8 ORE DI CIBO E DIGIUNO INTERMITTENTE

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Acquisto Amazon consigliato   https://amzn.to/4afbdEV Mangiare per otto ore al giorno e poi digiuno intermittente praticato per più giorni alla settimana può diventare uno stile di vita che aiuta a stare meglio e a perdere peso. Dalla lunga ricerca eseguita ho capito che molti scienziati, dietologi e nutrizionisti sposano questa tesi.  Il digiuno intermittente è una definizione che comprende vari piani alimentari che alternano un periodo di digiuno ed un altro di alimentazione in un periodo ben definito. È al vaglio della ricerca scientifica per valutare se possa produrre una riduzione del peso corporeo paragonabile alla restrizione calorica a lungo termine. Una ricerca del 2018 sul digiuno intermittente in persone obese ha mostrato che ridurre l'introito calorico da uno a sei giorni a settimana, per almeno 12 settimane, è efficace nel ridurre il peso corporeo, in media di 7 chilogrammi. I risultati non erano diversi da una semplice restrizione calorica e gli studi clinici erano st

QUANTO COSTA UN ANIMALE

spese animali


Oltre che una moda, la presenza di un animale in casa è una vera opportunità di nuova vita. Sinceri, disinteressati e leali per sempre, sono solo alcune delle virtù degli animali, virtù che nessun uomo può trovare in nessun amico, nemmeno in quello più fedele. Ma quanto costa oggi mantenere questo diritto alla convivenza con un animale?

Le varie organizzazioni da molto tempo svolgono campagne mirate per ottenere la realizzazione di  un fisco che sia amico degli animali, che certamente avrebbe effetti positivi sulla qualità della vita di tutti i pelosi e sul diritto alla cura degli animali e alla loro adeguata nutrizione. Tutto ciò favorirebbe anche l’adottabilità degli animali, migliori cure e prevenzioni. Sarebbe una grande conquista.
In favore degli animali negli anni sono stati compiuti passi importanti. Infatti per coloro che si accaniscono con crudeltà verso di loro è stato previsto ed istituito il reato di maltrattamento, in caso di abbandono è prevista anche la reclusione. Ma per quanto riguarda le tasse e le spese vengono considerati come fossero dei beni di lusso. Per coloro che decidono di prendersi cura di un animale diventa un vero salasso. Dal cibo, alle medicine, alle spese veterinarie, per non citare tutto il resto. Un po’ una contraddizione se pensiamo che vengono riconosciuti come esseri da un’importante valenza sociale e terapeutica, infatti la pet therapy prevede l’impiego dei pet, con tanto di linee guida fissate del ministero della Salute. I dati ufficiali confermano che attualmente oltre il 30% delle persone posseggono un animale in prevalenza cani e gatti. Poi seguono uccelli, conigli, tartarughe, pesci, serpenti e via discorrendo. La spesa minima generica per il mantenimento di un animale è di circa 50 euro al mese della quale quasi metà sono tasse. 
I dati ufficiali parlano di un fatturato dei prodotti per i pet nella grande distribuzione che sfiora il miliardo di euro l’anno, una parte in prodotti domestici ed alimenti l’altra in farmaci e antiparassitari. C’è stata di recente, a riproporre il problema, un’ iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo paradosso. Un bassotto è diventato la bandiera su questa anomalia fiscale, sul quale è riportata una scritta che reclama le ragioni di una battaglia civile che parte proprio dai protagonisti della cura del benessere animale. Per ora l’unica certezza è che le spese veterinarie sono assoggettate al'Iva al 22%, come una prestazione eseguita su un oggetto e quindi prendersi cura e curare un cane o un gatto è, fiscalmente, assimilabile ad un qualsiasi acquisto o riparazione e prestazione di servizio. Per sistemare le cose è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e continuare a parlarne, informando tutti di quelle che sono le realtà attuali, affinché le buone intenzioni di voler adottare un animale, siano supportate da una non rapina dello stato.
La LAV sostiene questi punti di vista:
  • chi vive con un animale se avrebbe minori spese per la sua cura e il suo mantenimento,  vivrebbe più serenamente il rapporto uomo animale;
  • migliorerebbe la salute pubblica, considerata l’importanza che ha la prevenzione delle zoonosi e i derivanti minori oneri economici;
  • le pubbliche amministrazioni avrebbero meno gravami poiché diminuirebbero i costi legati all'accudimento dei randagi e il numero di animali detenuti nelle strutture, come conseguenza dell’aumento delle adozioni;
  • ci sarebbero anche meno abbandoni;
  • i medici veterinari vedrebbero aumentare la frequenza nei controlli ed il numero di utenti.
PRIMA VALUTARE I COSTI
  • Il significativo costo dei medicinali laddove servono, in quanto si paga per 10 volte il medicinale con lo stesso principio attivo usato in ambito umano. In merito si fa presente che la legge vieta ai medici veterinari di prescrivere farmaci per uso umano agli animali, se esiste il corrispondente farmaco per uso veterinario. Le differenze di prezzo sono ingiustificate e incomprensibili e portano moltissimi proprietari di animali da compagnia a non potersi occupare adeguatamente della salute del proprio animale;
  • I costi di una prevedibile sterilizzazione, in quanto il materiale sterile ha un prezzo elevato anche per il veterinario.
  • I costi di una certa accoglienza in caso si debba lasciare momentaneamente il nostro animale. Vi sono pensioni adeguate ma spesso molto costose così come lo sono le strutture che accettano animali al seguito;
  • Il costo di premi assicurativi per prevenire spiacevoli incidenti verso terzi oltre che per coprire le cure mediche. Il risarcimento in caso di incidenti con danni causati a terzi o cose, può essere molto gravoso, per questo è necessario assicurare;
  • I costi di una buona alimentazione è anche essenziale da tener presente, considerando che una taglia grande è più esosa di una piccola. E’ necessario utilizzare cibo di buona qualità per scongiurare conseguenze mediche certe future. Cercare di evitare i sottoprodotti di origine animale vagamente indicati. Inoltre fare attenzione all'etichetta, che è fondamentale, e secondo la legge dobbiamo trovare la composizione analitica degli ingredienti;
  • i costi di dog sitter ed addestratoti che a volte sono indispensabili in quanto sono servizi che offrono anche pensioni casalinghe presso personale personalizzato. Costa qualcosa in più, ma al momento in certi casi si ha anche la fortuna di trovare persone qualificate in grado anche di esibire il diploma, grazie a corsi di specializzazione. La figura del dog sitter spesso è una presenza salvavita per i proprietari e per il benessere del cane;
  • il costo del funerale da sostenere un giorno futuro è altrettanto necessario, quando muore il nostro animale. E’ sempre più praticato dai proprietari la cremazione dell’animale, che torna a casa con noi nella sua urna, in alternativa alla sepoltura. Non è più considerato rifiuto da smaltire, ma soggetto di cui preservare la dignità e il ricordo. I costi variano, si può arrivare anche a superare i 500 euro.
Oltrepassata la valutazione dei costi dopo vi è tanto amore e benessere, che i piccoli animali domestici ci donano. Anche questo è AMORE!

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