COME CHIUDERE UNA DISCUSSIONE INTELLIGENTEMENTE

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Le discussioni sono una componente inevitabile della vita quotidiana. Famiglia, amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Io purtroppo, ho trascorso molti anni accanto a una persona dal carattere spinoso, anzi diciamola tutta, accanto ad una vipera. Con questa vipera ogni confronto si trasformava in una lotta per stabilire chi avesse ragione.  È superfluo precisare quale fosse la sua opinione in merito. Tuttavia, la capacità di gestire certe situazioni con intelligenza ed empatia può fare la differenza tra un conflitto sterile e un dialogo costruttivo, poiché non tutti sono avversari implacabili o vipere. Scrivo questo post dopo anni di esperienza provata sulla mia pelle ed approfondite ricerche nel campo della psicologia, disciplina che offre strumenti preziosi per affrontare le divergenze in modo più equilibrato. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cognitive Science ha individuato una frase semplice ed efficace, spesso adottata dalle persone più intelligenti, per conclud...

NO, NON TORNARE DI ALDA MERINI

una sola rosa

No, non tornare, di Alda Merini è una poesia che evidenzia il bisogno di non incontrare la persona amata, per evitare la sofferenza di una nuova storia d’amore. La voglia interiore di voler stare in pace, dopo un periodo di malessere, che diventa il modo per non incontrare ciò che fa soffrire, per rifugiarsi e proteggere

La poetessa dei Navigli il dolore interiore l’ha conosciuto troppo bene e le parole di questo componimento lasciano un nodo in gola. Una poesia tratta dalla raccolta Destinati a morire di Alda Merini pubblicata da Antonio Lalli nel 1980, che corrisponde al primo libro dopo l’inferno del manicomio.


NO, NON TORNARE di Alda Merini

No, non tornare, avrei crudo sgomento
e mi toglieresti a questi dolci sogni
o forse troveresti che disfatta
è la mia carne e la mia croce viva,
non tornare a vedermi, sono in pace
con le sfere assolute dell’amore
e mi giaccio scoperta e solitaria
come una rosa sfatta nel sereno.


No, non tornare è una confessione intima di grande sensibilità. Un grido ad essere lasciata in pace, il passato ha lasciato segni estremi nella mente e nel corpo della poetessa, e il desiderio è quello di vivere un momento di salutare solitudine per evitare la sofferenza. Il bisogno di una donna di non volersi far scoprire in condizioni che potrebbero creare un sicuro disagio. La poetessa ci guida in un viaggio intimo e profondo dove le emozioni vanno sedate e la rassegnazione appare come l’unica via possibile per la salvezza.

Ci trasferisce l’immagine di una donna che continua ad amare, ma che sacrifica i propri sentimenti per il desiderio di non provare più dolore e sofferenza. C’è bellezza in ogni parola, equilibrio in ogni verso e c’è la grandezza della poesia come forma espressiva che custodisce i sentimenti e le emozioni più profondi.

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