Che cosa è normale è una bella domanda, ma
non ho una bella risposta. Molti additano le varie sfumature di normalità alla
discriminazione. Il concetto di “normalità” viene usato con molta frequenza e in modo indiscriminato nella
nostra società su ogni tema. Sentiamo sempre dire che certe cose o certi
comportamenti sono o non sono normali. Ma proprio definire il concetto di
normalità diventa complicato da un lato e pericoloso sotto tante connotazioni
ad esso associato.
Molto più semplice confondere la normalità con il concetto
di strano o bizzarro. Di solito l’attribuzione
di una anormalità su qualcuno è seguito da pregiudizi in qualche modo negativi
e questo vale per tutto ma anche per il sesso. Anche qui ci sono cose considerate
normali ed altre no e chissà chi è in torto e chi nella ragione, se mai fosse
possibile stabilirlo. Se si parla di sesso è un po' come parlare di gusti in
fatto di cibo, ci sono tanti aspetti e preferenze tutte diverse tra loro che variano
da persona a persona, di giorno in giorno, di paese in paese, di cultura in
cultura. Ci sono donnaioli, ninfomani, persone frigide, asessuati, ma infondo quello che per alcuni è un tabù, per altri fa parte del consueto e del comune,
questo perché molto spesso si tende ad accettare ciò che si conosce e a
rifiutare quello che non si conosce, etichettandolo e condannandolo. Si pensi un attimo
ad etichette del tipo BDSM, feticismo, masochismo, omosessualità, sesso
promiscuo, scambio di coppia e tante altre definizioni che non rientrano nella
sfera del sesso normale. Qualcosa è cambiato, infatti molto di tutto ciò fino a poco tempo
fa era considerato certamente un sesso deviato, mentre, oggi, tutto sembra più
comune, seppure tanti pareri considerano questi comportamenti un vero degrado
della vita umana così come è sempre stata concepita. Tutti questi pareri controversi alimentano il dibattito
sociale su quello che rientra o meno nel sesso normale, perché seppure di fatto
esistono punti di vista più ampi e permissivi, tanto è ancora considerato
perverso o deviato in relazione alle scelte sessuali.
Ma chi davanti al sesso
può stabilire che cosa è normale e cosa anormale? Di fronte a quali
comportamenti dobbiamo parlare di devianza o perversione? Quale è il limite tra
perverso o fantasia con l'atto sessuale? Forse la spiegazione più comune va di
pari passo con il comune modo di pensare. Di fatti va però dato atto che un
consistente cambiamento dei costumi nel mondo occidentale, ha provocato un
notevole ampliamento del concetto di normalità nel corso degli ultimi decenni.
Ogni esperienza sessuale è diversa e dipende molto dalle persone che la
provano, dai loro gusti e dalle loro più sfrenate fantasie. Non c’è niente di
male o di sporco, tanto meno di perverso, se le persone coinvolte nell'atto
sono d’accordo, se non si mette in pericolo l’integrità fisica di nessuna delle
persone che partecipano all'esperienza e se lo fanno tutti volontariamente.
Pensiamo un attimo al più comune tradimento in una relazione stabile, certamente ha
un qualcosa di moralmente sbagliato ma forse è un po’ forte parlare di
perversione o altro. Le ricerche
eseguite sull'argomento spiegano che l'attrazione sessuale è un qualcosa
difficile da catalogare con i numeri però, comunque si stima che sia omosessuale
una percentuale di popolazione che arriva almeno al 15% della popolazione. Il
comportamento sotto le lenzuola o l'identità sessuale è forse inspiegabile ma
in ogni caso, va tenuto presente, che non tutti provano
desiderio o piacere e non tutti allo stesso modo. Recenti ricerche sostengono che
una percentuale sempre più alta di popolazione non prova affatto desiderio
sessuale. Un altro fattore che va considerato è
la pressione psicologica che in effetti sviluppa la nostra società moderna, che
se pur sta mutando, è in grado di esercitare un grande peso psicologico a tal punto di costringere a reprimere tutto quello che comunemente non è accettato, per paura di ritorsioni, di non essere adeguati e di
subire la disapprovazione altrui. Questo è ciò che ad esempio è avvenuto in
modo drastico in passato con l’omosessualità ed altre pratiche come il sadomasochismo
o vari tipi di feticismo, cose che vengono ancora considerate aberranti e prodotte solo
da menti in qualche modo contorte.
