DE BREVITATE VITAE DI LUCIO ANNEO SENECA

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Lucio Anneo Seneca ha spesso fatto riflessioni sul tempo che inesorabilmente passa e sull’uso che ne facciamo, attribuendo il valore all’esistenza. Ritenuto uno degli intellettuali più lucidi dell’antichità. Nella sua opera “De brevitate vitae” Seneca affronta un paradosso apparentemente moderno: l’uomo sembra non avere mai abbastanza tempo, eppure spreca gran parte della sua vita in quello che è superfluo, inutile e illusorio. Ed io in questa considerazione mi ci ritrovo pienamente. Lucio Annéo Seneca nasce il 21 maggio dell’anno 4 a.c. a Cordoba, capitale della Spagna Betica, una delle più antiche colonie romane fuori del territorio italico. Si era trasferito a Roma negli anni del principato di Augusto: appassionato all'insegnamento dei retori, divenne assiduo frequentatore delle sale di declamazione. Sposò in giovane età una donna di nome Elvia da cui ebbe tre figli. Lucio Anneo Seneca: il desiderio del futuro, il disgusto del presente per poi provare rimpianto per il passato Se...

IL RICORDO DI KAHLIL GIBRAN

cofanetto ricordo

Kahlil Gibran è stato un poeta libanese naturalizzato statunitense, nato a New York l’11 aprile 1931. Visto inizialmente come uno scrittore visionario perché le sue parole erano quelle di un profeta, capaci di forgiare le menti e imprimersi indelebili nelle coscienze. 

Dall’indole solitaria e riflessiva, il poeta ha parlato del costante fluire dell’acqua, del ciclo della vita e del movimento degli astri tramutando il simbolismo naturale in una realtà effettiva dalla quale trarre preziosi insegnamenti. Le sue opere furono distribuite ben oltre il suo paese d'origine e i suoi scritti divennero famosi anche perché considerati da molti come "perle di saggezza", nonché punti di riferimento mistici. Il suo libro più celebre è stato “Il profeta” pubblicato nel 1923. Un volume peculiare, unico nel suo genere, composto di ventisei saggi scritti sotto forma di poesia. Gibran, in molti dei suoi componimenti, descrive la realtà e il mondo con termini di riflessioni spirituali. "Il profeta" ha avuto molto successo anche tra i movimenti New Age. E' considerato come un vero profeta, capace di instillare perle di saggezza e di suscitare riflessioni in un profondo rinnovamento tra le persone.


IL RICORDO

Non lascio che neanche un singolo fantasma del ricordo

svanisca con le nuvole,

ed è la mia perenne consapevolezza del passato

che causa a volte il mio dolore.

ma se dovessi scegliere tra gioia e dolore,

non scambierei i dolori del mio cuore

con le gioie del mondo intero.


La prima poesia che ho letto di Kahlil Gibran non è stata questa, ma mi ha colpito molto. Poi ho ricercato altro ed ho trovato molto. Questa è un’altra poesia che mi è piaciuta, perché parla di un concetto molto delineato e preciso che riguardano i ricordi di cui oramai la mia vita comincia ad essere colma. Secondo me, il poeta non vuole che i suoi ricordi svaniscano così come non lo voglio io, e probabilmente nessuno. Tutti mantengono ricordi belli e brutti, ma rimangono comunque i ricordi propri e Kahlil sebbene si dimostra consapevole del fatto che il suo dolore è causato proprio dai suoi ricordi del passato che tornano sempre nella sua mente. Eppure, nonostante causa di dolore afferma che non scambierebbe mai i dolori con le gioie di tutto il mondo. Un concetto corto ma altrettanto complesso sul quale bisognerebbe fermarsi a riflettere per parecchio tempo. Per questo motivo anche questa poesia mi ha colpito ed ho voluto citarla. Quello che fa male andrebbe dimenticato, messo da parte e non ricordato, ma il poeta vuole sottolineare che soffrire vuole dire anche essere vivi, sentire sulla propria pelle la propria vita. Ogni ricordo così come ogni ruga è una parte di vita propria vissuta. Ricordare può anche fare male, ma sono tratti di vita e di momenti e sono comunque esperienze di vita attraversate. Per quanto doloroso possa essere stato il nostro passato, non va dimenticato e non va messo da parte.

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