Fino
ad oggi 283 i morti accertati e più di 2500 le persone colpite e rimaste senza
una casa, ora che siamo già alle porte dell’autunno e del primo freddo.
Uomini
dell’esercito, appartenenti alle forze di polizia, vigili del fuoco, volontari
della protezione civile e tanti altri ignoti operai al lavoro giorno e notte,
con le mani tra le rovine, nella disperata ricerca di qualcuno da salvare.
In
questo paese che ti soffoca con le tasse e i soprusi sono proprio quelli più in
difficoltà economica che danno sostegno: albergatori che offrono ospitalità
gratuita, donatori di beni di prima necessità, piccoli imprenditori che offrono
le loro ruspe, e tanti altri comuni uomini, uniti da un senso di solidarietà
fraterna.
Anche
gli attori, i cantanti si offrono per fare spettacoli di beneficenza; squadre di calcio che donano gli incassi di
una giornata allo stadio. Tutti proprio tutti fanno qualcosa di concreto.
I
nostri governanti si presentano ai funerali, fanno promesse che non manterranno
eppure sono coloro che hanno potere decisionale e prime responsabilità.
Dopo
i primi giorni si inizierà a cercare la responsabilità di qualcuno, magari un
progettista, un imprenditore edile e le coscienze saranno sazie.
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