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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

SAPENDOTI UNA PRESENZA di Nadezhda Slavova

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  Oggi, quasi per caso, mi sono imbattuto in una poesia di Nadezhda Slavova, Sapendoti una presenza , pubblicata nell’anno 2025. Non conoscevo l’autrice, ma queste parole mi hanno toccato in modo inaspettato. Forse perché parlano di un tipo di amore che sento molto vicino: quello che non ha bisogno di manifestarsi apertamente per esistere, che vive nei silenzi, nell’attesa, in ciò che non si può afferrare. La poesia si apre con una frase che mi ha colpito subito: “I poeti si innamorano anche dell’invisibile.” Ho sentito qualcosa vibrare dentro, come se in quelle parole ci fosse qualcosa che avevo già provato, ma che non ero mai riuscito a dire così chiaramente. C’è un’intimità delicata, sottile, che attraversa tutto il testo – un modo di amare che non pretende nulla, che si accontenta della presenza dell’altro anche solo come pensiero, come ricordo. Quello che mi ha emozionato di più è il modo in cui la poesia riesce a dare dignità e profondità a sentimenti spesso trascurati, come...

COME PENSARE UN PO' A SE STESSI

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Molti desideri di cose da fare e mai un attimo di tregua per realizzarli. Di tanto in tanto dovremmo fare i figuranti e non gli attori nel film della propria vita. Sarebbe veramente salutare pensare a sé stessi, coccolarsi come bambini e non mettersi sempre a disposizione e al centro di tutte le situazioni. “Non ho tempo”, “Ho mille cose da fare”, “Magari trovassi un momento per me”. Chi di noi non pronuncia spesso una di queste frasi? A volte è solo pigrizia! Noi tutti, spesso, corriamo da un impegno all’altro, immergendoci tra lavoro, famiglia, genitori, relazioni, amici, colleghi. Sembra che tutti reclamino la nostra attenzione e con tanto di pretesa, perché essere sempre disponibile conduce inevitabilmente alla pretesa, anziché alla riconoscenza. E alla fine chi ci rimette siamo solo noi stanchi e sconfitti. Forse è giunto il momento di fermarsi un attimo e imparare a pensare a sé stessi, perché farlo favorirà la nostra salute mentale e la nostra felicità. Per questo motivo, e a di...

CAMMINAVO SULLA SABBIA DI KAHLIL GIBRAN

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Ordina le poesie di Kahlil Gibran Clicca qui È quello che accade ogni giorno in ogni posto. Ci passa sempre qualcuno camminando da cieco, senza rendersi conto. Non c’è altro da dire. CAMMINAVO SULLA SABBIA Camminavo sulla sabbia. Bassa marea. E giù, oltre, la curva, scrissi un verso sulla sabbia. E in quel verso scrissi quel che la mia mente pensava e ciò che la mia anima desiderava. E quando la marea fu alta, ritornai, ancora, su quel lido, e di ciò che avevo scritto nulla trovai. trovai solo i segni del bastone di uno che aveva lì camminato da cieco Kahlil Gibran è stato un poeta libanese naturalizzato statunitense, nato a New York l’11 aprile 1931. Visto inizialmente come uno scrittore visionario perché le sue parole erano quelle di un profeta, capaci di forgiare le menti e imprimersi indelebili nelle coscienze. Dall’indole solitaria e riflessiva, il poeta ha parlato del costante fluire dell’acqua, del ciclo della vita e del movimento degli astri tramutando il simbolismo naturale in...