Dovrebbe essere che ogni sessualità è unica
ed ognuno dovrebbe essere libero, se non dannoso, di dare sfogo a tutte le
proprie fantasie e desideri senza porre limiti. Per questo forse la normalità
non è altro che una giustificazione di ciò che si rifiuta e che non si vuole
accettare per paura di conoscere. Alcuni si fanno così tanto condizionare dagli
altri, che soffocano i loro desideri per anni fino al punto di stare male, fino a
quando non trovano il coraggio di ammettere le loro tendenze e liberarsi di tutto per
godere pienamente della propria sessualità senza reprimersi o vergognarsi. Per
questo ragionamento molti arrivano a mentire sulle loro condotte e preferenze
sessuali, soprattutto in relazione a quelle che sono le loro pratiche sessuali
sulla fedeltà, monogamia ecc. al fine di meglio adeguarsi a quello che è il ruolo di genere. Ci si vergogna nel
riconoscere e dire agli altri quello che si è, quello che facciamo e come
viviamo la nostra intimità e mentiamo per paura di non sembrare e di non
essere giudicati normali, agli occhi degli altri e di non poter essere quindi
in linea con il ruolo di genere che ci è stato inculcato e che siamo abitati a
rivestire. Ma poi quanto è veramente praticata l’attività sessuale in genere, andando ora oltre quello che è il comportamento medio di tutti che tendono ad
esagerare e a voler far passare il messaggio di aver una vita sessuale molto
intensa? I dati ufficiali attestano che circa il 28% della popolazione lo fa
1-2 volte al mese. Il 40% da 1 a 3 volte la settimana ed il 6,5% anche 4 o più
volte alla settimana. Certo che con l'età la frequenza cala, ma non quanto ci si potrebbe aspettare. Però questo non in modo drastico, infatti i 70enni attivi affermano
che lo fanno almeno due volte al mese. E questo non è sesso normale?
DEVIAZIONE
Tutto dipende dalle epoche storiche. Così
pare! Fino ad alcuni decenni fa, infatti, l’omosessualità veniva classificata
come perversione, mentre oggi non lo pensa quasi nessuno. Poi
ci sono altri comportamenti trasgressivi venuti alla luce negli ultimi anni che
ispirano una certa tolleranza culturale, come lo scambio di coppia, ovvero la
promiscuità organizzata tra coppie. Un fenomeno di questi ultimi anni che è in
crescita. Dal
punto di vista clinico, affinché si possa parlare
di perversione dell'impulso sessuale occorre che ci sia una vera e
propria fissazione della libido su una specifica pratica, che diviene quindi
sostitutiva, in tutto o in parte, del normale amplesso. Si
parla invece di anormalità nei rapporti sessuali quando vi è una alterazione
del rapporto umano, ad esempio ove si manifesti un comportamento violento o
sopraffattorio, o di negazione o svilimento dell'altro.
CONCLUSIONE
Giusto o sbagliato che sia siamo ancora distanti
dal vivere in una società capace di smettere etichettare le persone in base ad
una serie di credenze, gusti o pratiche sessuali che adottano. Non accettare
che si goda della sessualità in tutte le sue varianti è probabilmente sbagliato
almeno fino a quando non si nuoce a nessuno. Qualificare alcune pratiche come
perverse costringe molti ad indossare una maschera sociale per rimanere
integrati. Personalmente di certo so di non essere in grado di avere un parere chiaro e
deciso sull'argomento.
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