8 ORE DI CIBO E DIGIUNO INTERMITTENTE

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Acquisto Amazon consigliato   https://amzn.to/4afbdEV Mangiare per otto ore al giorno e poi digiuno intermittente praticato per più giorni alla settimana può diventare uno stile di vita che aiuta a stare meglio e a perdere peso. Dalla lunga ricerca eseguita ho capito che molti scienziati, dietologi e nutrizionisti sposano questa tesi.  Il digiuno intermittente è una definizione che comprende vari piani alimentari che alternano un periodo di digiuno ed un altro di alimentazione in un periodo ben definito. È al vaglio della ricerca scientifica per valutare se possa produrre una riduzione del peso corporeo paragonabile alla restrizione calorica a lungo termine. Una ricerca del 2018 sul digiuno intermittente in persone obese ha mostrato che ridurre l'introito calorico da uno a sei giorni a settimana, per almeno 12 settimane, è efficace nel ridurre il peso corporeo, in media di 7 chilogrammi. I risultati non erano diversi da una semplice restrizione calorica e gli studi clinici erano st

SESSO. CHE COSA E’ NORMALE?

sesso anormale

Che cosa è normale è una bella domanda, ma non ho una bella risposta. Molti additano le varie sfumature di normalità alla discriminazione. Il concetto di “normalità” viene usato con molta  frequenza e in modo indiscriminato nella nostra società su ogni tema. Sentiamo sempre dire che certe cose o certi comportamenti sono o non sono normali. Ma proprio definire il concetto di normalità diventa complicato da un lato e pericoloso sotto tante connotazioni ad esso associato. 


