NO, NON TORNARE DI ALDA MERINI

Immagine
No, non tornare, di Alda Merini è una poesia che evidenzia il bisogno di non incontrare la persona amata, per evitare la sofferenza di una nuova storia d’amore. La voglia interiore di voler stare in pace, dopo un periodo di malessere, che diventa il modo per non incontrare ciò che fa soffrire, per rifugiarsi e proteggere .  La poetessa dei Navigli il dolore interiore l’ha conosciuto troppo bene e le parole di questo componimento lasciano un nodo in gola. Una poesia tratta dalla raccolta Destinati a morire di Alda Merini pubblicata da Antonio Lalli nel 1980, che corrisponde al primo libro dopo l’inferno del manicomio. NO, NON TORNARE di Alda Merini No, non tornare, avrei crudo sgomento e mi toglieresti a questi dolci sogni o forse troveresti che disfatta è la mia carne e la mia croce viva, non tornare a vedermi, sono in pace con le sfere assolute dell’amore e mi giaccio scoperta e solitaria come una rosa sfatta nel sereno. No, non tornare è una confessione intima di grande s...

L'Italia nuovamente vittima


 

Fino ad oggi 283 i morti accertati e più di 2500 le persone colpite e rimaste senza una casa, ora che siamo già alle porte dell’autunno e del primo freddo.


Uomini dell’esercito, appartenenti alle forze di polizia, vigili del fuoco, volontari della protezione civile e tanti altri ignoti operai al lavoro giorno e notte, con le mani tra le rovine, nella disperata ricerca di qualcuno da salvare.

In questo paese che ti soffoca con le tasse e i soprusi sono proprio quelli più in difficoltà economica che danno sostegno: albergatori che offrono ospitalità gratuita, donatori di beni di prima necessità, piccoli imprenditori che offrono le loro ruspe, e tanti altri comuni uomini, uniti da un senso di solidarietà fraterna.  

Anche gli attori, i cantanti si offrono per fare spettacoli di beneficenza;  squadre di calcio che donano gli incassi di una giornata allo stadio. Tutti proprio tutti fanno qualcosa di concreto.

I nostri governanti si presentano ai funerali, fanno promesse che non manterranno eppure sono coloro che hanno potere decisionale e prime responsabilità.

Dopo i primi giorni si inizierà a cercare la responsabilità di qualcuno, magari un progettista, un imprenditore edile e le coscienze saranno sazie.

E’ così che deve andare?
 


 

Commenti

Posta un commento