti che infestano il cuore e l’arteria polmonare varia di volta in volta. Le filarie nel cane vivono dai 5 ai 7 anni, se non ne provocano prima la morte dello stesso animale. Non può avvenire il  contagio solo tramite vicinanza tra due cani. Per prevenire esistono in commercio vari prodotti, sicuri ed efficaci come le compresse, le fialette e le iniezioni. Le compresse vanno somministrate una volta al mese, da maggio a novembre compreso. La compressa ha anche un effetto retroattivo, cioè protegge il cane per tutto il mese precedente all'inizio del trattamento, poiché il farmaco uccide le larve di filaria inoculate nel cane nei 30 giorni precedenti. Le fialette si applicano sulla cute una volta al mese, come le fiale per le comuni pulci. Funzionano allo stesso modo delle compresse, proteggendo il cane in modo retroattivo per un mese. Le iniezioni forniscono una protezione completa che dura tutto l’anno.  È una soluzione molto pratica perché mette al sicuro da eventuali dimenticanze nella prevenzione.
SINTOMI E CURA
La filariosi si manifesta in modo molto subdolo perché all'inizio, anche se nel cuore sono presenti le filarie, è difficile vederne i segni clinici. Solo dopo, nel tempo, progressivamente si manifestano attraverso il dimagrimento, facile affaticabilità, scarsa resistenza allo sforzo e tosse. Quando si osservano questi sintomi, si sono già verificate lesioni cardiache e polmonari e occorre intervenire al più presto, rivolgendosi ad un idoneo centro assistenza per animali. Lì gli operatori saranno in grado di valutare un’adeguata diagnosi e prima di iniziare la terapia verranno eseguiti una serie di esami per stabilire le condizioni di salute del cane in generale e le eventuali lesioni che la malattia ha già provocato al cuore e vasi polmonari. Questo permette di quantificare i rischi correlati alla terapia e di impostare la cura nel modo migliore. Solitamente si intraprendono due tipi di terapia: la scelta viene fatta in base allo stato di salute del cane. Nel caso di presenza di un alto numero di filarie nel cuore o nell'arteria polmonare si può procedere alla rimozione dei vermi passando dalla vena cava a livello del collo per raggiungere il cuore e sfilarle con una pinza.
NEL GATTO
Nei territori dove è risaputo che la filaria è molto diffusa è consigliabile sottoporre anche i gatti alla prevenzione, seppure è noto che solitamente la malattia colpisca i cani. In questa specie la malattia è molto più grave e difficile da curare. Anche nel gatto la prevenzione va effettuata da maggio a novembre, una volta al mese. I principi attivi sono gli stessi utilizzati nel cane, ma nel gatto i dosaggi sono diversi e occorre usare prodotti specifici, seguendo le indicazioni del veterinario.

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