Molto più semplice confondere la normalità con il concetto di strano o bizzarro.  Di solito l’attribuzione di una anormalità su qualcuno è seguito da pregiudizi in qualche modo negativi e questo vale per tutto ma anche per il sesso. Anche qui ci sono cose considerate normali ed altre no e chissà chi è in torto e chi nella ragione, se mai fosse possibile stabilirlo. Se si parla di sesso è un po' come parlare di gusti in fatto di cibo, ci sono tanti aspetti e preferenze tutte diverse tra loro che variano da persona a persona, di giorno in giorno, di paese in paese, di cultura in cultura. Ci sono donnaioli, ninfomani, persone frigide, asessuati, ma infondo quello che per alcuni è un tabù, per altri fa parte del consueto e del comune, questo perché molto spesso si tende ad accettare ciò che si conosce e a rifiutare quello che non si conosce, etichettandolo e condannandolo. Si pensi un attimo ad etichette del tipo BDSM, feticismo, masochismo, omosessualità, sesso promiscuo, scambio di coppia e tante altre definizioni che non rientrano nella sfera del sesso normale. Qualcosa è cambiato, infatti molto di tutto ciò fino a poco tempo fa era considerato certamente un sesso deviato, mentre, oggi, tutto sembra più comune, seppure tanti pareri considerano questi comportamenti un vero degrado della vita umana così come è sempre stata concepita.  Tutti questi pareri controversi alimentano il dibattito sociale su quello che rientra o meno nel sesso normale, perché seppure di fatto esistono punti di vista più ampi e permissivi, tanto è ancora considerato perverso o deviato in relazione alle scelte sessuali. 
Ma chi davanti al sesso può stabilire che cosa è normale e cosa anormale? Di fronte a quali comportamenti dobbiamo parlare di devianza o perversione? Quale è il limite tra perverso o fantasia con l'atto sessuale? Forse la spiegazione più comune va di pari passo con il comune modo di pensare. Di fatti va però dato atto che un consistente cambiamento dei costumi nel mondo occidentale, ha provocato un notevole ampliamento del concetto di normalità nel corso degli ultimi decenni. Ogni esperienza sessuale è diversa e dipende molto dalle persone che la provano, dai loro gusti e dalle loro più sfrenate fantasie. Non c’è niente di male o di sporco, tanto meno di perverso, se le persone coinvolte nell'atto sono d’accordo, se non si mette in pericolo l’integrità fisica di nessuna delle persone che partecipano all'esperienza e se lo fanno tutti volontariamente. Pensiamo un attimo al più comune tradimento in una relazione stabile, certamente ha un qualcosa di moralmente sbagliato ma forse è un po’ forte parlare di perversione o altro.  Le ricerche eseguite sull'argomento spiegano che l'attrazione sessuale è un qualcosa difficile da catalogare con i numeri però, comunque si stima che sia omosessuale una percentuale di popolazione che arriva almeno al 15% della popolazione. Il comportamento sotto le lenzuola o l'identità sessuale è forse inspiegabile ma in ogni caso, va tenuto presente, che non tutti provano desiderio o piacere e non tutti allo stesso modo. Recenti ricerche sostengono che una percentuale sempre più alta di popolazione non prova affatto desiderio sessuale. Un altro fattore che va considerato è  la pressione psicologica che in effetti sviluppa la nostra società moderna, che se pur sta mutando, è in grado di esercitare un grande peso psicologico a tal punto di costringere a reprimere tutto quello che comunemente non è accettato, per paura di  ritorsioni, di non essere adeguati e di subire la disapprovazione altrui. Questo è ciò che ad esempio è avvenuto in modo drastico in passato con l’omosessualità ed altre pratiche come il sadomasochismo o vari tipi di feticismo, cose che vengono ancora considerate aberranti e prodotte solo da menti in qualche modo contorte. 
Dovrebbe essere che ogni sessualità è unica ed ognuno dovrebbe essere libero, se non dannoso, di dare sfogo a tutte le proprie fantasie e desideri senza porre limiti. Per questo forse la normalità non è altro che una giustificazione di ciò che si rifiuta e che non si vuole accettare per paura di conoscere. Alcuni si fanno così tanto condizionare dagli altri, che soffocano i loro desideri per anni fino al punto di stare male, fino a quando non trovano il coraggio di ammettere le loro tendenze e liberarsi di tutto per godere pienamente della propria sessualità senza reprimersi o vergognarsi. Per questo ragionamento molti arrivano a mentire sulle loro condotte e preferenze sessuali, soprattutto in relazione a quelle che sono le loro pratiche sessuali sulla fedeltà, monogamia ecc. al fine di meglio adeguarsi a quello che è il ruolo di genere. Ci si vergogna nel riconoscere e dire agli altri quello che si è, quello che facciamo e come viviamo la nostra intimità e mentiamo per paura di non sembrare e di non essere giudicati normali, agli occhi degli altri e di non poter essere quindi in linea con il ruolo di genere che ci è stato inculcato e che siamo abitati a rivestire. Ma poi quanto è veramente praticata l’attività sessuale in genere, andando ora oltre quello che è il comportamento medio di tutti che tendono ad esagerare e a voler far passare il messaggio di aver una vita sessuale molto intensa? I dati ufficiali attestano che circa il 28% della popolazione lo fa 1-2 volte al mese. Il 40% da 1 a 3 volte la settimana ed il 6,5% anche 4 o più volte alla settimana. Certo che con l'età la frequenza cala, ma non quanto ci si potrebbe aspettare. Però questo non in modo drastico, infatti i 70enni attivi affermano che lo fanno almeno due volte al mese. E questo non è sesso normale?
DEVIAZIONE
Tutto dipende dalle epoche storiche. Così pare! Fino ad alcuni decenni fa, infatti, l’omosessualità veniva classificata come perversione, mentre oggi non lo pensa quasi nessuno. Poi ci sono altri comportamenti trasgressivi venuti alla luce negli ultimi anni che ispirano una certa tolleranza culturale, come lo scambio di coppia, ovvero la promiscuità organizzata tra coppie. Un fenomeno di questi ultimi anni che è in crescita. Dal punto di vista clinico, affinché si possa parlare di perversione dell'impulso sessuale occorre che ci sia una vera e propria fissazione della libido su una specifica pratica, che diviene quindi sostitutiva, in tutto o in parte, del normale amplesso. Si parla invece di anormalità nei rapporti sessuali quando vi è una alterazione del rapporto umano, ad esempio ove si manifesti un comportamento violento o sopraffattorio, o di negazione o svilimento dell'altro.
CONCLUSIONE 
Giusto o sbagliato che sia siamo ancora distanti dal vivere in una società capace di smettere etichettare le persone in base ad una serie di credenze, gusti o pratiche sessuali che adottano. Non accettare che si goda della sessualità in tutte le sue varianti è probabilmente sbagliato almeno fino a quando non si nuoce a nessuno. Qualificare alcune pratiche come perverse costringe molti ad indossare una maschera sociale per rimanere integrati. Personalmente di certo so di non essere in grado di avere un parere chiaro e deciso sull'argomento.

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