8 ORE DI CIBO E DIGIUNO INTERMITTENTE

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Acquisto Amazon consigliato   https://amzn.to/4afbdEV Mangiare per otto ore al giorno e poi digiuno intermittente praticato per più giorni alla settimana può diventare uno stile di vita che aiuta a stare meglio e a perdere peso. Dalla lunga ricerca eseguita ho capito che molti scienziati, dietologi e nutrizionisti sposano questa tesi.  Il digiuno intermittente è una definizione che comprende vari piani alimentari che alternano un periodo di digiuno ed un altro di alimentazione in un periodo ben definito. È al vaglio della ricerca scientifica per valutare se possa produrre una riduzione del peso corporeo paragonabile alla restrizione calorica a lungo termine. Una ricerca del 2018 sul digiuno intermittente in persone obese ha mostrato che ridurre l'introito calorico da uno a sei giorni a settimana, per almeno 12 settimane, è efficace nel ridurre il peso corporeo, in media di 7 chilogrammi. I risultati non erano diversi da una semplice restrizione calorica e gli studi clinici erano st

IN LINEA CON L'AYURVEDICA

LA DIETA AYURVEDICA PER LA LINEA

Avere la pancia gonfia, essere in sovrappeso è un qualcosa di fastidioso e antiestetico che non piace a nessuno. Secondo gli esperti, i gonfiori addominali dipendono in genere da fermentazioni e squilibri della flora intestinale e/o dall'infiammazione cronica causata dall'ipersensibilità al glutine. 

Un buon metabolismo è di grande aiuto per aver un corpo sano in grado di mantenere il peso giusto. A ciò si può aggiungere una corretta dieta ed in questo caso parliamo di quella ayurvedica. Si la dieta ayurvedica per essere in linea. L’ayurveda, che in sanscrito significa scienza della vita, insegna a ritrovare il benessere rispettando i ritmi della natura ed anche a nutrirsi meglio raggiungendo il peso forma ideale. La dieta ayurvedica si propone di nutrire il corpo e lo spirito ottimizzando lo stato di salute dell’individuo attraverso il piacere della buona tavola. Secondo la tradizione dell’antica medicina indiana ci sono 3 programmi differenti per essere in piena forma. Questo perché la tradizione indiana stabilisce che esistono in ogni persona 3 differenti dosha che sono: Vata, Pitta e Kapha. Si tratta di tre diversi principi metabolici da cui risulta la costituzione di ciascun individuo, e da ciò dipende lo stato di salute, ma bisogna anche considerare che normalmente uno dei tre dosha è dominante e quindi sapere di quale si tratta è fondamentale per iniziare a seguire un’alimentazione più in linea con la propria costituzione. In questo modo si riesce a fare pace con la bilancia, e a di risolvere tutta una serie di disturbi collegati a una dieta sbagliata, a partire da quelli digestivi. Vediamo una breve descrizione di ciascun dosha per riuscire a individuare quale sia quello che più si avvicina a noi, seppure in linea di massima si può già dire che secondo l’ayurveda portare in tavola cibi freddi risulta controproducente per tutti i dosha. Infatti si punta molto sui cibi caldi, tiepidi o brodosi, proponendo raramente anche le verdure crude, che nelle diete estive la fanno da padrone. Nella stagione calda è poi meglio limitare i fritti e la carne, in particolare quella rossa e gli insaccati. Sì invece ai latticini freschi e al pesce di piccole dimensioni, così come sono promossi i cereali, soprattutto il riso basmati. Piccole dosi, invece, per il grano saraceno, perché molto riscaldante. Le ricette della dieta ayurvedica sono state sviluppate attraverso l’analisi dei rasa, ovvero i sapori che giungono al nostro palato, dei 5 elementi fondamentali che sonno acqua, aria, fuoco, terra ed etere. Secondo la teoria ayrvedica alcuni alimenti possono danneggiarci e altri ancora possono ristabilire un certo equilibrio. Questo in realtà vale un pò per tutti i tipi di dieta. 

VATA 

Vata solitamente non ama i cibi freddi e secchi, e governa l’equilibrio sensoriale e mentale e il movimento. La sua sede principale è il colon e, quando questo dosha è in equilibro, si eliminano al meglio le tossine, si respira bene, i sensi sono particolarmente svegli, i pensieri veloci, creativi e spinti alla conoscenza.

PITTA 

Pitta deve evitare i piatti salati perché questo dosha influenza la percezione visiva, la sete, la fame, il coraggio. Ha sede nel fegato e quando è in equilibrio, digerisce bene e riesce a gestire al meglio le situazioni complesse. Se però è presente in misura eccessiva, perché ad esempio si è esagerato con cibi troppo salati o acidi, come pomodori, kiwi e agrumi, può causare una sensazione esagerata di calore e bruciore, fame e sete, di conseguenza intense difficoltà a dormire.

KAPHA 

Per i kapha niente fritti né dolci perché Kapha ha il potere di unire e nutrire. La sua sede principale è il sistema immunitario. Quando è in equilibrio, non vi è un buon sonno profondo e tranquillo, ma si è concentrati maggiormente. Un eccesso può provocare invece letargia, senso di pesantezza, raffreddamento, debolezza degli arti, tosse, respiro difficoltoso.

Altro punto chiaro secondo l’ayurveda è quello di bere molta acqua, ed anche questo punto penso trovi accordo con tutte le altre diete. L’acqua è l’elemento chiave per affrontare il caldo estivo e secondo l’ayurveda è necessario assumerne minimo 2 litri al giorno a temperatura ambiente per contrastare la perdita di liquidi causata dall'aumentata sudorazione. Inoltre, l’acqua va sorseggiata poco alla volta durante l’intera giornata, in modo da riuscire a digerirla meglio, evitando anche di dover correre in bagno in continuazione. In linea di massima vanno bene sempre anche altre bevande oltre l’acqua evitando però le bibite gassate e i succhi confezionati, spesso addizionati di zuccheri ed edulcoranti. Ottimo il latte di cocco o di mandorle o ancora il succo di aloe vera, dolcificata all'occorrenza con miele. Va bene anche un infuso di karkadè al mattino appena ci si sveglia, preparato con acqua bollita almeno 10 minuti. Questo aiuta a sentire meno caldo durante la giornata e in più contribuisce alla corretta depurazione dell’organismo.

LASSI’ Per chi vuol seguire i consigli della dieta ayurveda basilare è bere a colazione il lassì. Per prepararlo diluire 1 vasetto di yogurt bianco da 125g in 3 parti d’acqua ed aggiungere qualche spezia. Esattamente il lassi è una bevanda fresca a base di yogurt e latte originaria della regione del Punjab situata a nord dell’India. E’ nata come bevanda a base di yogurt, cumino e sale e serviva ad accompagnare il thali, ovvero dei diversi tipi di pietanze salate servite in un unico vassoio, speziato e piccante. In India il mango è considerato un frutto sacro da buddisti ed intuisti, le foglie del mango vengono intrecciate e poste sulle porte delle abitazioni per dimostrazione devozione e abnegazione alle divinità. Gli ingredienti per servire quattro persone sono:

  • 250 ml di yogurt greco
  • 130 ml di latte
  • 200 gr di polpa di mango
  • 4 cucchiaini di zucchero di canna
  • un pizzico di sale
  • semi di cardamomo a piacere

Il lassi viene portato in tavola in India anche come bevanda da consumare durante i pasti principali perché risulta molto rinfrescante sia durante la stagione più calda che quando si mangiano delle pietanze piccanti.

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